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Copertina > Home > Iniziative speciali > 1999 > Telecom, +1000% > Commenti >

Calvo

Marco Calvo
presidente di Liber Liber, amministratore di E-text S.r.l.
27 febbraio 1999

Per quanti fatti, anche più gravi della nostra campagna "Telecom, +1000%", restiamo a guardare? Probabilmente la maggior parte delle volte questo avviene perché non crediamo che le cose possano cambiare. Questa volta ti chiedo di provare.

Senza dubbio ci sono tanti altri problemi, anche più grandi. L'iniquità tariffaria della Telecom Italia S.p.A. ha conseguenze negative per lo più nella lotta alla disoccupazione (soffocando un mercato che in altri paesi ha ben altre dimensioni) e nell'efficienza del nostro sistema produttivo. Tuttavia, possiamo rendere un po' migliore questo nostro mondo se ci impegniamo tutte le volte che è possibile. Per problemi grandi e piccoli.

Sono convinto che questa nostra non è una battaglia persa, anche se abbiamo di fronte il colosso Telecom Italia S.p.A. Le inique tariffe italiane sono state denunciate anche dall'OCSE, e sicuramente mettono l'Italia in condizioni di subire una concorrenza sleale.

L'iniquità è così palese (800%!!!) che prima o poi riusciremo a renderla nota, riusciremo a convincere i mezzi di informazione a occuparsi del problema, anche se questo certamente va contro gli interessi della ricca Telecom Italia S.p.A. Stiamo inoltre tentando di coinvolgere il mondo politico nella nostra campagna, e qualche risultato lo abbiamo già ottenuto.

Anche solo per chiedere chiarimenti (è un tuo diritto di cittadino!), scrivi all'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.

Per concludere, rispondo qui a coloro che hanno chiesto cosa ne pensiamo degli altri problemi legati a Internet (ad es. la TUT). La nostra campagna, per non disperdere energie, è concentrata sulla questione delle linee dedicate, ma condividiamo con gli altri movimenti questi punti:

  • la scarsa diffusione di Internet è uno svantaggio per tutto il paese, ed è necessario un intervento del Governo: le iniquità più gravi devono essere sanate in tempi rapidi;
  • la TUT (tariffa urbana a tempo) per motivi sia tecnici, sia economici, non ha più motivo di esistere. Lo dimostra il fatto che negli USA, da anni, le telefonate urbane sono gratuite, comprese nel canone base (e nessuna compagnia telefonica è fallita);
  • gli utenti maggiormente svantaggiati, e per i quali il costo di accesso è elevatissimo, sono tutti coloro che non hanno un Internet provider nel proprio distretto telefonico. Neanche l'elevata frammentazione dei distretti telefonici ha motivo di esistere (in Italia bastano pochi chilometri perché una telefonata diventi teleselezione). Lo dimostrano le tariffe assai più basse degli altri Paesi (in seguito alla liberalizzazione le cose sono migliorate, ma ancora in modo marginale). Se non aboliti, i distretti devono diminuire drasticamente di numero;
  • la scarsa "cultura informatica" degli italiani (il PC viene ancora percepito come un bene accessorio di lusso) è uno dei principali ostacoli da superare: il computer deve divenire uno strumento d'uso quotidiano nelle scuole, nelle università e nelle famiglie, così come lo è già nel mondo del lavoro (e come sempre più sarà).
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