Organizzare informazione in rete: i portali
Il termine 'portale' è ormai divenuto una vera e propria
'parola magica' all'interno della sempre più vasta comunità
di utenti e operatori della rete Internet. Provider di
accesso, fornitori di servizi di rete, produttori di
contenuti, gestori di motori di ricerca, venditori telematici,
insomma chiunque abbia a che fare più o meno direttamente con
il variegato e multicolore universo on-line, tende ormai a
definire sempre e comunque il proprio sito come 'portale'. Per
non parlare poi delle molte declinazioni e composizioni
linguistiche che impazzano nella pubblicistica e nella
pubblicità: portali orizzontali e portali verticali (per
indicare i quali è attestato anche l'anglismo 'vortal'),
portali e-commerce e portali di contenuto, portali
informativi di impresa e portali B2B, portali broadband
e portali multiaccesso...
Molti anni fa, in tutt'altro contesto disciplinare, Umberto
Eco utilizzò la felice espressione 'termine feticcio' per
indicare quei termini (o concetti) specifici di una disciplina
che 'debordano' dai loro limiti semantici originari e
finiscono con il riferirsi a oggetti affatto diversi in ambiti
disciplinari talvolta assai distanti. Sembra che il destino di
'portale' (come di tanti altri termini legati al mondo delle
nuove tecnologie digitali) sia quello di divenire un termine
feticcio, utilizzato per indicare tante cose diverse, sia nel
mondo digitale, sia, è questione di tempo, in quello
materiale. Tuttavia, proprio in virtù di una così vasta
fortuna del termine, l'oggetto specifico al quale ci si
riferisce è divenuto piuttosto vago.
Che cosa è dunque un portale? Una prima e immediata
risposta a questa domanda è: un portale è un prodotto
editoriale su Web. Ma si tratta di una risposta tanto corretta
quanto insoddisfacente. In effetti fino a due o tre anni fa il
termine 'sito Web' ottemperava egregiamente al ruolo di
etichetta per tutte le varie tipologie di prodotti editoriali
e di servizio presenti in rete[ 1
]. Evidentemente un portale è una classe
particolare di siti Web, dotata di specifiche caratteristiche
contenutistiche e funzionali. Quali sono tali caratteristiche
comuni? E, inversamente, quali distinzioni sono alla base
della tassonomia dei portali?
Nelle pagine che seguono cercheremo di rispondere a queste
domande, non solo per capire perché e in che senso
l'introduzione dei portali segnali l'affermarsi di un nuovo
paradigma nella comunicazione on-line, ma anche per fornire ai
nostri lettori gli elementi per valutare se e come usare uno
dei molti portali oggi disponibili sulla rete.
Le origini del fenomeno dei portali e l'introduzione di
tale termine nel lessico dei nuovi media risalgono al 1997. A
un solo lustro dalla sua introduzione sulla rete Internet, il
World Wide Web da strumento esoterico per tecnofili si era
già trasformato in un fenomeno di massa, con decine di
milioni di pagine, centinaia di migliaia di fornitori che
spaziavano dai singoli individui alle grandi aziende, uno
spettro ormai vastissimo di contenuti e servizi disponibili, e
soprattutto milioni di utenti alla ricerca di informazioni e
servizi. Ai primi protagonisti della allora nascente Web
economy si poneva un interrogativo di non facile
soluzione: come rendere redditizio questo caotico universo
comunicativo.
La strada della vendita diretta di informazioni, tentata da
alcuni grossi gruppi editoriali, si rivelò ben presto
fallimentare: la maggior parte del popolo telematico, sebbene
sociologicamente diversa rispetto ai pionieri del Web, aveva
ereditato l'attitudine a considerare un diritto l'accesso
libero alle informazioni, e non si dimostrava disposta a
pagare per ottenere ciò che da qualche altra parte si poteva
trovare gratis. La vendita di prodotti, il commercio
elettronico, era appena agli inizi, richiedeva notevoli
investimenti, si scontrava con la diffidenza dei compratori e
comunque non dava spazio a tutti: diversamente da quanto
avviene nel 'mondo reale', su Internet non è necessario avere
mille negozi che vendono lo stesso genere di articoli, poiché
(con la parziale eccezione dei generi alimentari e di poche
altre tipologie merceologiche) la distanza fisica
dell'acquirente dal punto vendita non è molto rilevante.
Restava un modello di business che, sotto certe
condizioni, poteva produrre risultati economici, un modello
ampiamente affermato nel mondo dei mass-media: vendere
strumenti in grado di richiamare l'attenzione degli utenti
alle imprese che desiderano far affermare i loro prodotti. Il
modello pubblicitario. L'idea in astratto era piuttosto
semplice: creare un sito che attirasse quotidianamente milioni
di visitatori, e inserirvi dei messaggi pubblicitari, il cui
valore sarebbe stato tanto più elevato quanto più numerosi e
possibilmente fedeli fossero stati gli utenti.
Ma perché il modello funzionasse bisognava affrontare e
risolvere diversi problemi. Il primo fra tutti consisteva
nell'individuare il modo migliore per attrarre e fidelizzare
gli utenti. E si tratta di un problema non indifferente, vista
la sterminata offerta informativa e la propensione al
nomadismo che caratterizzano l'utente della rete, a differenza
di quello dei mass-media tradizionali. Che genere di contenuti
e servizi on-line erano in grado di attirare l'attenzione e di
convogliare milioni di contatti su un sito?
Alcune tendenze in realtà erano già emerse a partire
dalla metà del decennio scorso. I siti più visitati in
assoluto erano quelli che fornivano agli utenti strumenti di
ricerca e organizzazione delle informazioni in rete. Il Web,
infatti, è uno spazio informativo non strutturato, se non
caotico: è vero che c'è di tutto, ma è altrettanto vero che
individuare al suo interno una particolare risorsa è compito
estremamente difficile. E anche quando si è trovata una
risorsa che soddisfi l'esigenza informativa iniziale, risulta
assai difficile valutarne la validità e l'esaustività. Gli
strumenti di ricerca come quelli forniti da Yahoo!, Lycos,
Excite o Altavista fornivano una soluzione (sebbene parziale)
a questa esigenza, e di conseguenza erano divenuti un naturale
punto di riferimento per gran parte degli utenti del Web.
Figura 1 La home page del portale Yahoo!
Molto frequentati erano anche i siti dei fornitori di
accesso alla rete (o provider). Questo soprattutto per
due ragioni: in primo luogo i provider fornivano ai loro
clienti programmi di connessione e Web browser personalizzati
e configurati in modo da collegarsi ai loro siti ogni volta
che si stabiliva la connessione. La home page a cui i
browser puntavano automaticamente, in sostanza, era quella del
sito del provider, e questo creava una gran mole di traffico 'automatico'.
In secondo luogo i provider fornivano ai loro clienti
registrati dei servizi aggiuntivi, disponibili in esclusiva e
spesso personalizzati (accesso alla posta elettronica mediante
Web, informazioni di servizio, accesso a banche dati o a fonti
informative ad alto valore aggiunto) e dunque gli utenti erano
portati a visitare il sito del loro provider con una certa
frequenza. Il grande successo di America On Line, che ha
progressivamente inglobato quasi tutti i suoi concorrenti fino
a divenire uno dei maggiori soggetti economici mondiali (ed è
oggi impegnata in una mega-acquisizione/fusione con il colosso
editoriale Time-Warner), trae origine proprio dalla strategia
adottata nell'offerta di servizi ai suoi utenti.
Un terzo genere di siti Web che riscuoteva un buon successo
era rappresentato dai siti che fornivano informazioni
giornalistiche e notiziari, sia di carattere generale, sia su
temi e argomenti specifici. Sebbene (con poche eccezioni) la
vendita di questi contenuti non avesse riscosso il successo
sperato, essi rappresentavano senza dubbio una delle risorse
più apprezzate dagli utenti della rete, soprattutto se
realizzati da fonti considerate attendibili, come le testate
giornalistiche tradizionali, sia della stampa sia
radiotelevisive.
Infine, un grandissimo numero di contatti era generato da
quei siti che in vario modo rientravano nella definizione di comunità
virtuali. Si trattava di siti che offrivano agli utenti
una serie di strumenti di comunicazione orizzontale come posta
elettronica, conferenze, forum, chat, e altri ambienti di
interazione sincrona di carattere ricreativo, o che
permettevano di pubblicare sul Web siti personali. Un fenomeno
specificamente legato alla comunicazione di rete, che traeva
origine dal lontano movimento delle BBS, i primi servizi
telematici rivolti all'utenza privata nell'era ante-Internet.
Esperienze come The Well, Geocities, Tripod riuscivano in
questo modo ad attirare centinaia di migliaia di visitatori,
ma soprattutto a stabilire con loro un rapporto continuo e
stabile.
