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05 Come ci si collega a Internet Armati del bagaglio teorico acquisito nel capitolo precedente, accostiamoci adesso al più pratico dei problemi: come ci si connette a Internet? Che computer serve, quali programmi si devono usare, a chi ci si deve rivolgere per ottenere l'accesso alla rete? Domande fondamentali, alle quali è bene cercare di dare risposte chiare e precise. Innanzitutto: cosa serve a una persona che voglia collegarsi a Internet da casa propria, e che non disponga di linee dedicate destinate esclusivamente a questo scopo? Fondamentalmente, cinque cose:
La linea telefonica sarà il nostro canale di comunicazione con la rete: in sostanza, quando vorremo collegarci 'telefoneremo' (lo farà per noi il modem, controllato dal computer) al numero indicatoci dal nostro fornitore di connettività. All'altro capo del filo risponderà un altro modem, collegato al computer del fornitore di connettività. I due computer (il nostro e quello remoto) inizieranno a 'dialogare' un po' come accade quando si stabilisce una connessione fra due macchine fax e dopo aver effettuato il 'login' (dopo esserci cioè fatti riconoscere fornendo il codice utente e la password che avremo ottenuto dal fornitore di connettività al momento dell'abbonamento) potremo iniziare a navigare nella rete. Quando vorremo chiudere il collegamento, non dovremo fare altro che 'abbassare la cornetta del telefono': anche in questo caso penserà a tutto il modem, in risposta a un nostro comando via computer. Dunque, la linea telefonica è il canale di collegamento, mentre possiamo pensare al modem come a un interprete, che si occupa di tradurre i dati trasmessi e ricevuti in modo tale che possano viaggiare lungo la linea telefonica. Il fornitore di connettività è invece il proprietario del computer remoto, che risponde alla nostra telefonata e ci apre le porte della rete. Questo quadro sommario dovrebbe, speriamo, fornire una prima idea del meccanismo di un collegamento 'casalingo' a Internet. Ci servono, si è detto, linea telefonica, computer, modem, programmi e fornitore di connettività. Sulla linea telefonica c'è (per ora) poco da scegliere: a meno che non vogliate affrontare i costi molto diminuiti nell'ultimo anno, ma ancora maggiori di quelli di una linea telefonica tradizionale di una linea ISDN a tecnologia digitale (che peraltro richiede modem e telefono particolari, anch'essi non proprio economici), userete la normale linea fornita dalla Telecom. Non ne serve una apposta, basta la nostra linea telefonica abituale, quella alla quale è collegato il telefono di casa. Tenete presente, però, che mentre siete collegati a Internet e impegnati a navigare nella rete il vostro telefono risulterà occupato: lo sta usando il computer. Quanto ai costi, la telefonata è in genere urbana (dal momento che avrete avuto l'accortezza di scegliere un fornitore di connettività che disponga di porte di accesso nella vostra stessa città), e la sua durata dipende solo da voi, proprio come nel caso delle telefonate normali. Per scaricare la posta che vi è arrivata e spedire quella che avrete preparato bastano pochi secondi o pochi minuti; se invece vorrete navigare nella rete, cercare informazioni, o semplicemente curiosare in giro, tenete presente che gli scatti telefonici corrono (anche se sempre col ritmo relativamente tranquillo di una telefonata urbana). Nel febbraio del 1997, il Governo ha promesso provvedimenti per la riduzione delle tariffe telefoniche nel caso di un collegamento a Internet; in sostanza, le chiamate telefoniche al proprio provider beneficerebbero di uno sconto particolare, compreso fra il 15% e il 50%. Provvedimenti di questo genere pur se ancora limitati avrebbero senz'altro l'effetto di promuovere l'uso delle reti e l'alfabetizzazione telematica del nostro paese, rimasto in questo campo piuttosto indietro anche per l'alto costo delle tariffe telefoniche. Al momento in cui scriviamo, tuttavia, le caratteristiche specifiche di questa riforma tariffaria restano ancora abbastanza nebulose. Nell'attesa di queste ventilatr riduzioni delle tariffe, sulla linea telefonica proprio perché di norma si tratterà di quella familiare, già presente in casa c'è poco da dire. Soffermiamoci dunque sul tipo di modem da comprare, e sulla scelta del computer e del fornitore di connettività. |
