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Indice Premessa
Introduzione La telematica
Come funziona Il collegamento
Come si naviga E-mail
Newsgroup FTP
Telnet Gopher
WWW Tempo reale
Nuove frontiere La ricerca
Risorse Il sociale
Mercato globale HTML
Glossario Bibliografia

Comunicazione in tempo reale

13 Comunicazione in tempo reale

  • IRC
  • Chat testuale attraverso client a caratteri
  • IRC con client grafico
  • ICQ
  • Il telefono in rete
  • Videotelefonia via Internet
  • CU-SeeMe

  • IRC

    IRC sta per Internet Relay Chat: si tratta di una forma di conversazione fra due o più persone realizzata attraverso la tastiera di un computer invece che attraverso mezzi più tradizionali, come il telefono, o, ancor più naturalmente, la viva voce.

    Molti ritengono che 'parlare' attraverso un computer sia una forma di comunicazione impropria, in qualche misura 'alienata'. In realtà il chat telematico ha delle peculiarità che altri sistemi di comunicazione non hanno, e offre perciò prospettive nuove e interessanti. È possibile che — come del resto per altre forme di comunicazione interpersonale — vi siano aspetti negativi e controindicazioni. Ma si tratta senz'altro di un fenomeno sociale, prima che tecnologico, che vale la pena studiare. Come pochi altri mezzi di comunicazione, inoltre, il chat in rete annulla disparità di età, cultura, sesso e ceto sociale. Vecchi e giovani, belli e brutti, dietro una tastiera (e un monitor) sono tutti uguali.

    Nei paragrafi seguenti ci occuperemo brevemente di IRC con client a caratteri e client grafici. Per saperne di più, consigliamo comunque fin d'ora la consultazione delle pagine su IRC, curate da Marina Berati, raggiungibili alle coordinate: http://www.inrete.it/irc/ircpage.html (sono in italiano).

    Chat testuale attraverso client a caratteri

    Ai chat si può partecipare sia con un client a caratteri, sia con uno grafico. Tipicamente ai client a caratteri si accede 'chiamando' via telnet un IRC server: un computer, cioè, che svolge le funzioni di 'centralina telefonica', mettendo in contatto fra loro le varie persone interessate a una conversazione. Come vedremo più avanti, il chat, specie con le ultime generazioni di client grafici, mette a disposizione moltissime funzionalità, oltre al semplice chiacchierare. Alcune di queste funzionalità con un client a caratteri non sono disponibili o richiedono procedure decisamente complicate, ma se non vi interessa scambiare file on-line, e vi accontentate di semplici chiacchiere, un client a caratteri va benissimo. È inoltre alla portata anche dei computer con ridottissime capacità di calcolo: perfino le agendine elettroniche tascabili dell'ultima generazione, purché connesse in rete, possono farci partecipare a un chat.

    Il reperimento degli indirizzi dei server IRC raggiungibili via telnet, anche se attualmente sono più di un centinaio, è la cosa più complicata per i neofiti: non esiste infatti una lista definitiva e stabile, e i server di questo tipo hanno mediamente vita breve perché — comprensibilmente — le università che solitamente li ospitano non investono molte risorse in questo tipo di applicazioni. La cosa migliore da fare per ovviare al problema è probabilmente quella di iscriversi alla mail-list italiana dedicata a IRC e chiedere ai partecipanti quali host sono attivi nel dato periodo. Come per le altre liste di distribuzione postale (ne abbiamo già parlato) per iscriversi è sufficiente una e-mail, senza soggetto, con contenuto: 'subscribe irc-it vostro_nome_ cognome' da inviare al seguente indirizzo: listproc@vaimo.cce.unipr.it. In alternativa ci si può collegare via WWW a queste coordinate: http://www2.undernet.org:8080/~cs93jtl/IRC.html.

    Una volta trovato un host raggiungibile via telnet (al momento è attivo, tra gli altri, telnet2.eu.undernet.org, porta 7766, oppure porta 6677), abbiamo a nostra disposizione una nutrita serie di comandi. Da notare che con alcuni programmi per il telnet il semplice tasto 'Invio' va sostuito da 'CTRL' + 'J' (digitare 'J' tenendo premuto 'CTRL'), oppure 'CTRL' + 'Invio'.