Naturalmente un grande numero di contatti era ottenuto
anche dai siti delle aziende che producevano gli strumenti di
navigazione, soprattutto Microsoft e Netscape, e dai siti di
aziende operanti nell'industria dello spettacolo e della
comunicazione, come le grandi major del cinema e della
discografia. Ma in questi casi l'attenzione era inizialmente
rivolta a singoli eventi o prodotti, e tutto sommato i siti
aziendali tendevano a proporsi in primo luogo come strumenti
promozionali per i loro proprietari, e non come contenitori
per la promozione di una pluralità di marchi.
Il modello editoriale del portale ha origine proprio in
questo contesto, sia dal punto di vista storico sia da quello
strutturale. Infatti, posti di fronte all'esigenza di
sviluppare un prodotto editoriale on-line che riuscisse ad
attirare il maggior numero di utenti per il tempo più lungo
possibile, e che dunque potesse essere appetibile per il
mercato pubblicitario, alcuni dei pionieri economici della
rete pensarono di integrare in un unico sito le funzioni di
strumento di ricerca, sito di informazione e contenuti,
comunità virtuale e sito di servizi avanzati, e di
affiancarvi un servizio di accesso alla rete. Un tale prodotto
editoriale sarebbe divenuto il punto di accesso preferenziale
e un punto di riferimento costante per gli utenti del Web
durante le loro navigazioni: un portale, appunto.
I primi a muoversi in questa direzione sono stati i siti
dei motori di ricerca (Yahoo!, Excite e Lycos), che già
disponevano dell'elemento principale di un portale, e che
godevano di alti livelli di traffico sin dalla metà degli
anni '90. Ma ben presto sull'arena dei portali si sono
affacciati altri soggetti: i provider di accesso, in testa AOL,
le grandi compagnie dell'industria informatica come Microsoft
e Netscape (che si è progressivamente trasformata in azienda
di servizi on-line, prima di essere acquisita da AOL), e dei
media come Disney, Time-Warner, NBC. La forte competizione in
un mercato in prodigiosa espansione (soprattutto dal punto di
vista della capitalizzazione di borsa) ha portato a una serie
di acquisizioni e fusioni che ha ridotto notevolmente (anche
se il processo di concentrazione appare ancora ben lontano
dall'essere concluso) il numero dei soggetti economici
presenti in questo mercato. Oggi, di fatto, quelli che sono
divenuti i 'sistemi di portali' di cinque aziende (AOL, Yahoo!,
Microsoft, Lycos ed Excite@Home) da soli attirano il 30% dei
contatti mensili generati complessivamente dalle cinquanta Web
properties più visitate[ 2 ]
e, secondo alcune stime, generano circa la metà del traffico
Internet misurabile (esclusa cioè la cosiddetta deep Web,
quella sezione della rete che sfugge ai sistemi di rilevamento
e ai motori di ricerca).
La genealogia che abbiamo abbozzato nel paragrafo
precedente ci fornisce gli elementi necessari per formulare
una definizione generale dell'idea di portale. Possiamo dire
che un portale è un prodotto editoriale on-line che svolge
la funzione di punto privilegiato di accesso al Web per gli
utenti e che fornisce loro risorse informative, servizi di
comunicazione personale, e strumenti con cui localizzare e
raggiungere i contenuti e i servizi on-line di cui hanno
comunemente bisogno.
Naturalmente il successo e la vasta accoglienza del modello
portale hanno portato sia a un arricchimento sia a una
diversificazione del modello editoriale originale. Come
dicevamo in apertura, attualmente nell'etichetta portale si
riconoscono una vasta tipologia di siti e servizi on-line, le
cui caratteristiche sono talvolta assai distanti da quelle
proposte nella nostra definizione. Se questa frammentazione in
parte testimonia un certo abuso di un termine divenuto ormai
di moda, è innegabile che segnali anche una intrinseca e
reale diversificazione tipologica del modello portale, pur
nella permanenza di alcuni tratti fondamentali comuni. La
dicotomia principale in questa tipologia è quella tra portali
orizzontali e portali verticali (o vortal,
da vertical portal).
I portali orizzontali, o portali generalisti, sono i
portali nel senso classico, i 'mega-siti' di accesso alla rete
che offrono strumenti di ricerca, contenuti e servizi ad ampio
spettro tematico. Si tratta di prodotti che si rivolgono
esplicitamente a una utenza indifferenziata e, in un certo
senso, rappresentano la versione telematica della televisione
generalista[ 3 ]. Esempi
di questo genere di portali sono Yahoo!, Lycos, Excite,
Microsoft Network o, per citarne alcuni italiani, Virgilio,
Kataweb, Italia OnLine, Jumpy.
Figura 2 Il portale Excite nella versione italiana
I grandi portali orizzontali nel corso della loro
evoluzione hanno subito una progressiva trasformazione
qualitativa. In origine essi sono stati caratterizzati da una
struttura prevalentemente 'centrifuga'. Contenuti e servizi
erano in gran parte costituiti da risorse distribuite sulla
rete, risorse alle quali il portale doveva dare accesso
mediante una serie di strumenti di ricerca e di guide
tematiche. Ma l'obiettivo di aumentare il tempo di
stazionamento di un utente entro i loro confini e di
moltiplicare il numero di pagine Web su cui inserire spazi
pubblicitari ha spinto i portali a divenire fornitori diretti
di contenuti. Oggi la maggior parte dei portali orizzontali è
rappresentata da vere e proprie 'città virtuali', strutturate
con l'obiettivo di trattenere al loro interno l'utente -
offrendogli uno spettro sempre più ampio di servizi -
piuttosto che di fornirgli immediati punti di accesso a
risorse esterne.
I portali verticali (detti anche portali tematici o
di nicchia), per contro, sono siti che offrono contenuti,
servizi e (non sempre) strumenti di ricerca dedicati a
particolari domini tematici (sport, cinema, informatica,
finanza, cultura, gastronomia, ecc.) o rivolti a ben definiti
gruppi sociali e comunità (caratterizzati dal punto di vista
etnico, religioso, economico, culturale, sessuale, ecc.).
Figura 3 Uno dei più noti portali verticali dedicati
al settore informatico: CNet.com
La diffusione dei portali verticali ha avuto una forte
accelerazione negli ultimi due anni. Soprattutto i siti
indirizzati a particolari segmenti sociali, che vengono
definiti da alcuni analisti affinity portal, stanno
attirando un notevole interesse dal punto di vista
commerciale, poiché la loro utenza è fortemente
caratterizzata ed esprime stili di vita e bisogni di consumo
molto precisi[ 4 ].
Tuttavia questa vasta galassia presenta contorni assai
frastagliati. In moltissimi casi i prodotti editoriali che si
autodefiniscono portali verticali sono dei semplici siti Web
con contenuti tematici settoriali, ma privi di quei servizi e
strumenti specifici che caratterizzano un portale vero e
proprio. E nella maggior parte dei casi la tendenza
'centripeta' che abbiamo già rilevato per i portali
generalisti è assai accentuata.
Affini ai portali verticali per caratterizzazione, ma
diversi per funzione e struttura, sono i cosiddetti Enterprise
Resource Portal (ERP), Enterprise Information Portal
(EIP), o più semplicemente Corporate Portal. Si tratta
della naturale evoluzione delle Intranet/Extranet aziendali
verso il modello portale. Un EIP, dunque, è un sito Web
aziendale dove si concentrano tutte le conoscenze necessarie
al funzionamento dell'impresa, i flussi informativi tra le sue
componenti e i suoi dipendenti (comunicazione interna), e
quelli verso i fornitori e i clienti (comunicazione esterna, customer
care, ecc.). Un EIP molto complesso può anche funzionare
da Application Service Provider (può cioè mettere a
disposizione dei dipendenti strumenti e software per
interagire con il sistema informativo aziendale), e può
integrare servizi e-commerce di tipo business to
business (dedicati cioè a gestire le transazioni
commerciali con le altre aziende, ad esempio i fornitori di
materie prime[ 5 ]). Una
discussione approfondita su questo tipo di applicazioni delle
tecnologie Internet esula dai nostri scopi. Per chi è
interessato ad approfondire questi argomenti, oltre che alla
ricca letteratura specifica, rimandiamo all'interessante e
completo portale verticale AboutPortals (www.aboutportals.com).
Nel paragrafo precedente abbiamo visto come l'originario
modello editoriale del portale si sia evoluto e differenziato
in varie sottoclassi. Ci si potrebbe però chiedere: al di là
della caratterizzazione terminologica, oggi assai diffusa,
quali sono i tratti che accomunano tutti questi prodotti
editoriali on-line? Che cosa è che rende tale un portale?
Trovare una risposta a queste domande non è esclusivamente
un esercizio di teoria dei nuovi media o di analisi delle
modalità comunicative di rete. Oggi il numero di portali - in
particolare di quelli orizzontali - che si contendono
l'attenzione degli utenti di Internet è davvero notevole.