Il termine 'modem' deriva dall'unione delle parole 'modulatore' e 'demodulatore'. Il modem è infatti un apparecchio che codifica e trasforma (modula) dati binari, le lunghe catene di zero ed uno con le quali opera il computer, in impulsi elettromagnetici veicolabili attraverso una normalissima linea telefonica. Un modem è altresì capace di decodificare (demodulare) gli impulsi elettromagnetici ricevuti dalla linea telefonica, traducendoli nella forma binaria comprensibile per il computer. In sostanza un modem è un congegno che permette a un computer di 'parlare' e di 'ascoltare' attraverso una comune linea telefonica. I modem si possono dividere in tre categorie: interni, esterni e PCMCIA. I modem interni sono schede alloggiate all'interno del computer. Nel contenitore schermato (cabinet o chassis) che contiene le parti vitali di un personal computer (CPU, disco rigido, memoria RAM, etc.) sono predisposti dei ricettori per schede hardware, comunemente chiamati "slot". Negli slot si possono inserire, ad esempio, schede video (per il controllo del monitor), schede audio (per il controllo degli altoparlanti e del microfono eventualmente connessi al computer), ed anche, appunto, schede modem. Un modem esterno è fisicamente fuori dal cabinet del personal computer e si connette ad esso in genere tramite un cavo seriale (un cavo dove i bit viaggiano uno di seguito all'altro: 'in serie'). Il modem PCMCIA è una piccola scheda portatile (le sue dimensioni sono paragonabili a quelle di una carta di credito) che normalmente viene utilizzata su computer portatili. Se ci vogliamo orientare sulla scelta del modem adatto per le nostre esigenze, consideriamo che un modem esterno è di norma preferibile ad uno interno, anche per la possibilità di trasportarlo e di collegarlo con facilità a diversi computer. Usando un modem esterno si evita di occupare uno degli slot lasciandolo libero per altre eventuali necessità, e si riduce il rischio di conflitti hardware fra le schede installate. Inoltre sul frontale di un modem esterno sono presenti, in genere, anche una serie di spie luminose polifunzionali che tengono aggiornato l'utente sulle operazioni svolte dall'apparecchio (ricezione, trasmissione, stato della linea); queste spie non sono presenti in un modem interno (anche se taluni programmi permettono di visualizzare sullo schermo una loro 'simulazione'). Dal canto suo, un modem interno non occupa spazio (sebbene anche i modem esterni siano di norma molto poco ingombranti), è più economico, e consente comunicazioni più veloci nel caso in cui la porta seriale del computer sia particolarmente lenta (i computer recenti sono tuttavia tutti dotati di porte seriali 'veloci o 'bufferizzate'). Il modem PCMCIA è sicuramente consigliabile dovendo utilizzare un computer portatile dotato di porte PCMCIA. Bisogna tenere presente però che un modem di questo tipo è in genere sensibilmente più caro. È bene, inoltre, controllare il tipo di porte PCMCIA del nostro computer: se si trattasse di un portatile un po' datato, potrebbe non essere compatibile con gli ultimi standard per questa categoria di schede. Oltre la tipologia (interno, esterno, PCMCIA), un parametro molto importante per scegliere un buon apparecchio è la velocità con cui il modem riesce a ricevere ed a trasmettere dati (tale velocità si misura solitamente in 'baud'). Senza entrare troppo nel dettaglio, è chiaramente preferibile acquistare un modem veloce. Questo infatti può permettere un sensibile risparmio sulla bolletta telefonica, e velocizzare almeno in parte le nostre navigazioni. I modem più veloci attualmente in commercio raggiungono velocita di 33.600 baud (bit per