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Copertina > Home > Iniziative speciali > 1999 > Telecom, +1000% > Scrivi al tuo partito > Le risposte > Interrogazione parlamentare >

Risposta all'interrogazione parlamentare

Ecco la risposta all'interrogazione parlamentare dell'on. Villetti. L'affermazione del Ministro Cardinale, che si può leggere più in basso: "l'Italia [ è ] tra i Paesi europei che praticano le tariffe più basse per l'accesso ad Internet" suona sorprendente, e in netto contrasto con il rapporto OCSE (le linee dedicate a Internet in Italia costano otto volte più che in Inghilterra, e il doppio o il triplo rispetto alla media europea).

L'errore è probabilmente imputabile al fatto che si fa confusione tra linee dedicate a Internet e tariffe telefoniche per gli utenti residenziali... Sono cose profondamente diverse, ovviamente, e ci preoccupa uno Stato che non ha gli strumenti per rendersene conto e non si dota di consulenti competenti.

Al di là di questo, comunque, anche volendo affrontare la questione delle tariffe telefoniche per gli utenti residenziali, il confronto saggio è con i Paesi liberi da monopoli, come gli USA (dove le telefonate urbane sono gratuite) e non con gli altri Paesi europei, anch'essi soggetti alle tariffe delle potenti aziende di telecomunicazioni.

In Europa infatti non è solo l'Italia a subire un regime di falsa concorrenza, con l'ex monopolista di turno che di fatto ha il controllo delle tariffe, in barba alle leggi e agli interessi della collettività. Non a caso, il tasso di crescita Internet in Europa è di diversi punti inferiore rispetto a quello U.S.A.

Povera Italia...


Legislatura: XIII
Ramo: Camera
Tipo Atto: INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Numero atto: 4/25052
Data presentazione: 21-07-1999
Seduta di presentazione: 573
Presentatore:
Cognome VILLETTI
Nome Roberto
Gruppo MISTO
Stato Iter: Iter concluso
    Data evento
Destinatari: MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI 21-07-1999
Fasi Iter: RISPOSTA DEL GOVERNO 03-12-1999
  ITER CONCLUSO 13-12-1999
  RISPOSTA PUBBL. NELL'ALL. B SEDUTA 0640 PUBBLICATA IN ALLEGATO AI RESOCONTI DELLA SEDUTA
Partecipanti:
Denominazione: RISPOSTA GOVERNO
Cognome: CARDINALE
Nome: Salvatore
Gruppo: -
Organismo Istituzionale: MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
Data evento: 03-12-1999

Risposta del Governo

Al riguardo, si ritiene opportuno premettere che ai sensi dell'articolo 1 della legge 31 luglio 1997, n. 249 (recante l'istituzione dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisive) e dell'articolo 7 del decreto del Presidente della Repubblica 19 settembre 1997, n. 318 (recante il regolamento per l'attuazione di direttive comunitarie nel settore delle telecomunicazioni) i compiti di regolazione e vigilanza in materia di condizioni economiche di offerte per l'accesso e l'uso di una rete telefonica pubblica fissa sono stati demandati alla predetta Autorità.

In particolare, si rammenta che, in materia tariffaria, la direttiva 96/19/CE (articolo 4 quater) stabiliva che se il riequilibrio tariffario di ciascuno Stato membro non fosse stato effettuato entro il 1^ gennaio 1998, lo Stato non in regola avrebbe dovuto presentare alla Commissione un preciso calendario di scadenze entro le quali eliminare i residui squilibri. In attuazione di quanto disposto dalla citata direttiva, l'Autorità ha definito una serie di scadenze temporali in modo da consentire alla Telecom interventi di riequilibrio tariffario, (sulla base di un piano di ribilanciamento da attuarsi in tre fasi e da concludersi nel luglio 1999) con l'obiettivo di realizzare una struttura tariffaria orientata ai costi.

La graduale riduzione dei prezzi, oltre che l'azione svolta da questo Ministero, già dal 1997, di concerto con l'Associazione degli Internet providers, con gli operatori di telecomunicazioni e con le associazioni dei consumatori, che ha stimolato l'introduzione di tariffe più favorevoli di accesso ad Internet per le utenze residenziali e per le scuole, hanno determinato una maggiore diffusione dei servizi tramite Internet. In seguito, con la successiva manovra tariffaria, messa in atto dall'operatore di rete all'inizio del 1998, si è registrata una riduzione di circa il 50 per cento del costo di accesso ponendo l'Italia tra i Paesi europei che praticano le tariffe più basse per l'accesso ad Internet. Ciò ha prodotto effetti molto positivi sia in termini di numero di accessi e sia in termini di durata dei collegamenti alla rete.

Sono necessari altri interventi dell'Autorità finalizzati a stimolare meccanismi concorrenziali sia per quanto riguarda il mercato dell'accesso sia per il mercato della rete di trasporto (interconnessione e circuiti) su cui l'Autorità è tenuta ad intervenire al fine di verificare l'orientamento ai costi e di incentivare una maggiore efficienza degli operatori. Con la deliberazione n. 101/99, l'Autorità, tra l'altro, ha disposto l'avvio di un procedimento di valutazione e analisi dei costi e delle condizioni economiche relativi ai circuiti di interconnessione e di mercato delle linee affittate. Con la deliberazione n. 171/99 è stata introdotta, con decorrenza 1^ novembre 1999, la tariffa di prossimità. La medesima consente l'accesso ad un punto operativo provider Internet situato in un'area locale dello stesso distretto ad una nuova tariffa (distrettuale), prossima a quella urbana, permettendo così di eliminare le diseguaglianze tra cittadini nell'accesso ad Internet.

Inoltre, per quanto concerne la definizione della tariffa a tempo, la medesima Autorità ha disposto che la società Telecom debba definire, per le conversazioni urbane, un prezzo al secondo che va a diminuire dopo il quindicesimo minuto di conversazione, con la conseguenza che dopo i quindici minuti le tariffe diventano più convenienti rendendo più economici anche i collegamenti Internet.

In ultimo, si evidenzia che con il decreto 5 febbraio 1999, ove è sottolineata la posizione del Governo in merito, laddove è espressamente riconosciuto che "il Governo ritiene lo sviluppo della Società dell'Informazione un obiettivo fondamentale della propria azione", sono state istituite tre strutture che hanno il compito di lavorare per la definizione di un Piano di azione per lo sviluppo del settore e cioè: il Forum per la Società dell'Informazione; il Gruppo di studio di lavoro interministeriale; il Comitato dei Ministri.

Infine, gli obiettivi proposti in tema di società dell'Informazione, anche ai fini di una rappresentazione nel Dpef 2000-2002, sono stati suddivisi in tre grandi aree: Diffusione della cultura informatica digitale; Sviluppo dell'uso del Information Communication Tecnology e delle reti e Promozione di servizi e ricerca.

Il Ministro delle comunicazioni: Salvatore Cardinale.

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