Avere una idea di quali siano la struttura e le
caratteristiche di questi complessi e ricchissimi siti e di
quali strumenti essi mettano a disposizione può essere un
utile strumento per scegliere in modo consapevole e ragionato
se usarne uno e quale, e per sfruttarne al meglio le risorse.
Analizzando la complessa architettura informativa dei vari
portali si possono individuare un insieme di elementi
strutturali e contenutistici ricorrenti, anche se in misura e
modalità diverse caso per caso[ 6
]. Tali elementi sono:
- strumenti di ricerca
- canali
- risorse di contenuto e di attualità informativa
- servizi orientati al consumatore
- strumenti di comunicazione e di utilità personale
- sistemi di accesso multicanale
- sistemi di personalizzazione.
Nelle prossime pagine ci soffermeremo brevemente su ognuno
di essi.
Strumenti di ricerca. Costituiscono il cuore e il
nucleo originale di gran parte dei portali orizzontali e di
molti portali verticali. Come è noto, si dividono a loro
volta in due categorie principali: directory, o
cataloghi sistematici, e motori di ricerca.
Le directory sono liste di siti Web suddivise per categorie
tematiche organizzate secondo un schema gerarchico o (più
raramente) alfabetico, in genere corredate da una breve
descrizione o recensione associata a ciascun sito. La loro
progettazione e implementazione richiede l'intervento da parte
di personale (più o meno) specializzato che definisce la
struttura dell'albero categoriale e - spesso su segnalazione
degli utenti o degli stessi responsabili dei siti recensiti -
vaglia ogni sito valutandone il tema e il livello qualitativo
prima di inserirlo in una categoria. Il criterio su cui questi
strumenti si basano è dunque quello della selezione
qualitativa.
I motori di ricerca sono invece programmi che funzionano in
modo interamente automatico. Essi si basano su enormi archivi full
text in cui viene memorizzato e indicizzato il contenuto
testuale di milioni di pagine Web. La costruzione e
l'aggiornamento di tali archivi avviene per mezzo di moduli
software detti crawler o spider, che
incessantemente scandagliano il Web, scaricano le pagine e le
trasferiscono al sistema di indicizzazione. Per effettuare la
ricerca occorre specificare, attraverso l'uso di una apposita
interfaccia, una serie di termini chiave, eventualmente
connessi mediante operatori logici, o di restrizione del campo
di ricerca (ad esempio le pagine in una data lingua, o
appartenenti a determinati domini Internet). Il motore
restituisce come output l'elenco di tutte le pagine in cui
occorrono tali termini, corredato in genere da un breve
estratto di ciascuna di esse e dalla sua URL.
La profonda differenza di filosofia e di funzionamento che
esiste tra motori di ricerca e directory li rende adatti a
svolgere ruoli assai diversi nella ricerca di informazioni in
rete. E naturalmente impone agli utenti l'adozione di
strategie affatto diverse[ 7 ].
Canali. Si tratta di strutture intermedie tra le
tradizionali directory e i contenuti veri e propri. Per questa
ragione è difficile individuare un modello unitario di
canale: ogni portale adotta una propria articolazione tematica
dei canali e vi inserisce elementi e contenuti diversi. In
generale i canali, nel senso qui suggerito, possono essere
considerati come guide ragionate dedicate a un determinato
ambito tematico (ad esempio lavoro, moda, sport, arte, ecc.),
che associano una selezione di siti e risorse esterne
(talvolta affiancate dai rami della directory tematicamente
affine) a recensioni, articoli di approfondimento e notizie.
Figura 4 Il canale 'Libri' di Virgilio
I portali che si sono sviluppati dai siti di ricerca puri,
in genere, accentuano la funzione di guida a risorse esterne
attribuita ai propri canali, e talvolta vi introducono una
articolazione gerarchica che li rende una sorta di directory
altamente selezionata e affiancata da descrizioni approfondite
(si veda ad esempio la struttura dei canali di Virgilio).
I portali collegati al mondo dei media tendono invece a far
prevalere la funzione contenutistica dei canali, che finiscono
per assomigliare alle rubriche tematiche dei magazine
cartacei.
Risorse di contenuto e di attualità informativa.
Anche in questo caso esistono notevoli variazioni tra i vari
portali circa il genere di contenuti offerti, ma in generale
si riscontrano le seguenti tipologie:
- notizie giornalistiche
- contenuti verticali
- intrattenimento
- informazioni di servizio.
Le notizie giornalistiche sono spesso tratte dai lanci di
agenzia o dagli articoli di quotidiani e riviste in rete (non
di rado legati allo stesso gruppo editoriale che ha la
responsabilità del portale), e in un portale orizzontale
vengono di norma articolate secondo le tradizionali categorie
adottate dalle testate (attualità, cronaca, politica, esteri,
economia e finanza). L'aggiornamento è piuttosto frequente e
di norma nell'impostazione delle pagine Web le notizie
dell'ultima ora sono distinte ed evidenziate rispetto a quelle
meno recenti. Talvolta sono presenti anche informazioni
provenienti dalla rete o ad essa legate, interviste, servizi
di approfondimento e speciali. Un particolare rilievo è
assunto dalle notizie finanziarie, che sono spesso affiancate
da aggiornamenti sull'andamento del mercato borsistico
nazionale e internazionale.
I contenuti verticali sono le informazioni tematiche, più
o meno approfondite e multimediali, fornite direttamente da un
portale. Possono essere veicolate attraverso i canali, o
mediante dei siti secondari dotati di struttura e grafica
autonoma, una sorta di sotto-portali verticali legati a un
portale orizzontale. I temi possono essere i più diversi:
musica, cultura, finanza, moda, spettacolo, tecnologia.
Nel novero dei contenuti verticali si ritagliano una loro
autonomia e specificità quelli dedicati all'intrattenimento e
alle attività ricreative. In queste sezioni, oltre ai
contenuti testuali tradizionali, hanno un ruolo di primo piano
le applicazioni interattive, spesso usate per proporre giochi
on-line, e i contenuti multimediali basati su tecnologie di streaming
audio e video, come Web radio, archivi di brani musicali,
videoclip, trailer cinematografici, programmi di
Web-television (si pensi ad esempio all'esperimento con il Grande
Fratello effettuato da Jumpy).
Nella classe delle informazioni di servizio, infine,
rientrano le risorse ibride tra i contenuti veri e propri e i
servizi. Vi si possono annoverare le previsioni
meteorologiche, l'oroscopo, gli annunci su eventi o
manifestazioni culturali che si svolgono nella città di
residenza dell'utente, la programmazione cinematografica e
televisiva, i servizi di consultazione di banche dati o
elenchi telefonici, stradari e mappe. Normalmente queste
risorse sono personalizzabili (almeno nei portali che offrono
sistemi di personalizzazione), o sono accessibili mediante
interfacce di consultazione interattive: ad esempio nel caso
della programmazione cinematografica si possono effettuare
ricerche per sala cinematografica, o per film.
Servizi orientati al consumatore. In questa classe
di risorse rientrano tutti gli strumenti di utilità
specificamente rivolti all'utente-consumatore. I principali
sono i servizi di e-commerce, sviluppati internamente o
in accordo con siti esterni:
- commercio elettronico nella forma tradizionale business
to consumer
- group-buying, ovvero quei sistemi che permettono
a più utenti di riunirsi in gruppi per acquistare più
esemplari di un prodotto e ottenere di conseguenza sconti
- e-commerce consumer to consumer come le aste
on-line e i piccoli annunci commerciali.
Possiamo far rientrare in questa categoria anche i servizi
di gestione dell'accesso alla rete che viene spesso offerto
dal portale ai propri utenti.
Strumenti di comunicazione e di utilità personale.
Si tratta di quegli strumenti che permettono agli utenti di
stabilire interazioni comunicative sincrone o asincrone con
altri utenti interni ed esterni al portale, e di utilizzare il
portale stesso come 'estensione in rete' di alcune
funzionalità offerte dal proprio computer, con la capacità
di ospitare e gestire una parte delle proprie informazioni ed
eventualmente di condividerle con altri. Rientrano in questa
categoria sia gli strumenti di comunicazione personale sia i
cosiddetti community builder, quegli strumenti che sono
alla base dello sviluppo di comunità virtuali. Vi rientrano
inoltre strumenti orientati alla gestione e alla condivisione
di informazioni, come agende, calendari o album fotografici
on-line. Fra le altre, questa categoria include dunque le
seguenti risorse:
- una o più caselle di posta elettronica individuali,
consultabili sia mediante i tradizionali client autonomi
(Outlook, Eudora, ecc.) sia, più spesso, attraverso i Web
client, che permettono di accedere alla propria
casella postale direttamente dal Web (e dunque di leggere
la posta da qualsiasi computer)
- spazio gratuito per la pubblicazione di pagine Web
personali che vengono di norma catalogate entro apposite
directory, ed eventualmente di contenuti multimediali come
foto e file audio
- servizi di annunci personali o di invio di 'cartoline'
via e-mail
- forum e gruppi di discussione sia pubblici sia privati,
questi ultimi attivabili direttamente da singoli o gruppi
di utenti
- strumenti di interazione in tempo reale come le Web
chat testuali, i software di instant messaging
- quei programmi, cioè, che permettono di sapere in tempo
reale se un certo utente, opportunamente segnalato al
sistema, è collegato in rete, e di comunicare o scambiare
dati in tempo reale - e, in alcuni casi, i sistemi di
videoconferenza e telefonia in rete
- strumenti per inviare tramite Web (in genere a titolo
gratuito) messaggi SMS verso telefoni cellulari GSM
- moduli software utilizzabili direttamente attraverso la
rete: una categoria per ora limitata nel numero di esempi
e nella loro complessità, ma che potrebbe acquistare
maggiore importanza in futuro, con lo sviluppo da parte
del portale di vere e proprie funzionalità di application
provider.