secondo); vanno comunque ancora bene gli apparecchi 28.800. Bisogna infine ricordare che alcuni nuovi modelli possono apparire più cari rispetto ad altri apparecchi della stessa tipologia e con uguale velocità, perché danno in più la possibilità di trasformare il nostro computer in una segreteria telefonica con caselle vocali. Una opzione che può essere utile per chi svolge attività commerciali, ma che è in genere di scarso interesse per un utente comune. Concludendo, per affrontare il più pratico dei problemi, vediamo quali potrebbero essere attualmente i prezzi di mercato per un modem veloce: un 33.600 interno può costare circa 200.000 lire, un 33.600 esterno può essere acquistato con circa 250.000 lire, un PCMCIA 33.600 raggiunge le 450.000 lire, un modem con caselle vocali può costare da 350.000 lire in su. Cominciano infine ad apparire, con prezi attorno alle 400.000 lire, le prime versioni di modem capaci di ricevere dati a 57.600; per quanto riguarda quest'ultimo tipo di modem, è bene ricordare che in trasmissione non superano comunque i 33.600 bps e che per macchine di questo tipo attualmente non è ancora stato definito uno standard univoco. Il sistema telematico che affitta parte della sua connettività con la rete Internet al privato cittadino è comunemente indicato con il nome di provider, o Internet service provider (ISP). Il provider è connesso ad Internet con delle linee dedicate (attive 24 ore su 24); ed è in effetti uno dei milioni di nodi della rete. Pagando un contributo (normalmente nell'ordine di 200 o 300 mila lire all'anno), il provider ci permette di accedere a Internet tramite modem, con una semplice telefonata. Il sistema telematico che rivende connettività ha in genere diverse decine (alle volte anche centinaia) di modem pronti ad entrare in connessione con i modem degli utenti che telefonano da casa. Il numero di modem disponibili presso il provider è comunque di norma ben inferiore al numero dei suoi utenti. Il modem infatti, come un normale telefono, appena l'utilizzatore si disconnette lasciando libera la linea, è subito pronto per ricevere una nuova chiamata. Il provider dunque, da un punto di vista strettamente tecnico, è un insieme di computer connessi da un lato con dei modem pronti a ricevere le chiamate degli utenti, e dall'altro con Internet. Sono molti i fattori che determinano la qualità di un provider: il numero e il tipo di modem messi a disposizione dei propri utenti, la portata e la differenziazione delle linee che lo connettono a Internet, l'agibilità della sottorete che collega il provider al resto del mondo. È bene imparare fin da subito a non considerare questi fattori in modo assoluto. Infatti, uno dei criteri che ci dovrebbero guidare per la scelta del nostro fornitore di accesso è il rapporto connettività/utenti. Per capire meglio questo concetto possiamo utilizzare una metafora. Immaginiamo che la linea (o le linee) con cui il provider si connette ad Internet sia un acquedotto attraverso il quale può transitare una determinata portata di dati. È ovvio che più è ampio il diametro dell'acquedotto (cioè più potenti sono le linee) più veloce sarà il transito dei dati verso il rubinetto (nella nostra metafora il modem) dell'utente. Tanto più i dati arriveranno velocemente, tanto più risparmieremo sulla bolletta telefonica. È altrettanto chiaro che se un grosso numero di persone apre il rubinetto contemporaneamente, anche se la portata dell'acquedotto è buona, il flusso di dati potrebbe essere sensibilmente ridotto, con conseguente aumento dei tempi di attesa necessari per riempire la nostra vasca da bagno (nel nostro caso, ad esempio, per visualizzare una pagina di informazioni proveniente dalla rete). È importante, dunque, sapere che tipo di connettività c'è a monte del nostro fornitore (ci dovrebbero essere linee da almeno 512 kb/s), ma è anche buona norma chiedere ad un amico, che utilizza lo stesso provider, se ci sono difficoltà a trovare le linee libere (se questo accade probabilmente il provider ha pochi