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Copertina > Home > Iniziative speciali > 1999 > Telecom, +1000% > Rassegna stampa >

2000 01 21

Rimane costante la distanza tra l'Italia e il resto del mondo sul fronte Internet. Mentre altrove i Governi facilitano l'evolvere di questo strumento, in Italia è tutto nelle mani del monopolio Telecom Italia (tutti gli operatori italiani sono ancora costretti a comprare dalla Telecom Italia, che di fatto decide le tariffe).


La Repubblica.it
21 gennaio 2000

Oltre a Galactica e Pro.net, presto le offerte di Telecom, McLink e CyberNet

Turbo-Internet: gratis in Usa
da noi l'Adsl costa 2 milioni

Ma è giallo sulla partenza del servizio:
l'Authority vuole un supplemento d'inchiesta?

di RICCARDO STAGLIANÒ

ROMA Adsl gratis. Sulle prime si è pensato che si trattasse di un pesce d'aprile: dal primo di quel mese, infatti, il Broadband Digital Group avrebbe regalato l'accesso a Internet con una connessione super-veloce. Oramai, in America come in Europa, sono milioni le persone che hanno disdetto i vecchi abbonamenti e vanno online grazie a uno dei tanti service provider gratuiti, ma nessuno aveva ancora offerto una connessione a larga banda decine di volte più rapida rispetto alle attuali. In cambio di questo prezioso dono la compagnia californiana chiederà ai sottoscrittori di riempire un dettagliato questionario con il proprio profilo demografico, comprensivo di hobby, gusti e propensioni all'acquisto.

La notizia suona ancora più sorprendente in Italia, dal momento che da poche settimane sono partite anche da noi le prime offerte di connessione Adsl, (Galactica a Milano e Pro.net a Roma) ma a un prezzo che si aggira, nel migliore dei casi, sul milione e mezzo all'anno per la libertà di navigare 24 ore su 24. Il pacchetto di Telecom dovrebbe essere commercializzato a partire dal 26 gennaio, a meno che l'Authority per le comunicazioni non prenda altro tempo per dare il via libera finale. Proprio ieri sera, infatti, era circolata la notizia - poi smentita dal commissario Paola Manacorda - che l'Autorità avrebbe chiesto un supplemento di istruttoria per capire se il doppio ruolo dell'ex-monopolista (fornitore all'ingrosso per i provider e fornitore diretto agli utenti finali) intralci la concorrenza. Nel frattempo, tuttavia, molti altri grossi fornitori si stanno preparando con offerte concorrenti per la tecnologia che sembrerebbe realizzare l'antica promessa della turbo-Internet.

Tra questi c'è il romano MC-link (nel cui capitale è entrata di recente Seat - Pagine Gialle). "Comunicheremo i termini della nostra offerta al pubblico entro la fine del mese, assicura l'amministratore delegato Paolo Nuti: dal punto di vista tecnologico siamo già pronti ma stiamo ultimando le fasi di test con i nostri tecnici e un gruppo di utenti 'amici' che controlleranno che tutto funzioni a dovere". L'unico segreto riguarda ancora le tariffe. "Ci sono sei fasce diverse di questo servizio e noi non ci rivolgeremo a quella più bassa. Punteremo invece sulla seconda e sulla quarta, rispettivamente pensate per un cliente professionista e per un'azienda che usa dieci o più computer. Per questo, evidentemente, i nostri prezzi non potranno essere come quelli di chi si rivolge alla prima fascia, quella più economica. Senza dare numeri posso dire però che il nostro servizio sarà di fatto quattro volte superiore a quello base offerto da alcuni concorrenti e costerà meno del doppio. Preferiamo rinunciare a qualche utente ma puntare su un servizio più sicuro".

Un altro grosso provider su scala nazionale, l'ex-Flashnet adesso CyberNet, sta "testando la nuova tecnologia" ma punta a una soluzione propria, che non presupponga l'alleanza con l'ex-monopolista delle telecomunicazioni. "A tutt'oggi una parte consistente di questo servizio dipende da Telecom spiega la responsabile delle relazioni esterne Daniela Filbier e per noi, che puntiamo molto sulla qualità della connessione, l'affidarci a un operatore esterno ci toglie una parte del controllo e potrebbe inficiare la qualità del servizio". Per il momento non esistono alternative al rifornirsi da Telecom, ma ciò potrebbe cambiare presto, a giudicare dall'anticipazione della portavoce: "A breve lanceremo un nostro progetto che ci renderà completamente autonomi. Si tratta di un grosso sforzo, e saremo i primi a farlo".

Insomma, tutti i fornitori di accesso nostrani concordano che è l'Adsl il trampolino per far fare alla Rete il salto di qualità multimediale che da anni si vagheggia. Le cautele, per il momento, riguardano il come in pratica i nuovi servizi funzioneranno. "Oggi, quando a ogni modem di un provider è assegnata una larghezza di banda di 12 K, il collegamento che l'utente ottiene è percepito come eccellente" spiega un esperto che preferisce rimanere anonimo. "Con l'offerta Adsl Telecom vende ai fornitori lotti di 100 utenti, assegnando loro un certo numero di mega di banda. Nella fascia di servizio più bassa (delle 6 cui accennavamo prima, N.d.R.) a ogni modem corrisponderà una larghezza di banda di 10 K, ovvero meno di quanto accade adesso con le linee Isdn". L'equazione non dà come risultato che il nuovo servizio base sarà più lento dell'attuale Isdn (perché non è affatto detto che gli utenti Adsl passeranno tutta la giornata a navigare e scaricare dati), però spiega il perché di tanta circospezione. Tutti scommettono sul fatto che, alla fine, il servizio sarà comunque migliore del più veloce disponibile oggigiorno, ma di quanto non si sa. E nessuno vuole rischiare di sentirsi rinfacciare, da un nuovo abbonato che ha sganciato un paio di milioni l'anno, che quella che riceve è una connessione pari a quella in confronto super-economica della "vecchia" Isdn.

(21 gennaio 2000)

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