Sistemi di accesso multicanale. Si tratta di quei
sistemi che consentono la distribuzione di contenuti digitali
per più piattaforme di accesso come telefoni cellulari GSM
mediante la tecnologia WAP; computer palmari mediante gli
strumenti di navigazione off-line sincronizzabili forniti da
servizi come AvantGo (www.avantgo.com);
connessioni a banda larga mediante ADSL o cable modem.
Con la diffusione delle tecnologie broadband su fibra
ottica e wireless (GPRS e UMTS) questi elementi di un
portale assumeranno una importanza sempre maggiore.
Sistemi di personalizzazione. I sistemi di
personalizzazione sono uno degli aspetti più importanti di un
portale orizzontale. Grazie ad essi, dopo aver portato a
termine un processo di registrazione, l'utente può costruire
una versione personalizzata dell'interfaccia di un portale,
definendo una propria pagina di accesso che includa i
contenuti e i servizi a cui è maggiormente interessato. I
sistemi di personalizzazione dei portali presentano diversi
gradi di flessibilità. Si va dalla semplice personalizzazione
di servizi come l'oroscopo, le previsioni del tempo e l'avviso
della presenza di posta nella mailbox, fino al controllo dei
contenuti e persino del layout e della grafica nella pagina.
Naturalmente questa flessibilità ha un costo, di cui
moltissimi utenti non sono consapevoli: la consegna alla
società che realizza il portale di una serie di preziose
informazioni personali, sia in modo esplicito, all'atto della
registrazione, sia implicito, mediante l'analisi dei
comportamenti di navigazione e dei contenuti consultati.
Queste informazioni personali possono essere usate a fini di marketing
dalla stessa società del portale o, attraverso un meccanismo
di consenso più o meno esplicito da parte del titolare,
vendute a terzi. Quando si usufruisce dei sistemi di
personalizzazione, dunque, è bene leggere con attenzione le
norme di tutela della privacy adottate dal portale ed essere
consci dei possibili usi che possono essere fatti dei nostri
dati personali.
La retorica è quella scienza che studia le regole che
orientano il (buon) funzionamento e l'efficacia della
comunicazione linguistica, ovvero il modo di produrre,
organizzare ed esporre discorsi[ 8
]. Sebbene la tradizione retorica si sia concentrata
quasi esclusivamente sul linguaggio verbale, sulla parola, non
sono mancati nel nostro secolo tentativi di analizzare la
retorica dei messaggi veicolati attraverso altri codici o
strumenti, come il cinema o la televisione.
Ora, non v'è dubbio che quella realizzata mediante la rete
sia una forma di comunicazione, e che in un certo senso un
sito Web sia una sorta di discorso, la cui costruzione segue
certe regole ed è orientata da ben precisi scopi e funzioni.
Non deve stupire dunque l'idea che vi possa essere una
retorica della comunicazione su Web e, inter alia, dei
portali. Riteniamo anzi che l'elaborazione di una tale
retorica sia necessaria tanto per chi produce messaggi per il
Web quanto per chi li riceve e deve interpretarli. La
conoscenza delle strategie comunicative adottate da chi
produce un discorso, infatti, è essenziale per giungere a una
comprensione più profonda e se possibile critica del
messaggio.
La trattazione articolata di un simile argomento
richiederebbe spazi ben maggiori di quelli che abbiamo a
disposizione, e soprattutto imporrebbe un'analisi approfondita
che, in gran parte, è ancora da sviluppare. Tuttavia,
riteniamo sia utile cercare di segnalare alcuni dei caratteri
specifici della comunicazione di rete veicolata dai portali.
In primo luogo bisogna tenere presente che gli scopi che
regolano la progettazione e costruzione di un portale sono
duplici: un portale infatti vuole sia comunicare dei contenuti
(o fornire dei servizi), sia catturare l'attenzione
dell'utente per il tempo più lungo possibile,
convogliandola in particolare verso alcuni contenuti o servizi
specifici: quelli che possono essere direttamente o
indirettamente valorizzati dal punto di vista economico. Di
conseguenza la scelta (inventio per retori latini) dei
contenuti e la loro collocazione nell'organizzazione
complessiva del discorso (dispositio) sono determinate
da precise scelte. Ad esempio non è un caso che i temi
ricorrenti nei canali di gran parte dei portali siano viaggi,
famiglia, moda e simili: si tratta di domini ai quali è
facilmente associabile una serie di messaggi promozionali
diretti e indiretti, o ai quali è possibile collegare servizi
di vendita on-line.
In secondo luogo, come abbiamo già osservato, un portale
utilizza gli artifici retorici che caratterizzano la
comunicazione di rete (una comunicazione che si propone in
genere come sistema aperto) per creare un discorso che è
invece tendenzialmente chiuso in se stesso. Prendiamo ad
esempio la struttura ipertestuale del Web. Poiché l'obiettivo
di chi realizza il portale è quello di mantenere il controllo
sull'attenzione degli utenti, i collegamenti stabiliti tra le
risorse interne al portale o ad esso legate sono prevalenti e
maggiormente evidenziati rispetto a quelli che puntano verso
risorse esterne. D'altra parte l'opinione comune che la
struttura ipertestuale dia completa autonomia al lettore è
erronea. Se è vero che in un ipertesto il fruitore può
teoricamente scegliere se e quali collegamenti seguire, è
altrettanto vero che quei collegamenti sono comunque stati
previsti da chi ha prodotto l'ipertesto[
9 ], e che in una pagina Web si possono usare
numerosi artifici grafici per evidenziare alcuni link e
renderne meno fruibili altri.
In terzo luogo, quelle sezioni del portale, come le
directory o (in misura minore) i canali, che vengono
considerate uno strumento di accesso esaustivo e 'neutrale'
all'universo informativo del Web, sono in realtà il frutto di
una selezione orientata da scelte ben precise (spesso legate a
interessi commerciali). Esse rispecchiano cioè una certa
visione della rete che non è assolutamente oggettiva.
Si prendano ad esempio gli alberi delle categorie di una
directory: l'organizzazione di questi alberi rispecchia sia la
visione generale dell'informazione di rete di chi li produce,
sia le strategie di marketing degli inserzionisti a cui il
portale deve la sua redditività. E lo stesso vale per la
selezione e l'ordinamento dei siti all'interno delle varie
categorie. Non sono immuni da orientamenti predeterminati
nemmeno le modalità di funzionamento dei motori di ricerca.
Infatti molti motori di ricerca vendono l'opportunità di
comparire nelle prime cinque o dieci posizioni nei risultati
delle ricerche su termini altamente significativi dal punto di
vista commerciale. E questo non sempre avviene alla luce del
sole.
Quelli che abbiamo elencato sono alcuni degli elementi che
caratterizzano le scelte comunicative di un portale.
Occorrerebbero certo studi assai più approfonditi per essere,
se non sistematici, almeno ragionevolmente esaustivi nel
trattare questo argomento[ 10 ].
Speriamo comunque di aver reso evidente ai nostri lettori che
ogni portale propone un discorso comunicativo complesso, la
cui organizzazione risponde a scelte strategiche e rispecchia
una particolare visione del mondo e della rete.
Nel parlare dei portali, a più riprese abbiamo fatto
riferimento all'importanza delle considerazioni economiche e
commerciali alla base della loro realizzazione. Poiché la
quasi totalità dei portali presenti in rete, sia orizzontali
sia verticali, fornisce agli utenti servizi e contenuti in
modo assolutamente gratuito (per non parlare di quei portali,
e si tratta della maggior parte di quelli italiani, legati a
provider di accesso a loro volta gratuiti), in che modo le
aziende che li realizzano traggono profitti?