    In un chat con interfaccia a carattere i comandi si distinguono dai semplici messaggi perché sono tutti preceduti dalla barra inclinata: '/'. Un comando molto utile, specie nei primi tempi, è '/help', che visualizza un sintetico manuale. Con '/help intro' ci viene invece spedito un documento che introduce al sistema in generale.

    Il comando '/join #canale', dove 'canale' è una sequenza di caratteri, consente di entrare nel vivo di un chat. Collegate ai vari server IRC nel mondo possono esserci molte migliaia di persone contemporaneamente, delle più diverse nazionalità e, quindi, delle più diverse lingue. I 'canali' sono le stanze virtuali nelle quali queste persone si riuniscono, a gruppi di poche decine (è bene infatti che non si superi un certo numero di partecipanti, perché diversamente il canale diventa caotico).

    Di solito il nome di un canale indica il tipo di 'chiacchiere' che ospita; gli italiani, ad esempio, sceglieranno preferibilmente il canale 'italia' (comando: '/join #italia'), che è sempre attivo. Esistono vari tipi di canali: oltre a quelli pubblici, ci sono quelli privati, per i quali è necessaria una password, e quelli segreti, che non compaiono nemmeno nell'elenco generato dal comando '/list'.

    Entrati in un canale per parlare non dovremo fare altro che ricorrere alla nostra tastiera e chiudere ogni frase premendo il tasto 'Invio'. Suggeriamo frasi non troppo articolate, così da restare al passo — sempre un po' frenetico — dei chat. Si tengano bene a mente, inoltre, le norme della 'netiquette', il galateo di Internet. In una conversazione via chat è facile incappare in malintesi; calma e buone maniere sono il sistema migliore per ridurre al minimo le noie.

    Prima di discutere le potenzialità dei client grafici, riassumiamo in una tabella i principali comandi del chat a carattere.

    comando

    descrizione

    /help consente di visualizzare un sintetico ma chiaro manuale in linea
    /ignore soprannome fa sì che non vengano visualizzati i messaggi che hanno per mittente il soprannome indicato
    /invite soprannome invia un messaggio che serve a invitare l'utente indicato a entrare nel canale nel quale ci si trova
    /join #canale consente di entrare in un determinato canale, es.: /join #italia, oppure di crearne uno
    /list elenca i canali aperti nel momento in cui ci colleghiamo. Attenzione perché l'elenco può essere molto lungo
    /mode #canale +p crea un canale privato
    /mode #canale +s crea un canale segreto
    /msg soprannome messaggio consente di inviare un messaggio privato all'utente indicato con soprannome. Es.: '/msg Pippo ciao, Pippo, questa è una prova'. I messaggi privati si distinguono da quelli pubblici perché il nominativo del mittente appare racchiuso tra asterischi ('*') e non tra i simboli di minore e maggiore ('<' '>'). Es: *Pluto*, invece di <Pluto>
    /nick soprannome ogni partecipante a un chat ha un proprio 'nickname' (soprannome). Con questo comando può modificarlo a piacimento (ma, per evitare confusione, non è possibile adottare il soprannome di un altro utente collegato)
    /quit chiude una sessione chat
    /who #canale visualizza l'elenco delle persone presenti nel canale indicato
    /whois soprannome visualizza informazioni accessorie sull'utente indicato

    IRC con client grafico

    Tutti i comandi relativi al chat visti nelle pagine precedenti, e numerosi altri, sono disponibili in maniera un po' più semplice attraverso un programma con interfaccia grafica . Al solito, vedremo nel dettaglio i comandi di uno specifico client, ma i principi di funzionamento sono generali.

    L'utente che per la prima volta si trovasse di fronte un client grafico per chat rimarrebbe impressionato dalla mole di comandi e opzioni a sua disposizione. Fortunatamente però quelli essenziali sono intuitivi e a portata di mano.

    Lanciato il programma, nel nostro caso l'ottimo mIRC di Khaled Mardam-Bey, si apre automaticamente una finestra nella quale sono elencati i server IRC (l'elenco è personalizzabile) e nella quale possiamo inserire i nostri dati (nome, cognome, soprannome — che verrà usato per essere identificato nei chat — e indirizzo di posta elettronica). Selezionato con il mouse un qualsiasi server (conviene sceglierne uno geograficamente vicino a noi) si apre automaticamente una seconda lista, anche questa personalizzabile, nella quale sono elencati alcuni canali. Un click sul canale desiderato ci metterà in condizione di parlare con le persone presenti.

