La giornata del 23 aprile, promossa dall’UNESCO “come uno strumento di promozione su base planetaria della lettura, dell’attività editoriale e di una corretta protezione delle opere intellettuali”, sarà anche occasione di presentazione al pubblico della campagna contro il prestito a pagamento: "Non pago di Leggere".
La protesta si riferisce al procedimento di infrazione emanato dalla Commissione Europea contro Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda affinché siano modificate le legislazioni e i regolamenti attuativi di questi paesi che prevedono attualmente la gratuità del prestito pubblico effettuato da biblioteche e altri enti pubblici. Il rischio è che le biblioteche, o lo Stato, o le amministrazioni locali, siano costretti a utilizzare parte del proprio budget per il pagamento del “diritto di prestito” a favore di autori ed editori (o tramite un aumento della pressione fiscale o sottraendo risorse ad altri servizi). Si potrebbe arrivare anche all’istituzione di un ticket sul prestito a carico diretto dell’utente.
L’appello per la difesa della gratuità dei servizi bibliotecari, partito dalle biblioteche spagnole e recepito in Italia su iniziativa della Biblioteca Civica di Cologno Monzese, è stato fatto proprio anche dall’Associazione Italiana Biblioteche e da numerose altre istituzioni e associazioni che, durante la giornata del 23 aprile, e in occasione delle altre manifestazioni di promozione della lettura, si adopereranno per la raccolta firme.
Anche Liber Liber aderisce a Non pago di leggere e invita tutti i propri sostenitori a firmare l’appello (vedi sotto) e a diffondere l’iniziativa.
Inoltre, per tutta la durata della campagna, Liber Liber rilancia il proprio bookcrossing LibriLiberi, proponendo di “liberare” le opere e gli autori che si sono scoperti curiosando nelle biblioteche.
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