Come sappiamo, il modello di business attualmente più
diffuso sul Web è quello della vendita di spazi pubblicitari
e della fidelizzazione di un 'parco utenti' (potenziali
consumatori) il più vasto possibile. Esistono diversi generi
di comunicazione pubblicitaria on-line, ma in assoluto quella
preponderante è costituita dai cosiddetti banner. Come
molti lettori sapranno, i banner sono immagini, fisse o
animate, collocate in punti strategici di una pagina Web e in
genere collegate direttamente al sito dell'azienda
inserzionista (o del prodotto reclamizzato).
I banner pubblicitari vengono venduti secondo diverse
formule. Quella più diffusa si basa sul numero di esposizioni
(exposure) del banner, cioè sul numero di volte che la
pagina contenente il banner viene scaricata da un utente.
Tuttavia l'efficacia effettiva di una semplice esposizione è
piuttosto discussa. A differenza dello spettatore televisivo,
l'utente di una pagina Web ha un ruolo molto attivo e opera
una forte selezione delle informazioni veicolate da una
schermata. Secondo alcune ricerche, la maggior parte dei
navigatori mostra la tendenza a concentrarsi immediatamente
sulle informazioni che li interessano, ed è attratta più dal
testo che dalle immagini di una pagina Web. Naturalmente il
livello di efficacia della comunicazione può essere aumentato
se il banner pubblicitario compare in un contesto adeguato: ad
esempio, la pubblicità di un libro è presumibilmente più
efficace se viene esposta in una pagina culturale, così come
la pubblicità di una casa di alta moda lo è nel contesto di
un affinity portal che si rivolge al pubblico
femminile. Per questo molti portali includono nella loro
offerta di pacchetti pubblicitari sistemi di rotazione
intelligente dell'esposizione, basati sulla struttura logica
della directory che viene navigata dall'utente o sulle parole
chiave da lui inserite nei motori di ricerca.
La perplessità di molte agenzie pubblicitarie circa la
validità persuasiva della pura e semplice esposizione ha
stimolato la sperimentazione di nuove formule di valutazione
del valore commerciale (e dunque del prezzo) di un banner. Una
è quella basata sul click-through, cioè sul numero di
volte che un banner viene effettivamente cliccato dall'utente
per accedere al sito dell'inserzionista. Si è a questo
riguardo osservato che il tasso di click-through cala
notevolmente se un banner viene esposto più volte. Un'altra
è quella basata sulla effettiva conclusione di una
transazione commerciale da parte di un utente che arriva a un
sito mediante un banner.
Nonostante i molti tentativi di aumentare l'efficacia dei
banner e di sperimentare diverse formule di vendita degli
spazi, il clima di entusiasmo nel mercato pubblicitario di
rete si è notevolmente raffreddato. Gli investimenti in
pubblicità su Internet restano un elemento fondamentale
dell'economia di rete, ma non sono più considerati come una
fonte automatica di sicuri e favolosi guadagni.
Questo ripensamento ha avuto conseguenze quasi disastrose
sui conti economici di molte aziende titolari di portali.
Infatti, sull'onda dell'entusiasmo per la cosiddetta new
economy, moltissimi portali, a cominciare da Yahoo! per
finire col nostrano Tiscali, si sono quotati in borsa
riportando successi a dir poco straordinari: nel momento di
maggiore entusiasmo le valutazioni di alcuni gruppi sono
salite anche diverse decine di volte rispetto al prezzo di
collocamento. Tali capitalizzazioni non erano giustificate dai
tradizionali parametri valutati dagli investitori - i
cosiddetti 'fondamentali' borsistici quali fatturato, utili,
dividendi - ma dalle attese di crescita e dunque di futuri
guadagni. Il flusso di capitale che è entrato nelle casse di
molti portali ha propiziato vaste campagne pubblicitarie, di
investimenti e acquisizioni (con costi non sempre
economicamente ragionevoli), e queste hanno aumentato a loro
volta le attese di crescita e di guadagni. Insomma, un circolo
vizioso evidentemente a rischio.
Per qualche tempo il gioco ha retto, ma nel corso dello
scorso anno la nuova corsa all'oro si è interrotta
bruscamente. Invece di crescere, gli introiti pubblicitari di
molti siti (gli unici introiti) hanno iniziato a rallentare,
frustrando la fiducia nei mirabolanti guadagni a venire.
Inoltre gli analisti si sono accorti che gran parte del
mercato pubblicitario on-line era generato da altre aziende
Internet, come quelle di e-commerce, afflitte da crisi
di redditività altrettanto gravi. Il risultato è stato una
generale svalutazione dei titoli.
Questa crisi ha evidenziato l'esigenza di individuare nuovi
modelli di business su cui basare l'economia dei portali. Una
frontiera a cui tutti guardano con molta fiducia è quella del
commercio elettronico. Certo, anche i siti e-commerce,
soprattutto quelli di vendita al cliente finale (business
to consumer, B2C), non navigano propriamente in buone
acque. Anzi, si è assistito a decine di fallimenti di imprese
che avevano investito milioni di dollari nel settore. Ma è
opinione diffusa che si tratti di una crisi di crescita, e che
alla fine la vendita di beni via Internet esploderà
veramente. In vista di questa esplosione, la maggior parte dei
grandi portali si è dotata di servizi e-commerce,
sviluppati internamente o in accordo con altri siti
specializzati. La sinergia tra contenuti, servizi e
distribuzione potrebbe rivelarsi, infatti, una carta vincente:
un utente che sta navigando in un canale dedicato alla
gastronomia può facilmente essere invogliato ad acquistare un
prezioso prosciutto di Parma, magari a prezzi scontati perché
utente registrato del portale. Assai simile, e con prospettive
di crescita anche maggiori, è il discorso per il mondo dei
portali di impresa (EIP o ERP), che tendono a svilupparsi per
offrire servizi di commercio elettronico di tipo B2B (business
to business)[ 11 ].
Un'altra fonte di redditività per i portali consiste nella
vendita di servizi e contenuti ad alto valore aggiunto. Se è
vero che il tentativo di vendere contenuti informativi
sperimentato qualche anno addietro (soprattutto nel settore
dell'informazione giornalistica) si è rivelato nella gran
parte dei casi fallimentare, è anche vero che gli unici
esempi di successo sono stati quelli nei quali venivano
venduti contenuti e servizi altamente qualificati e rivolti a
fasce di utenza ben definite (si prenda ad esempio il "Wall
Street Journal", www.wsj.com).
Oggi la vasta diffusione della rete e il progressivo
'trasferimento' nel mondo digitale di attività come la
formazione, il lavoro e l'intrattenimento, stanno generando un
mercato potenziale per un'offerta di contenuti e servizi
specializzati e di alto livello qualitativo. In questo
contesto un ruolo importantissimo sarà giocato dagli sviluppi
(di cui diamo conto in un altro capitolo di questo libro)
delle connessioni a banda larga, sia via cavo sia wireless.
Con la rete ad alta velocità sarà possibile (e già oggi in
parte lo è con le connessioni ADSL) fornire contenuti audio e
soprattutto video ad alta qualità. E intorno a questi si
potrà sviluppare un mercato dei contenuti digitali finalmente
in grado di generare utili.
Tuttavia, gli analisti concordano sul fatto che la
diversificazione delle fonti di reddito non sarà sufficiente
a contrastare la tendenza alla concentrazione in atto nel
settore dei portali. Questa tendenza caratterizzerà
soprattutto il settore dei grandi portali orizzontali. Infatti
l'offerta in questo settore è sovrabbondante rispetto alla
reale domanda espressa dagli utenti e alle scarse fonti di
redditività. Nel giro di pochi anni sarà inevitabile,
dunque, una forte selezione operata dal mercato e la
conseguente riduzione del numero complessivo di portali
generalisti. Come abbiamo rilevato sopra, già oggi i primi
cinque portali mondiali assorbono più del 30% dei contatti
complessivi. A questo processo contribuirà anche il
progressivo aumento della competenza nell'uso della rete da
parte degli utenti, competenza che rende meno importanti le
funzioni di supporto alla navigazione fornite dai portali.
Maggiori possibilità di espansione sono invece
riscontrabili nel settore dei portali verticali. Ma anche in
questo campo la sfida sarà vinta solo da quei soggetti che
saranno in grado di offrire contenuti e risorse di alto
livello qualitativo, e che sapranno collocarsi con sufficiente
rapidità e intelligenza nel mercato dei nuovi servizi di rete
resi possibili dalla diffusione delle connessioni a banda
larga.
Nelle pagine precedenti abbiamo cercato di analizzare il
fenomeno dei portali da un punto di vista prevalentemente
teorico. Passeremo ora ad esaminare un po' più da vicino
l'offerta disponibile in questo settore per i sempre più
numerosi utenti di rete italiani.