    Grazie a un client grafico per l'uso del chat, si possono attivare più conversazioni private contemporaneamente, ognuna visualizzata in una sua finestra separata (è sufficiente un doppio click sul soprannome della persona con la quale si vuole parlare), ed è possibile entrare in più canali (nel mondo virtuale siamo dotati dell'ubiquità!), oppure scambiare file con altri utenti collegati.

    Di solito si ricorre a quest'ultima possibilità per lo scambio di immagini. La procedura viene identificata con la sigla DCC (Direct Client To Client), e fa sì che i dati passino da un computer all'altro direttamente, anziché attraverso il server IRC. DCC è uno strumento particolarmente utile perché, unito alla possibilità di creare canali protetti con password, consente, ad esempio, delle conferenze telematiche, con scambio anche di grafici e altro, a costi ridottissimi. Le procedure DCC si attivano dall'omonimo menu del programma.

    Figura 79 Un client grafico per chat: mIRC. Il programma è gratuito per tutti coloro che non ne fanno un uso commerciale (privati, associazioni culturali, ecc.)

    Da notare che tra i comandi messici a disposizione da mIRC c'è anche un finger (selezionare con il mouse il menu 'Tools', quindi 'Finger...'), che fornendo un indirizzo di posta elettronica consente di ottenere maggiori informazioni sul suo 'propietario', e di sapere se è o no collegato in quel momento.

    Per concludere, una nota curiosa: sul sito http://www.panservice.it/ è disponibile una sorta di album fotografico dei frequentatori abituali del chat. Ovviamente è possibile inserire anche una propria foto.

    Si può prelevare la versione più recente di mIRC alle seguenti coordinate: http://www.mirc.co.uk/get.html.

    ICQ

    IRC è uno strumento prezioso per partecipare a vere e proprie 'conferenze' via chat. Ma cosa occorre fare se, anziché una conversazione con decine di altre persone, volessimo 'chattare' in tutta tranquillità con uno o due amici?

    Una possibilità, naturalmente, consiste nel collegarsi a IRC e creare un 'canale' riservato. E se si è solo in due è possibile usare il vecchio comando Unix 'talk', o i suoi più moderni equivalenti, attraverso client grafici come Wintalk (lo trovate su TUCOWS). Ma esiste un sistema più semplice, che ha l'ulteriore vantaggio di informarci automaticamente della 'presenza' in rete dei nostri corrispondenti. Si chiama ICQ, ed è un programma sviluppato - come spesso accade nel mondo Internet - da una software house piccola ed innovativa, la Mirabilis.

    ICQ è uscito a inizio 1997, e in pochi mesi è diventato un vero e proprio 'must' - tanto che il numero dei suoi utilizzatori ha rapidamente superato il milione. Ma di cosa si tratta, esattamente? Vediamo di capirlo andando a vedere come questo programma funziona.

    Alla prima utilizzazione, ICQ ci assegna un numero personale univoco (UIN) che diventa un po' il nostro identificativo in rete. Da questo momento in poi, ICQ si accorge automaticamente di quando siamo on-line, e informa della nostra presenza in rete un server centrale ospitato dalla Mirabilis. Server che in tal modo dispone in ogni momento di un quadro preciso di quali fra gli utenti di ICQ sono on-line, e di qual è il loro indirizzo IP, di qual è cioè la strada per raggiungerli. Possiamo poi informare ICQ di quali sono i nostri corrispondenti abituali: previa loro autorizzazione, il programma ci dirà in ogni momento chi fra loro è on line e chi non lo è. Se la persona con cui desideriamo colloquiare è on line, possiamo raggiungerla direttamente con una richiesta di chat: ICQ si occuperà automaticamente di trasmettere la nostra richiesta, e - se la richiesta è accettata - di gestire il chat, al quale possono partecipare anche più persone, attraverso comode finestre affiancate.