modem in relazione al numero degli utenti) e se, una volta entrato in rete, le navigazioni sono sufficientemente veloci. È, come avrete capito, particolarmente difficile stabilire il rapporto connettività/utenti di un sistema commerciale: i provider infatti periodicamente reinvestono in connettività; ma, viste le curve d'incremento dell'utenza della rete, in poco tempo le risorse del provider potrebbero di nuovo essere limitate rispetto al numero degli utilizzatori. Tenendo conto, dunque, della difficoltà di stabilire l'effettiva velocità di navigazione offerta da un provider, consideriamo, per la nostra scelta, anche altri fattori. Sceglieremo sicuramente il fornitore di connettività che ci dà la possibilità di accedere alla rete con una telefonata urbana. Preferiremo il provider che ha diversi nodi nelle principali città italiane e, possibilmente, straniere (in questo modo anche viaggiando non saremo costretti a fare troppe telefonate interurbane per utilizzare la rete). Se si possiede un computer poco potente sarebbe bene scegliere un provider che offre anche un semplice accesso testuale (di solito questi provider hanno dalla loro anche il vantaggio di avere grande esperienza e professionalità; un provider che dà ancora la possibilità di accedere a caratteri quasi sicuramente opera già da diversi anni, fin da quando si utilizzavano ancora le interfacce 'solo testo'). Altri valori aggiunti potrebbero essere, eventualmente, il software, e l'assistenza che il provider fornisce al nuovo abbonato. Infine si può considerare che alcuni dei provider 'storici', che hanno iniziato a lavorare prima del boom di Internet, mettono a disposizione dell'utente delle banche dati in italiano, sui più svariati argomenti, che non sono altrimenti reperibili in Internet in quanto archiviate direttamente sulla memoria dei computer del provider. Le domande da fare al provider Prima di vedere insieme come ci si connette alla rete, a secondo del computer ed in base al sistema operativo adottato, bisogna tenere presente che alcune informazioni fondamentali per il corretto accesso ad Internet ce le può fornire (e ce le deve fornire) solo il nostro rivenditore di connettività. Vediamo, dunque, brevemente quali sono le cose che il provider ci deve assolutamente comunicare. Non preoccupatevi delle sigle astruse e poco chiare: capiremo in seguito il vero significato di tutte queste domande; per ora limitiamoci a porle al nostro provider, e ad annotare le risposte.
Qualora la risposta a quest'ultima domanda sia affermativa, potete per ora tralasciare tutti i rimanenti quesiti e tutte le istruzioni per la connessione ad Internet che seguono; fatevi spiegare bene le procedure d'installazione e utilizzo del software in dotazione con l'abbonamento. Nel caso non venga fornito software capace di configurare automaticamente il vostro computer per l'uso della rete, fate anche le domande seguenti:
Se volete limitarvi allo scambio di posta elettronica, e ad alcune funzionalità di base come il trasferimento di file (FTP) o il collegamento in modalità terminale a sistemi remoti (telnet il significato di queste sigle sarà più chiaro in seguito) probabilmente va bene qualsiasi computer, un vecchio PC, un vecchio Mac, un Amiga... Se invece e ne vale la pena volete entrare in Internet in maniera un po' più completa, il consiglio è quello di procurarvi un computer IBM compatibile con processore 486 o (meglio) Pentium, almeno 8 Mb di memoria RAM (meglio 16) e sistema operativo Windows 3.1 o (meglio) Windows 95 (in quest'ultimo caso disporre di almeno 16 Mb di RAM rappresenta un deciso vantaggio). Oppure un Apple Macintosh recente o un PowerPC, con sistema operativo 7.0 o superiori e anche in questo caso almeno 8 Mb (meglio 16) di memoria RAM. Per procurarsi una macchina adeguata servirà una cifra compresa fra i 2 e i 4 milioni e sarà un investimento che difficilmente rimpiangerete. Naturalmente, ogni computer avrà poi bisogno del proprio specifico software di collegamento, e i programmi da scegliere