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Copertina > Home > Iniziative speciali > 1999 > Telecom, +1000% >

Perché

Ho inviato una lettera ai volontari che collaborano al nostro progetto Manuzio (fondazione di una biblioteca elettronica ad accesso gratuito) ed ho deciso, come presidente di Liber Liber, di dedicare uno spazio fisso del nostro sito Internet alla campagna "Telecom, +1000%" perché di fronte a certi avvenimenti non si può, e non si deve più sopportare.

Ritardi, malfunzionamenti e tariffe altissime, imposte dalla Telecom Italia S.p.A., hanno conseguenze gravi e concrete. Rendono il nostro Paese meno competitivo, soffocano un mercato che potrebbe portare nuovi posti di lavoro, frenano il diffondersi di un mezzo di comunicazione utile, che rende la nostra società più democratica.

La campagna "Telecom, 1000%" si profila senz'altro come una lotta di Davide contro Golia, ho bisogno dell'aiuto di tutti coloro che condividono il nostro punto di vista. E' importante notare che a fare la parte di Davide non ci siamo solo noi di E-text / Liber Liber, non userei questi spazi in tal caso, ma ci siamo tutti noi che usiamo Internet in Italia, e che subiamo condizioni di lavoro, di studio - e di uso di Internet in generale - che non possono essere ulteriormente sopportate. Non mi riferisco al costo delle telefonate o ad altri problemi cui la stampa ha già dato risalto, ma a problemi meno evidenti, che però minano il sistema dalle fondamenta.

Le superbollette TelecomAlla radice della nostra storia c'è un inconveniente burocratico che non meriterebbe grande attenzione: nel 1997 la Telecom Italia S.p.A., per una linea dedicata a Internet (tipo CDN 64Kb) ci invia una fattura erroneamente maggiorata di oltre 13 milioni (vedi)...

O pagate, o smettete di lavorare

... a seguito di una estenuante ricerca di un interlocutore, ricerca durata diversi giorni (verrebbe da pensare che i dipendenti Telecom hanno altro da fare che ascoltare le lamentele dei sudditi-utenti), otteniamo una burocratica risposta, che tradotta in italiano suona più o meno così: "anche se la fattura che vi abbiamo inviata è errata, pagate. E pagate subito, altrimenti tagliamo la linea e non si sa poi quando la riattiveremo".

Ovvero, o ci rassegniamo a subire un danno enorme dovuto ad un loro errore burocratico, o smettiamo di lavorare, per chissà quanti mesi, o anni, in attesa che qualche tribunale riporti giustizia.

Parole, parole, parole...

Naturalmente siamo stati costretti a pagare. Fax, telefonate e quant'altro sortiscono tuttavia un effetto: a voce riconoscono l'errore, e promettono di restituirci la cifra (altissima!) indebitamente intascata sotto forma di sconto per le bollette successive. A più di un anno di distanza, trovandoci a confrontare i nostri costi con quello di un collega che aveva noleggiato la stessa linea, scopriamo di pagare circa 2 milioni l'anno in più!!! Altro che sconto! Insomma, al danno iniziale, la beffa.

Errori che convengono

Babbo Natale esiste!Non contenti, sempre per errore, nella bolletta di ottobre 1998, si dimenticano di applicare il nostro sconto fittizio (fittizio perché come già detto paghiamo 2 milioni/anno in più!), e perciò - sempre minacciando sospensioni - intascano un altro milione e rotti.

Nuova trafila di telefonate e fax, di nuovo riconoscono l'errore. Ci dicono che l'inconveniente (magrissima consolazione) ha coinvolto tutti i loro clienti, non solo noi, e che restituiranno il maltolto nella bolletta successiva.

E così avviene, infatti: la cifra mesi dopo viene restituita. Senza riconoscerci interessi. In altri termini: con la forza - minacciano sospensioni! - sottraggono più di un milione di lire ai loro numerosi clienti (vantaggi da monopolista di fatto) e poi lo restituiscono con tutta calma (immaginate gli interessi che Lit. 1.400.000 circa generano, moltiplicati per tutti i clienti costretti dalla legge italiana a comprare connettività alla Telecom Italia S.p.A.).

Non trovate irritante anche voi che siano così infallibili nell'incassare, e così distratti nel pagare? Ma in fondo perché dovrebbero darsi pena? Non solo sbagliano, ma si concedono anche un premio ogni volta che lo fanno!

Perché la storia preoccupa tutti

Vale la pena, anzi lo sentiamo come un obbligo civile, dare il massimo risalto a quanto ci è capitato, perché tutto questo avviene in un contesto generale preoccupante: i costi italiani di queste linee, vendute in regime di monopolio di fatto, sono enormi.

Mille percento!

Una linea dedicata Internet di tipo CDN 64Kb costa in Italia il 1000% in più che negli USA; avete letto bene, ci sono tre zeri: 1000% in più.

[Attenzione: questa informazione ci è stata riferita da esperti del settore che hanno fatto i propri calcoli sui listini dei principali provider USA. Siamo tuttavia in attesa di ricevere informazioni dirette, in modo da fornire anche le fonti e le coordinate per un riscontro oggettivo. Se vuoi darci una mano a raccogliere più velocemente queste informazioni iscriviti alla nostra mail-list.
Il dato relativo al confronto Italia-Inghilterra, in base al quale noi italiani paghiamo l'800% in più, è invece stato confermato da uno studio dell'OCSE, pubblicato ad aprile 1999.]

Ma la forza schiacciante di Telecom si manifesta anche in molte forme: prova ad esempio a contattare il servizio clienti perché vuoi noleggiare una linea da 30 milioni l'anno.

Una azienda normale, in un mercato libero e sano, mette a disposizione un agente commerciale che magari con cortesia vi sta a sentire. Con Telecom vi scontrate con gente svogliata. Non richiamano, si perdono i contratti, sbagliano. Perché sembrano quasi infastiditi? Ovvio: perché l'utente-suddito non ha alternative, sanno che non potete scegliere, e perciò perché darsi pena?

Il vostro provider paga troppo, e voi navigate male

Ma è normale tutto questo? E il fatto che un unico operatore strozzi il mondo delle telecomunicazioni non è un segno di inciviltà? Tante chiacchiere sugli sforzi da fare per aumentare occupazione, e tolleriamo di essere taglieggiati da un monopolista? Tutti taglieggiati, non solo le aziende, perché come già detto linee dedicate a costi spropositati significano anche collegamenti lenti. Per tutti, in particolare per gli utenti finali.

E per di più, dobbiamo sopportare un monopolista che ci vende a cifre altissime cose pagate da noi: infatti le strutture Telecom le abbiamo pagate noi, cittadini italiani, quando era una struttura pubblica!!!

Lo Stato

Perché gli organi dello Stato che in questi anni avrebbero dovuto tutelare gli interessi della collettività, assicurare tariffe eque e servizi efficienti, invece consentono con tutta la placidità di questo mondo che un unico operatore, in regime di monopolio di fatto, imponga al mercato delle telecomunicazioni italiano delle condizioni insostenibili?

Le cose possono cambiare, aiutateci!

Siamo tutti esasperati. Sin dal suo nascere questa iniziativa ha avuto un riscontro straordinario. Sforziamoci per una volta di non restare a guardare.

La cultura è anche circolazione delle idee, se Internet rimarrà una cosa per pochi, anche progetti come la nostra biblioteca ad accesso gratuito avranno meno significato!

Marco Calvo
presidente di Liber Liber

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