    In sostanza, ICQ serve a tenere in contatto gli 'amici di rete'. Quando capita di essere collegati insieme, è possibile accorgersene, 'chattare' senza difficoltà, e compiere una serie di operazioni ulteriori come lo scambio di file. E' anche possibile inviare ai nostri corrispondenti - anche quando non sono collegati - dei messaggi assai simili a quelli di posta elettronica. Va ricordato inoltre che la disponibilità di uno strumento di questo tipo - che ci dice in ogni momento quale dei nostri amici è in linea e con quale indirizzo IP - semplifica enormemente l'uso di programmi di telefonia e videotelefonia in rete. Non a caso, la comunità che per prima e più entusiasticamente ha adottato ICQ è quella degli utilizzatori di CU-SeeMe, un programma di videoconferenza del quale parleremo fra breve.

    Naturalmente, potremmo trovare poco desiderabile il fatto che i nostri amici - anche i più stretti - possano accorgersi in ogni momento se siamo collegati a Internet o no, e possano in ogni momento inviarci una richiesta di chat. Per garantire la privacy, tuttavia, ICQ mette a disposizione strumenti piuttosto efficaci: dall'opzione 'invisible' (appariremo a tutti i nostri corrispondenti come 'scollegati') a quella 'do not disturb'. E naturalmente è sempre possibile chiudere del tutto il programma, in modo che neanche il server della Mirabilis sappia se siamo o no in rete.

    Figura 79a Schermata principale e menu di ICQ

    Il grande successo di ICQ ha determinato non pochi problemi, e il server centrale che gestisce gli utenti sembra negli ultimi mesi faticare parecchio. Come conseguenza, è probabile che il programma richieda nel prossimo futuro una registrazione. Per ora tuttavia ICQ è gratuito, e potete prelevarlo liberamente dal sito della Mirabilis (http://www.mirabilis.com).

    Segnaliamo, per concludere, che un programma in parte analogo a ICQ e' PowWow: anch'esso permette il chat fra piccoli gruppi di utenti (fino a 7), ed ha il vantaggio di consentire anche il chat audio. Le sue capacità di 'seguire' la presenza o meno in rete dei nostri corrispondenti, e di informarci al riguardo in maniera semplice e immediata, sono tuttavia al momento nettamente inferiori a quelle di ICQ.

    Il telefono in rete

    In questi ultimi anni i modem hanno subito una veloce evoluzione, le loro prestazioni sono aumentate considerevolmente, fino alle versioni attuali che, con determinati accorgimenti e qualche compromesso sulla qualità, sono in grado di trasmettere suono in tempo reale. Ma — viene da chiedere — una volta faticato tanto per aggiungere il modem al normale telefono, perché utilizzarlo proprio per replicare le funzionalità del telefono? Il fatto è che se utilizziamo il modem per collegarci (con una telefonata urbana) a Internet, e se la velocità di connessione è sufficiente a trasmettere audio digitalizzato, potremo 'parlare' a viva voce con altri utenti della rete, collegati magari dall'Australia. E tutto ciò, pagando sempre e solo la nostra telefonata urbana. Le reti telematiche, insomma, possono diventare concorrenti temibili — a costi assai più bassi — delle reti telefoniche internazionali.

    Non stupisce dunque che diverse software house abbiano sviluppato programmi in grado di permetterci, se disponiamo di un computer dotato di microfono e scheda audio, di fare una 'telefonata' via Internet.

    Ma — considerato che, allo stato attuale delle cose, la qualità del suono è comunque inferiore a quella di una normale telefonata — vale davvero la pena di spendere tante energie in una simile tecnologia? E perché la Netscape e la Microsoft l'hanno addirittura integrata di serie nelle ultime versioni dei loro browser?

    I fattori decisivi, che fanno capire come il telefono in rete non sia affatto un gioco, sono tre. Il primo, di cui si è già parlato, è quello del prezzo: tipicamente una telefonata intercontinentale fatta via Internet costa quanto una telefonata urbana. Il secondo fattore è il progresso tecnologico: nel giro di pochi anni disporremo di linee molto più veloci, in grado quindi di veicolare il suono con una qualità sempre migliore (e va tenuto conto che il suono digitalizzato può essere assai più fedele di quello trasmesso attraverso gli impulsi elettromagnetici di un collegamento telefonico tradizionale). Infine, come si è già accennato, la tecnologia Internet tende a diffondersi anche all'interno delle reti locali (si tratta del cosiddetto fenomeno Intranet, al quale si è già accennato), che in genere garantiscono già collegamenti perfettamente adeguati per la trasmissione di audio digitalizzato di buona qualità.