La scelta di limitare il nostro sguardo alle risorse per
così dire 'locali' è dettata da tre considerazioni: la prima
è che il numero di portali disponibili sulla rete 'globale'
è ormai esorbitante e sarebbe oggettivamente impossibile dare
conto di tutti; la seconda è che per gli utenti sono spesso
più utili risorse direttamente collegate al proprio paese o
al proprio ambito linguistico (in particolare nella fruizione
di servizi personalizzati come notizie, previsioni del tempo,
programmazione televisiva e cinematografica, ecc.)[
12 ]; la terza - evidentemente legata alla seconda -
è che molti fra i maggiori portali orizzontali presenti su
Internet hanno sviluppato delle versioni localizzate rivolte a
singoli mercati nazionali, Italia compresa. In particolare,
fra i primi cinque portali internazionali, Lycos, Yahoo!,
Excite e MSN hanno già una loro edizione italiana da alcuni
anni, mentre AOL dovrebbe sbarcare a breve nel nostro paese
come provider di accesso e dunque sviluppare una versione
localizzata del suo portale.
Per quanto riguarda i portali specificamente italiani, la
loro storia (con poche e parziali eccezioni, fra le quali
spicca quella di Virgilio) è legata strettamente a quella dei
fornitori di accesso alla rete per l'utenza residenziale, e
soprattutto al fenomeno dell'accesso gratuito che ha
caratterizzato la scena telematica italiana a partire dal '98.
La prima società ad aver proposto un abbonamento gratuito,
come alcuni lettori ricorderanno, è stata Tiscali. Subito
dopo sia Tin (divisione Internet della Telecom) sia Infostrada
hanno iniziato a offrire servizi di accesso alla rete gratuiti
collegati a portali su Web, seguite nel giro di pochissimo
tempo da numerose altre società di telecomunicazione come
Wind, Dada e British Telecom, e gruppi editoriali come
l'Espresso/Repubblica, Mediaset, La Stampa/Fiat, Caltagirone.
Naturalmente la scelta di fornire i servizi di accesso in
formula gratuita ha spostato sui rispettivi portali l'onere di
produrre valore, e dunque ne ha stimolato lo sviluppo
quantitativo e qualitativo (con risultati non sempre
all'altezza degli investimenti effettuati).
Per quanto riguarda il numero di utenti raccolti, fino al
mese di luglio 2000 i portali più usati - secondo i dati
raccolti dall'agenzia di ricerca Onetone Research (http://research.onetone.it)
- erano nell'ordine Italia OnLine, Virgilio, Tiscalinet,
Tin.it, Kataweb, con un numero di utenti mensili oscillante
tra due e un milione; più distanziati si ponevano Yahoo.it
(ma si deve notare che il sito principale figurava al terzo
posto assoluto), Supereva e Jumpy.
Tuttavia queste classifiche sono basate su parametri la cui
effettiva efficacia nel catturare le abitudini del 'popolo
della rete' è talvolta discutibile, e sono comunque soggette
a continui cambiamenti, dato che su di esse incidono sia
diversi fattori stagionali, sia l'impatto delle campagne
promozionali, sia i cambiamenti negli assetti proprietari dei
vari portali. Ad esempio Virgilio, di proprietà di Seat, è
ormai entrato nell'orbita Tin, divenendo di fatto il portale
di contenuti della società del gruppo Telecom, e relegando
sostanzialmente Tin.it a sito di servizio per gli abbonati;
Italia OnLine, invece, dopo l'acquisizione di Infostrada da
parte di Wind, è entrato nell'orbita di quest'ultima: per ora
non è dato sapere come si posizionerà rispetto a InWind.
Inoltre il successo dell'operazione mediatica costruita
intorno al format televisivo Grande Fratello ha portato
moltissimi contatti al portale Mediaset Jumpy, fino ad allora
relativamente poco frequentato e che nell'autunno 2000 è
invece entrato tra i primi cinque in classifica.
Bisogna dire, peraltro, che il fatto di essere presente
nelle zone alte delle classifiche di gradimento non sempre
coincide con la effettiva qualità dei contenuti e dei servizi
proposti.
Si tratta del portale del gruppo Infostrada, a cui fa capo
anche il servizio di accesso alla rete Libero.
L'offerta di servizi e contenuti è ricca e articolata e
l'interfaccia del portale è ben disegnata. Tra le risorse di
IOL segnaliamo la directory e il motore di ricerca 'Arianna'
(a suo tempo uno dei primi strumenti di ricerca per il Web
italiano); l'area 'News', che unisce articoli redazionali
interni e una rassegna stampa con link ad articoli dei
maggiori quotidiani on-line; l'area dei servizi di comunità
virtuale 'Digiland'. Anche la sezione dedicata ai contenuti di
intrattenimento è abbastanza completa e include la Web radio
'Radiofreccia'. IOL è dotato inoltre di un sistema di
personalizzazione della home page piuttosto flessibile
('Mio'), e di un servizio di accesso WAP.
Figura 5 La home page di Italia OnLine
Virgilio è stato il primo servizio di ricerca italiano di
alto livello qualitativo, e si è evoluto verso la forma
portale senza trasformarsi direttamente in provider.
Recentemente è entrato nell'area Seat-Tin. Il cuore di questo
portale rimane la directory, una delle migliori nel panorama
italiano, a cui si affianca una serie di canali tematici molto
ben strutturati. Meno curata l'offerta di contenuti verticali
e servizi.
Si tratta del sito aziendale di Tin. Prima della fusione
con Seat aveva una sezione denominata 'ClubNet' che era un
vero portale orizzontale con contenuti, servizi e strumenti di
ricerca forniti da Excite. Attualmente questa funzione è
stata lasciata a Virgilio, e il sito Tin fornisce solo servizi
e supporto per gli abbonati. Collegato a Tin è anche Atlantide
(www.atlantide.it), una
delle maggiori comunità virtuali italiane, che offre numerosi
strumenti di comunicazione personale tra cui 'C6', un sistema
chat multiutente con supporto video.
Kataweb è il progetto editoriale on-line del gruppo
l'Espresso, e rappresenta a nostro avviso - assieme alle
risorse giornalistiche di Repubblica.it, collegate peraltro
allo stesso gruppo - in assoluto la migliore risorsa Web
realizzata in Italia, proponendosi, più che come semplice
portale orizzontale, come vero e proprio meta-portale. A
differenza dei suoi concorrenti, Kataweb ha infatti una
struttura fortemente decentralizzata, con un portale
principale che funziona da punto di accesso e una galassia di
portali verticali che sono autonomi sia dal punto di vista
dell'architettura sia da quello grafico (offrendo in tal modo
altrettanti punti d'accesso indipendenti alla web property).
I contenuti coperti da questi portali sono assai vari: si
va da 'KwArt', dedicato all'arte e ai beni culturali, fino a 'KwCucina',
passando tra gli altri per l'ottimo 'KwFinanza', con
informazioni economiche e finanziarie e aggiornamenti in tempo
reale dai mercati.
In linea generale il livello qualitativo dei contenuti è
decisamente buono, e in particolare vanno segnalati i vari
siti di intrattenimento che usano in modo molto avanzato
tecnologie di streaming audio e video. In questo
Kataweb può ovviamente giovarsi dei contributi di un gruppo
editoriale cui fanno capo decine di quotidiani, magazine e
radio, tra cui "Repubblica" e "L'Espresso"
(con i cui siti Web esiste un immediato e visibile legame). I
servizi di ricerca sono offerti dalla sezione 'Katalogo', che
fornisce una directory ben strutturata e selezionata, e un
motore di ricerca basato sul software di Inktomi (usato da
molti altri siti di ricerca sulla rete). Anche i servizi di
comunicazione personale sono piuttosto completi e includono,
accanto a un sistema chat, un software di instant messaging
battezzato 'KwMessenger'.
Figura 6 La sezione KwVideo del meta-portale Kataweb
Come si può facilmente evincere, è il portale di Tiscali.
È stato uno dei primi veri portali italiani e resta ancora
oggi uno dei più visitati. Come Kataweb, ha una struttura
basata su un portale principale e una serie di siti-satellite
tematici, tra cui uno dedicato ai naviganti più giovani molto
ben fatto e ricco di animazioni, 'Merenda' (www.merenda.it).
Il portale principale ha una struttura simile a quella di un
magazine, basata su canali tematici in cui prevalgono
contenuti redazionali. Molto avanzati sono anche gli strumenti
di comunicazione personale, tra cui spicca l'offerta di un
servizio di telefonia su Internet basato sulla tecnologia
Voispring, che permette di effettuare chiamate nazionali
gratuite mediante la rete.
Jumpy è il portale orizzontale realizzato dal gruppo
Mediaset. Complessivamente l'offerta informativa è piuttosto
vasta, sebbene (e questo non stupisce viste le origini
editoriali di questo sito) sia indirizzata soprattutto verso
il settore dell'intrattenimento di massa. Contenuti e servizi
sono articolati in canali, alcuni dei quali si propongono come
veri e propri siti verticali (tra questi vi è uno dei più
fortunati servizi italiani di aste on-line, 'IBazar'). Altre
sezioni del sito che meritano una menzione sono i servizi di
comunità virtuale ('MondoJ'), con chat, forum e la
possibilità di pubblicare pagine personali; il sito verticale
'Efamily', con contenuti e servizi dedicati alla famiglia; 'JJradio',
una Web radio in tecnologia streaming. Il portale
fornisce anche un motore di ricerca e una directory, e un
sistema di e-mail e agenda personale. Non pienamente
funzionale e talvolta sovrabbondante è a nostro avviso
l'interfaccia grafica, comunque migliorata negli ultimi mesi.