e le procedure da seguire per configurarli variano di caso in caso. Andiamo a dare un'occhiata insieme alle situazioni più comuni. IBM compatibili: vantaggi e svantaggi Cominciamo dal caso più comune la disponibilità di un computer IBM compatibile. Si tratta di una famiglia numerosissima di macchine, tutte in qualche modo 'figlie' dell'IBM PC, uno dei primi personal computer. Questo rapporto di parentela si manifesta nel processore (dai primi 8088 e 8086 ai successivi 80188, 80186 due chip che ebbero scarsa diffusione , 80286, 80386, 80486, Pentium, Pentium MMX, Pentium pro, tutti prodotti dalla Intel ) e nel sistema operativo utilizzato (il DOS Microsoft , in seguito integrato e con Windows 95 e Windows NT formalmente sostituito dall'ambiente grafico Windows). Questo vastissimo panorama di macchine, processori e sistemi operativi diversi (pur se geneticamente imparentati) può essere diviso ai nostri scopi in tre grosse categorie: i computer decisamente 'anziani', non in grado di utilizzare Windows 3.1 (si tratta fondamentalmente dei computer basati su processore 8086, 8088 e 80286); i computer 'di una certa età', in grado di utilizzare Windows 3.1 ma inadatti a Windows 95 (si tratta di computer in genere basati su un processore 80386 o 80486, con una memoria fino a 8 Mb di RAM), e i computer 'giovani' (80486, Pentium, Pentium MMX, Pentium Pro, con almeno 16 Mb di memoria RAM), in grado di utilizzare Windows 95 e il suo futuro aggiornamento, noto come Windows 97 o con il nome in codice di Memphis. Se dovete comprare un computer nuovo da utilizzare per collegarvi ad Internet, non possiamo che consigliarvi una macchina Pentium (vale la pena spendere la lieve differenza necessaria ad assicurarsi un Pentium dotato delle estensioni multimediali garantite dalla tecnologia MMX) o Pentium Pro (esistono anche computer con processori alternativi ai canonici Intel, come AMD o Ciryx, che possono offrire buone prestazioni), con almeno 16 mega byte di RAM. Per una macchina di questo tipo il software disponibile è moltissimo e permette di sfruttare pienamente le potenzialità della rete. Se il vostro budget è molto basso, o se pensate di sfruttare una macchina preesistente, è bene teniate presente che:
Detto questo, passiamo a vedere quali programmi di base servono per collegarsi a Internet se si dispone rispettivamente di un computer che utilizzi Windows 95 (o Windows NT), di un computer che utilizzi Windows 3.1, o di un computer IBM compatibile 'vecchio tipo' (DOS, senza Windows). Non considereremo invece il caso di un computer dotato unicamente del sistema operativo IBM OS/2, la cui quota di mercato è piuttosto bassa. Chi disponesse solo di OS/2, o preferisse navigare su Internet utilizzando OS/2 anziché Windows, sarà soddisfatto di sapere che OS/2 dispone comunque di strumenti di navigazione adeguati e di istruzioni per il loro impiego compresi all'interno del cosiddetto 'Power Pack' di OS/2 Warp. Windows 95 è attualmente il sistema operativo standard per i personal computer IBM compatibili, che vengono normalmente venduti con questo sistema operativo preinstallato. Come si è accennato, è prevista per la seconda metà del 1997 l'uscita di una versione aggiornata di questo sistema operativo, provvisoriamente battezzata (con scarsa fantasia) Windows 97. Punta di diamante dei sistemi operativi Microsoft è invece Windows NT 4 (NT sta per 'New Tecnology'). Quest'ultimo è un sistema operativo che dovrebbe garantire una particolare stabilità al computer esaltando le potenzialità del processore. A tutti coloro che intendono dotare il proprio personal di uno di questi sistemi dobbiamo ricordare che le prestazioni di Windows 95 sono sensibilmente preferibili rispetto a quelle di Windows 3.1 solo su macchine 486, o superiori, con almeno 16 Mb di RAM. Per quanto riguarda NT è bene tenere presente che questo sistema operativo riesce ad utilizzare al meglio solo software a 32 bit e quindi molti programmi per DOS o Windows 3.x poterbbero avere problemi su questa piattaforma. Non