    Le telefonate via Internet vengono fatte per il momento da una fascia di utenti relativamente ristretta. Ma ci sentiamo di prevedere che in futuro la sfida della telefonia digitale via rete si farà sentire — e tenderà probabilmente a provocare sensibili riduzioni nelle tariffe telefoniche internazionali. Una previsione che si basa anche sul notevole interesse che alcune fra le maggiori compagnie telefoniche mondiali stanno manifestando per questa tecnologia, da un lato temibile concorrente, dall'altro finestra sul mondo delle comunicazioni vocali a distanza del 2000. Un mondo nel quale l'audio digitale trasmesso attraverso reti telematiche tenderà probabilmente a sostituire del tutto la telefonia analogica.

    Il più noto programma per le telefonate via Internet si chiama Internet Phone, prodotto dalla Vocaltec (http://www.eurocall.com/i/index.htm per la home page in italiano); e NetMeeting, il programma di casa Microsoft fornito di serie (e gratuitamente) con Explorer 4, è forse il più potente, con la capacità di integrare audio, video e condivisione di dati. Abbiamo tuttavia scelto di parlare di Netscape Conference, dato che si tratta del programma incluso nella dotazione standard di quello che è attualmente il browser Web più usato.

    Figura 80 Una immagine del Netscape Conference

    Lanciato il programma, per effettuare una 'telefonata' è sufficente indicare il recapito e-mail dell'interlocutore (è necessario, ovviamente, che sia collegato a sua volta) e fare click con il mouse sul bottone 'Dial'. 'Web Phonebook' è invece un elenco di persone registrate presso uno dei server in rete in grado di sfruttare il protocollo di Netscape Conference, mentre 'Address book' è un elenco telefonico 'personale', che possiamo via via integrare con i nomi dei nostri corrispondenti. Per parlare con una delle persone indicate negli elenchi è sufficiente un click con il mouse sul suo nominativo.

    Nel caso in cui, come probabile, la persona con cui volete parlare non sia nell'elenco, potete aggiungerla voi all'Address book, fornendone l'indirizzo di posta elettronica.

    È evidente che Netscape Conference, e programmi simili, funzionano solo se anche il proprio interlocutore ne dispone. È inoltre necessario che voi e il vostro interlocutore siate collegati contemporaneamente. Non sono rari i casi in cui utenti di questi programmi si danno appuntamento attraverso una telefonata normale, e poi proseguono la conversazione — spendendo assai meno — via Internet.

    Netscape Conference offre anche la possibilità di utilizzare il 'Netscape's Text Chat', il 'Collaborative Browsing', il 'Netscape File Exchange' e una 'Netscape White Board'. Il 'Netscape's Text Chat' non è altro che un semplice, ma utile, strumento che ci consente di scambiare messaggi con il nostro interlocutore in forma scritta: un appunto, un nome difficile da pronunciare, ecc.; in sostanza, permette di costruire una sorta di 'chat' personale, utilizzabile anche per la spedizione di file di testo. Può rivelarsi prezioso se la velocità di connessione o l'affollamento della rete impedissero la trasmissione di audio di buona qualità. Il 'Collaborative Browsing' consente di navigare in Internet sincronizzati, mentre il 'Netscape File Exchange' semplifica il trasferimento di file da e verso il nostro interlocutore. La 'Netscape White Board', infine, è pensata espressamente per le conferenze (anche se può avere altri usi). Mette infatti a disposizione degli utenti collegati una lavagna condivisa, sulla quale ciascuno può scrivere o disegnare: la vostra lavagna e quella del vostro interlocutore saranno mantenute automaticamente 'allineate' dal programma, e l'effetto sarà quello di avere a disposizione una lavagna unica.

    Netscape Conference viene distribuito insieme al browser Netscape alle coordinate: http://www.netscape.com.

    Videotelefonia via Internet

    Considerata la possibilità di digitalizzare e trasmettere via Internet dei suoni, realizzando vere e proprie telefonate in rete, sorge spontanea l'idea di affiancare all'audio anche il video: non potremmo sfruttare Internet anche per fare videotelefonate?

