Questo signore, Alain Lamassoure, del Partito Popolare Europeo <http://www.epp-ed.eu/>, vuole tassare le e-mail e gli SMS per finanziare la burocrazia della Unione Europea. Purtroppo non è il solo:
La recente proposta dell'esponente del PPE, che include anche le e-mail, non solo fa una cattiva pubblicità all'Unione Europea, che certo non ha bisogno di imposizioni fiscali impopolari, ma mina alle fondamenta una delle più importanti conquiste di Internet: la libertà di accedere a una grande pluralità di informazioni a costi contenuti, e perciò alla portata di molti.
Invece di lavorare per diffondere sempre di più Internet, e invece di fare ogni sforzo per includere quante più persone è possibile, si escogitano sistemi per tassarla.
È facile prevedere che non solo la nuova tassa aumenterebbe di anno in anno, per un motivo o per un altro, ma sarebbe anche un ottimo pretesto per le compagnie telefoniche (in regime di semi-monopolio in molti paesi europei, Italia compresa, purtroppo) per alzare ulteriormente le tariffe, già ampiamente e artificialmente gonfiate (vedere <http://punto-informatico.it/p.aspx?i=50886> per quanto riguarda il costo degli SMS o Telecom, +1000%, per quanto riguarda la "banda larga" di Internet).
Se davvero Lamassoure è preoccupato per le casse della Unione Europea, lotti contro i monopoli nel campo delle telecomunicazioni, sblocchi il mercato, consenta alla libera concorrenza di rendere il sistema più efficiente e più aperto. Così si incoraggia una economia sana, così si favorisce la crescita (e quindi anche i bilanci pubblici).
Scrivi al tuo deputato per opporti alla tassa sulle e-mail!
Si ringrazia la rivista Punto Informatico, per il suo lavoro di informazione.
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