bisogna sottovalutare il fatto che Windows NT 4, pur essendo più potente, assorbe più risorse di Windows 95: è quindi consigliabile l'uso di NT solo se si dispone di almeno 32 Mb di RAM ed un processore Pentium o Pentium Pro. Sia Windows 95 che Windows NT 4 (e ancor più il futuro Windows 97) sono sistemi operativi che ci permettono di usare praticamente tutte le potenzialità e tutti gli strumenti di navigazione disponibili su Internet. Pur avendo una interfaccia simile, le operazioni che dovremmo compiere per realizzare la connessione con NT e 95 sono in parte differenti. Windows NT, vista l'abbondanza di strumenti che lo rendono particolarmente utile per impieghi professionali ed aziendali, risulterà probabilmente più complicato da usare di Windows 95. In ogni caso non facciamoci spaventare e teniamo presente che i passaggi che illustreremo insieme andranno fatti una sola volta e che in seguito le connessioni alla rete saranno, sia con NT che con 95, estremamente semplici. Finito il dialogo con il provider, ed appurato che purtroppo ce la dobbiamo cavare da soli, iniziamo a vedere le procedure di configurazione necessarie. Facciamo qui riferimento alla versione 'standard' di Windows 95; tenete comunque presente che alcune delle procedure che seguono sono notevolmente semplificate dai moduli di installazione automatica della connessione a Internet forniti con Internet Explorer 4. Innanzitutto occorre controllare se sono stati correttamente installati insieme al sistema operativo i programmi necessari per fare la chiamata via modem al provider. Andiamo a dare una occhiata a 'Risorse del computer' facendo un doppio click sull'icona: se esiste la cartella 'Accesso remoto' siamo a buon punto, i protocolli ed i driver necessari sono già al loro posto! Qualora non dovessimo trovare la cartella 'Accesso remoto' procediamo come segue:
Ora abbiamo tutto il software necessario per fare, con il nostro modem, la connessione al provider. Prima di proseguire nelle configurazioni bisognerà, però, controllare se sul nostro computer è installato il protocollo TCP/IP, necessario per varcare la soglia del provider ed entrare in Internet. Procediamo dunque in questo modo:
Figura 2 Scegliamo Microsoft nella casella 'Produttore' e TCP/IP nella adiacente finestra 'Protocolli di Rete'. Ora abbiamo tutto il necessario per iniziare le nostre operazioni di configurazione.
A questo punto avremo creato nella cartella 'Accesso remoto' l'icona relativa al nostro provider; lavorando sulla connessione appena creata facciamo le ultime configurazioni:
Figura 3 Portiamo il puntatore del mouse sull'icona che abbiamo appena creato, facciamo un click con il tasto destro del mouse e selezioniamo l'opzione 'Proprietà'.
Figura 4 Selezioniamo Specifica Indirizzi del Server ed aggiungiamo negli appositi campi gli indirizzi DNS forniti dal provider. Le preoccupazioni sono quasi finite. Facciamo un doppio click sull'icona per la connessione con il nostro provider (che troviamo sempre in 'Risorse del Computer', 'Accesso Remoto': volendo, possiamo trascinarla sulla scrivania). Basterà ora inserire negli appositi campi della finestra il nostro nome utente e la password, fare un click su 'Connetti', ed il computer raggiungerà Internet. Ce ne accorgeremo da una piccola finestra al centro dello schermo: all'inizio ci dirà 'Connessione in corso', poi 'Connessione a (velocità usata)'. A questo punto non ci rimarrà altro da fare che attivare il browser o altri strumenti di navigazione. Attenzione, però: se il nostro provider ci ha indicato che è necessario utilizzare la finestra terminale dopo la connessione, quando essa si apre (dopo aver fatto click su 'Connetti', appena effettuata la telefonata e stabilito il collegamento) dovremo seguire le istruzioni forniteci: in genere, magari dopo uno o due 'Invio', ci verrà richiesto di inserire in quella finestra nome utente e password. Poi, dovremo premere il tasto F7 per ultimare il collegamento. |
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