    Anche se la velocità attuale della rete e delle connessioni non consente ancora trasmissioni di alto livello qualitativo, i primi esperimenti sono già stati fatti. Va detto anzi che gli investimenti sul 'videotelefono telematico' sono ingenti, sia in attesa delle maggiori velocità di connessione che saranno possibili con la tecnologia ATM, sia, anche in questo caso, per le enormi potenzialità di videotelefonia in rete locale che si aprono con reti Intranet. Esistono già anche alcuni prodotti utilizzabili dal largo pubblico. Il più noto è probabilmente CU-SeeMe, nato proprio con la funzione di permettere collegamenti audio e video 'live' attraverso la rete. Ma la maggior parte delle case produttrici di programmi di telefonia via Internet stanno aggiungendo ai loro prodotti le funzioni video: in questo caso, uno degli esempi d'obbligo è Internet Phone, il programma della Vocaltec che abbiamo già citato, e la cui versione 'video enabled' è uscita a fine dicembre 1996. Da ricordare, infine, che con Explorer 4 la Microsoft distribuisce una versione ulteriormente potenziata del suo NetMeeting, un programma estremamente potente e versatile, in grado di gestire anche le videoconferenze. In tutti questi casi, audio e immagini sono di qualità ancora scarsa; vale però senz'altro la pena di dare almeno a uno di questi prodotti un'occhiata un po' più ravvicinata — e trattandosi del capostipite, la scelta naturale è rappresentata proprio da CU-SeeMe.

    CU-SeeMe

    Innanzitutto, gli ingredienti: un computer dotato di scheda sonora e microfono, ma anche di una piccola telecamera in grado di riprendere immagini in bianco e nero o a colori (ma in questo caso la velocità di trasmissione e la qualità video saranno ancora inferiori!) e inviarle a una scheda digitalizzatrice (una sorta di 'scanner video'). Una soluzione ancor più semplice ed economica è quella di dotarsi di telecamere quali la Connectix Quickcam, che si collega direttamente alla porta parallela, senza necessità di hardware aggiuntivo. La Quickcam è in vendita a un prezzo che si aggira sulle trecentomila lire per la versione in bianco e nero, e sulle settecentomila per la versione a colori. Per il loro prezzo assai contenuto, queste telecamere sono rapidamente diventate le più diffuse fra il popolo di Internet.

    Serve poi, naturalmente, il programma CU-SeeMe, reperibile senza problemi in rete. Va detto però che CU-SeeMe esiste in due versioni: quella gratuita disponibile presso la Cornell University (dove il programma è nato nel luglio 1992), raggiungibile alla URL http://cu-seeme.cornell.edu, e quella commerciale, denominata Enhanced Cu-SeeMe, distribuita dalla White Pine Software (il sito ufficiale di quest'ultima è alla URL http://www.cu-seeme.com). Enhanced CU-SeeMe contiene notevoli miglioramenti rispetto alla versione gratuita (fra l'altro, il supporto per video a colori e la gestione di una lavagna condivisa) e può comunque essere scaricato liberamente, sia dalla URL appena ricordata, sia attraverso tutti i maggiori depositi di programmi in rete, tra i quali TuCows. Senza la registrazione (costa 69 dollari) il programma avrà alcune funzioni disabilitate, e non potrà accedere ad alcuni dei 'reflector' (sorta di 'sale di incontro' nelle quali videodialogare con altri utenti) sparsi per la rete.

    La versione più recente del programma freeware è ancora la 0.87b7, distribuita nel febbraio 1996, mentre del novembre 1996 è Enhanced Cu-SeeMe 2.1.1, al momento in cui scriviamo la versione più recente del programma commerciale.

    Le istruzioni per usare CU-SeeMe freeware sono semplicissime: basta collegarsi (è necessario un collegamento alla rete diretto o di tipo PPP), lanciare il programma, e scegliere dal menu 'Conference' l'opzione 'Connect'. Ci verrà richiesto il nome del sito con il quale connetterci: di norma sarà quello di un reflector pubblico; il programma stesso ci suggerirà una serie di indirizzi da provare.