Da segnalare, infine, il fatto che Jumpy ha partecipato
all'operazione legata al format televisivo Grande Fratello,
trasmettendo in streaming video, ventiquattro ore su
ventiquattro, le immagini del programma. Al di là delle
valutazioni che ciascuno può dare sul format in quanto tale
(valutazioni che nel nostro caso sono piuttosto critiche), è
comunque interessante il modo in cui diversi media -
televisione generalista, canale satellitare, Internet,
giornali - hanno partecipato alla costruzione e conduzione di
questo progetto comunicativo.
Si tratta del portale realizzato da Dada, uno dei primi
Internet Service Provider italiani. Pur non avendo alle spalle
un gruppo editoriale della forza di molti dei suoi
concorrenti, si tratta a nostro avviso di uno dei portali
migliori e più innovativi, anche se l'interfaccia del sito
tende a una certa sovrabbondanza di stimoli, che talvolta
diviene confusione. L'offerta di servizi di comunicazione
personale e di comunità virtuale è molto completa e
comprende un sistema di instant messaging basato sul
software Odigo, e un avanzato sistema di video mail. Ma
l'aspetto più interessante di Supereva sono i ricchissimi
canali tematici, denominati 'guide'. Si tratta di spazi di
approfondimento su vari temi, curati da redattori
specializzati (spesso reclutati all'interno stesso degli
utenti del portale), in cui convergono elenchi ragionati di
siti, notizie, articoli di approfondimento e commento e forum
di discussione. Pur se - per loro stessa natura - di qualità
non uniforme, le guide forniscono agli utenti meno esperti uno
strumento di selezione di risorse di rete molto più raffinato
rispetto alle tradizionali directory, e sono fonti di utili
informazioni anche per i navigatori più smaliziati. Il
portale di Dada è anche dotato di un buon sistema di
personalizzazione.
Da segnalare infine la peculiare strategia di comunicazione
adottata da questo portale, che si basa sulla figura di Eva,
una giovane e conturbante creatura digitale che accompagna gli
utenti nelle loro peregrinazioni per il Web.
Figura 7 La home page di Supereva
È il portale dell'azienda di telecomunicazioni creata da
Enel e France Telecom. Dopo una recente ristrutturazione ha
raggiunto un buon livello qualitativo sia dal punto di vista
dei contenuti e dei servizi offerti sia da quello
dell'interfaccia. Le sezioni più interessanti sono i canali
(articolati in elenchi di risorse, contenuti di
approfondimento e strumenti di interazione come forum e chat),
gli spazi di informazione giornalistica e i servizi
finanziari, molto ricchi e ben articolati. Una particolare
menzione merita la sezione 'Assistente'. Si tratta di una
serie di servizi di utilità personale che comprendono posta
elettronica, agenda, rubrica, un sistema per inviare SMS verso
cellulari GSM, un blocco note, un archivio file e un servizio
di pubblicazione personale che permette di creare sia pagine
Web sia contenuti WAP. Uno strumento unico nel suo genere per
completezza, che si configura come un vero e proprio
Application Service Provider nel contesto di un portale
orizzontale.
Ricordiamo infine che alcuni dei contenuti e servizi del
portale InWind sono accessibili sia mediante piattaforma WAP
sia (naturalmente in misura ancor più limitata) mediante SMS.
Figura 8 La home page di InWind
È il portale realizzato dal gruppo Caltagirone Editore
(cui fanno capo i quotidiani "Messaggero" e "Il
Mattino"). Il cuore di questo sito sono i numerosi
canali, organizzati secondo un modello misto che integra
materiali redazionali con contenuti e riferimenti esterni. Le
informazioni giornalistiche hanno una struttura da vero e
proprio quotidiano on-line (come ci si aspetterebbe da un
portale di origine editoriale), ma risultano talvolta
singolarmente poco aggiornate. I servizi di ricerca sono
offerti da Excite.it. In
conclusione: un portale complessivamente ben fatto, ma che non
eccelle in alcun settore.
È il portale realizzato da "La Stampa" e dal
gruppo FIAT. Anche in questo caso il legame con il quotidiano,
che ha peraltro una sua versione in rete (www.lastampa.it),
è fonte di gran parte delle risorse del portale, che in
effetti ha una sezione informativa molto ricca e offre tra
l'altro una completa rassegna stampa. I contenuti sono
articolati in canali tematici che contengono approfondimenti,
elenchi di risorse (piuttosto scarni, invero) e forum di
discussione, simili alle guide di Supereva, ma meno articolati
e completi. Buoni i servizi di comunicazione, che includono un
sistema di instant messaging battezzato 'CiaoSonoQui'.
Infinito è il portale realizzato da British Telecom in
collaborazione con alcuni partner italiani. La sua offerta di
servizi e contenuti, articolata in canali, non si segnala in
modo particolare. I servizi di ricerca (directory e motore di
ricerca) sono mutuati da 'LookSmart' (uno dei motori di
ricerca internazionali più importanti, che fornisce servizi a
molti portali). L'unico aspetto notevole di Infinito, accanto
all'offerta particolarmente generosa di spazio Web a
disposizione degli utenti, è la disponibilità di contenuti
multiaccesso sia per il sistema di messaggistica SMS dei
cellulari GSM, sia per WAP, sia (ed è per ora l'unico) per
computer palmari mediante la tecnologia messa a punto da
AvantGo (www.avantgo.com).
Come precedentemente accennato, accanto a questi portali
sono poi disponibili per gli utenti italiani le versioni
localizzate di quattro grandi portali internazionali:
esaminiamone brevemente le caratteristiche principali.
È la versione italiana del portale più conosciuto nel
mondo, dotato di versioni localizzate in numerosi paesi, e per
gli Stati Uniti persino in moltissime città. Naturalmente al
centro di Yahoo!, anche nelle versioni locali, c'è la
famosissima directory di siti Web, che nel nostro caso è
ovviamente concentrata sulle risorse italiane. Ma nel corso
degli anni intorno a essa sono stati inseriti numerosi servizi
che vanno dal commercio elettronico ai servizi finanziari,
dalla posta elettronica al sistema di messaggistica Yahoo!
Messenger, dagli album fotografici all'agenda, dall'e-commerce
ai forum, il tutto personalizzabile dagli utenti registrati.
Yahoo! inoltre ha acquistato e integrato tra le sue risorse Geocities,
il famosissimo sito di comunità virtuale e di pagine Web
personali (di quest'ultimo tuttavia non esiste per ora una
versione italiana).
Anche in questo caso siamo di fronte alla sezione locale
del portale statunitense, che recentemente è stato acquistato
dalla società di telecomunicazioni spagnola Terra Network, in
una operazione di acquisizione che, caso più unico che raro,
ha visto protagonista un'azienda europea nei confronti di una
americana. Naturalmente i principali servizi di questo portale
sono quelli di ricerca, che offrono sia una directory sia un
motore di ricerca (campo nel quale Lycos vanta una particolare
tradizione, dato che il suo motore di ricerca è stato fra i
primi disponibili in rete).
Intorno a questi strumenti Lycos ha costruito un portale
molto ricco e sostanzialmente simile in tutte le
localizzazioni. In particolare ricordiamo la sezione di
comunità virtuale e personal Web publishing, basata
sulla famosa comunità Tripod, acquisita da Lycos (in
questo caso esiste anche una versione italiana). Ricordiamo
che fanno capo a questo gigante economico della rete anche HotWired
e HotBot, rispettivamente la rivista e il motore di
ricerca fondati dalla famosa rivista "Wired" e
ceduti a Lycos un paio di anni fa.
Si tratta delle versione italiana di Excite, uno dei primi
motori di ricerca ad essersi evoluto verso la forma portale.
Dopo la fusione con @Home, una società controllata da
AT&T che opera nel settore del cablaggio, Excite è
divenuta una delle società più attive nello sviluppo di
servizi broadband nel territorio statunitense, e si
appresta a entrare in questo settore anche in Europa, in
virtù di un accordo con l'olandese Chello.