    Una volta connessi, vedremo in una piccola finestra in bianco e nero l'immagine 'live' del nostro interlocutore (o dei nostri interlocutori, se in quel momento alla conferenza partecipano più persone). Preparatevi a un video (e a un audio) di cattiva qualità, molto a scatti: in casi felici, l'immagine verrà aggiornata 2 o 3 volte al secondo, ma con un collegamento via modem il refresh video sarà spesso ancor peggiore. Ma l'emozione di una videoconferenza c'è tutta.

    Quanto a Enhanced CU-SeeMe, si tratta di un programma ancor più modulare della versione freeware: la finestra principale, che funge un po' da 'pannello di controllo' del programma, è quella riportata nella figura seguente.

    Figura 81 Il pannello di controllo di Enhanced CU-SeeMe 2.1.1

    I bottoni che vi sono presenti hanno la funzione, nell'ordine, di aprire l'agenda degli indirizzi (phone book), di interrompere un collegamento attivato (hang up), di interrompere l'invio e la ricezione del video, di aprire la finestra per il chat testuale, di aprire la finestra della lavagna condivisa, di aprire (show all) o chiudere (close all) le finestre video con le immagini degli altri partecipanti, di aprire o chiudere la finestra dei controlli audio, di aprire o chiudere la finestra con l'elenco dei partecipanti, di organizzare a cascata o a riquadri allineati le finestre video. Gli ultimi due bottoni, intuitivi, sono quelli relativi all'help e alla freccia di help contestuale.

    Per attivare una chiamata, occorrerà selezionare la voce 'Call' dal menu 'Conference'. Si potrà scegliere una chiamata di controllo a sé stessi, la chiamata diretta a un indirizzo specificato, oppure la chiamata a uno degli indirizzi di uso più frequente, elencati nella sezione inferiore del menu (l'aggiunta o la rimozione di indirizzi da questa sezione si effettua attraverso l'agenda degli indirizzi, attraverso il bottone 'Edit', marcando o meno l'opzione 'Add to Call Menu'). Ricordate che ci sono due tipi base di chiamate: la chiamata a un singolo utente (point to point) e la chiamata a un reflector CU-SeeMe, al quale possono collegarsi contemporaneamente più utenti. Nel primo caso (chiamata diretta), occorre conoscere l'indirizzo IP della persona che vogliamo contattare. Si tratta di un compito non sempre semplice: come abbiamo visto nei capitoli introduttivi, infatti, in molti casi i fornitori di connettività assegnano 'dinamicamente' un indirizzo IP — il che significa che collegandosi in momenti diversi si riceveranno probabilmente indirizzi diversi. Come fare, allora, a sapere quale indirizzo IP ci è stato assegnato — e come individuare quello del nostro corrispondente?

    Il primo compito è facile: CU-SeeMe è in grado di individuare da solo il nostro indirizzo IP, e lo mostra nella barra di stato (sul bordo inferiore della finestra), nella prima delle due cellette numeriche sulla destra. Nell'esempio mostrato in figura, l'IP address che ci era assegnato era il 192.106.229.167. La seconda celletta mostrerà, una volta connessi, l'IP address del nostro corrispondente — ma il guaio è che a noi serve conoscerlo prima, per poterlo chiamare. Come fare? Le soluzioni possibili sono molteplici: ad esempio attraverso un chat su un server IRC (ne abbiamo parlato in questo stesso capitolo), o attraverso un servizio al quale anche il nostro corrispondente possa inviare automaticamente il proprio indirizzo IP, come Four11 (http://www.four11.com). Una soluzione semplice è inoltre quella di usare la posta elettronica: uno dei due corrispondenti si collega per primo e invia all'altro una e-mail con il proprio IP address. Il messaggio impiega di norma pochi secondi a giungere a destinazione, e il secondo corrispondente, collegandosi, controllerà innanzitutto la posta per conoscere l'IP address del primo, chiamandolo subito dopo.

    Non è possibile in questa sede esaminare in dettaglio tutti gli altri moduli di CU-SeeMe; rimandiamo quindi al dettagliato Help in linea, ricordando comunque che per saperne di più su questo programma, il consiglio è quello di iscrivervi all'apposita lista: si chiama 'cu-seeme-l' e se ne diventa membri spedendo il solito messaggio "subscribe cu-seeme-l <nome cognome>" all'indirizzo listserv@cornell.edu.

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