Tornando al portale, la versione italiana è
strutturalmente identica a quella statunitense, e si articola
in una ricca serie di strumenti e risorse. Di particolare
rilievo sono i canali tematici, in cui convergono contenuti ed
elenchi di risorse estratti dalla directory, e l'ottimo motore
di ricerca (che è utilizzato anche da altri portali). Molto
complete anche la sezione dedicata all'informazione
giornalistica e quella dedicata ai servizi finanziari. Grazie
a un accordo con Banca Intesa, quest'ultima permette di
operare direttamente sul proprio portafoglio di titoli. Dal
punto di vista degli strumenti di comunicazione sono
disponibili un servizio e-mail e il programma di messaggistica
ExcUseMe, oltre ai classici servizi di comunità
virtuale. Da segnalare tra i servizi e-commerce il
sistema di group buying, unico nel suo genere tra i
portali italiani. Infine ricordiamo che Excite è uno dei
portali che consentono la migliore personalizzazione della home
page, di cui è possibile controllare sia i contenuti sia
la grafica.
Microsoft Network è il portale internazionale del gigante
del software, che contende a Yahoo! i primi posti nelle
classifiche di contatti a livello planetario. Negli Stati
Uniti MSN è anche il secondo Internet Service Provider dopo
America On Line. Il sito italiano è meno ricco di contenuti
rispetto alla versione americana, ma è comunque un ottimo
portale, dotato di un efficiente motore di ricerca ('MSN
Search') e di una serie di canali tematici e strumenti di
comunicazione personale, tra cui 'Hotmail', il servizio di
posta elettronica su Web che vanta il maggior numero di
utenti. Da segnalare anche il programma di instant
messaging 'MSN Messenger', tra i più diffusi (e dunque
tra i più utili). MSN, inoltre, è dotato di uno dei sistemi
di personalizzazione più flessibili, e di un'ottima agenda
elettronica on-line, tra le migliori disponibili.
Figura 9 La home page del portale MSN.it
Se passare in rassegna i portali orizzontali, anche
limitatamente al panorama italiano, è impresa complicata, per
i portali verticali diventa addirittura impossibile.
Decine di risorse di rete che fino a pochi anni addietro
erano dei semplici siti tematici si sono sviluppate in senso
quantitativo e qualitativo sino a divenire portali verticali,
e nuovi annunci in questo settore si susseguono con ritmo
incessante. Per un quadro complessivo di questi prodotti
editoriali, dunque, non possiamo far altro che rimandare agli
indici settoriali offerti dai portali orizzontali, facendo
affidamento sulle nozioni esposte in questo capitolo per
aiutare i lettori a comprendere quando ci si trovi di fronte a
un vero e proprio portale. In questa sede ci limiteremo dunque
a segnalare alcuni esempi che possano dare un'idea, se non
quantitativa almeno qualitativa, dell'offerta disponibile.
Poiché questo è un libro, e poiché la nostra trattazione
riguarda le risorse di rete, ci sembra giusto iniziare con due
portali verticali che trattano rispettivamente di libri e di
applicazioni e sistemi per il Web.
Il primo è Alice.it (www.alice.it),
un ottimo portale realizzato da Informazioni Editoriali e
dedicato al mondo dell'editoria e della cultura in generale.
Si tratta di un sito dalla grafica un po' spartana ma ben
fatto, che offre notizie e informazioni legate al mondo della
cultura e al mercato librario, una serie di indici sistematici
di risorse culturali ed editoriali presenti su Internet, e una
vera e propria rivista on-line - "Café Letterario"
- che pubblica brevi recensioni, anticipazioni editoriali e
interviste con autori.
Figura 10 La home page di Alice.it
Il secondo è HTML.it (www.html.it),
il più ricco portale italiano sui linguaggi, le tecnologie e
i principi di progettazione del Web. Vi si possono trovare
informazioni sul mondo delle tecnologie e della rete;
utilissime guide e manuali su argomenti che vanno dal
linguaggio HTML alla programmazione in linguaggio Java;
puntuali recensioni di prodotti software per la creazione di
contenuti e grafica per la rete, e di ambienti di
programmazione e sviluppo; elenchi di siti e risorse connesse
alla creazione di applicazioni di rete; chat e forum in cui
scambiare esperienze e consigli con altri sviluppatori e Web
designer.
Nel settore dell'informazione economica e finanziaria, un
vero e proprio punto di riferimento è IlSole24Ore.com
(www.ilsole24ore.com)
il portale realizzato dal noto quotidiano edito dalla
Confindustria. Accanto alla dettagliata sezione informativa,
il portale fornisce servizi avanzati come la consultazione di
banche dati, guide e supporto in ambito normativo e giuridico,
servizi di ricerca e offerta di lavoro, formazione per le
aziende, informazioni sugli appalti pubblici, oltre ad avere
un'ottima sezione culturale collegata al supplemento
domenicale del giornale (il migliore inserto culturale della
stampa italiana).
Figura 11 La home page di IlSole24Ore.com
Un altro caso interessante è quello di Sportal.it (www.sportal.it),
la sezione italiana del network anglosassone di portali
verticali dedicati al mondo dello sport, con versioni
localizzate in tutta Europa. Oltre a una quantità enorme di
dati e notizie relativi a tutti gli sport, vengono fornite
anche dirette video in streaming di eventi e
manifestazioni sportive, giochi e sondaggi, immagini e tutta
una serie di curiosità e gadget virtuali per gli
appassionati.
Figura 12 La home page di Sportal.it
Tornando al settore culturale, una segnalazione merita Scrittoriincorso
(www.scrittoriincorso.net),
un progetto della Mondadori. Il portale culturale del gigante
editoriale italiano è costituito da un insieme di siti
dedicati alle firme più prestigiose del suo parco autori.
Tuttavia, piuttosto che curare la qualità dei contenuti e
l'interconnessione con risorse esterne, si è puntato sulla
spettacolarità. L'unico, ma importante, elemento di novità
consiste nel fatto che ognuno di questi siti permetterà (nel
momento in cui queste pagine saranno pubblicate l'iniziativa
dovrebbe essere operativa) di acquistare e scaricare i testi
dell'autore sotto forma di e-book per la piattaforma Microsoft
Reader[ 13 ]. Per ora
piuttosto deludente - soprattutto tenendo conto delle
aspettative - anche il portale culturale realizzato dalla casa
editrice UTET, Piazza Dante (www.piazzadante.it).
Di qualità veramente notevole, invece, il canale tematico
realizzato da un'altra casa editrice, Apogeo, non a caso
specializzata nel settore dell'informatica e della rete. Apogeonline
(www.apogeonline.it) -
questo il nome del portale - offre un panorama articolato di
notizie e articoli dedicati in particolare al mondo del Web e
dell'informatica personale, con un taglio non solo tecnico ma
anche culturale e saggistico.
Per quanto riguarda il mondo della scuola ricordiamo Webscuola
(www.webscuola.it),
realizzato da Tin, che offre informazioni, laboratori
didattici e numerose risorse per studenti e docenti (tra cui
Ariel, l'Archivio Interattivo per l'Educazione Letteraria
della Laterza). Un altro portale di ambito didattico è Atlante
(www.garamond.it),
realizzato dalla editrice Garamond, che si rivolge soprattutto
ai docenti con diversi servizi (indici di risorse, forum,
pubblicazione di pagine personali) e strumenti di formazione e
aggiornamento in ambito tecnologico.
Figura 13 La home page di Webscuola
Chiudiamo questa rassegna con il più importante portale
per il mondo della politica italiana: il sito Web della Camera
dei Deputati (www.camera.it).
Vi si trovano testi legislativi, trascrizioni delle sedute,
notizie circa l'iter parlamentare delle leggi e un servizio di
trasmissione in diretta delle sedute parlamentari mediante
tecnologia di streaming audio e video (a cui si
affianca l'archivio di registrazioni delle sedute passate).
Nel portale trovano posto anche la lista dei deputati (dalla
quale è possibile consultare le schede personali di ogni
deputato e le indicazioni sulla sua attività legislativa) e
un completo elenco di risorse Internet di ambito istituzionale
e politico.
Il fenomeno dei portali rappresenta senza dubbio uno dei
nodi chiave nella trasformazione che ha caratterizzato
Internet negli ultimi anni, e che ne ha facilitato la
diffusione. Nati come strumenti di accesso, spesso collegati
ai vari strumenti di ricerca dell'informazione in rete, i
portali si sono progressivamente espansi e diversificati, sino
a divenire dei veri e propri continenti nel caotico mare
informativo del Web. Continenti caratterizzati da architetture
informative complesse e organizzate, e che da questo punto di
vista si oppongono alla tradizionale disorganizzazione
dell'informazione di rete.
In tal modo questi prodotti editoriali hanno cercato di
venire incontro a una esigenza che emergeva in modo spontaneo
dagli utenti della rete man mano che il loro numero cresceva e
la loro caratterizzazione demografica si diversificava
rispetto a quella originale: mettere ordine dove regnava il
disordine, selezionare e gerarchizzare dove prevaleva la
reticolarità e l'orizzontalità, valutare e qualificare dove
trionfava l'indistinzione. Intorno a queste funzioni, è
cresciuta una serie di servizi che ha esteso notevolmente lo
spettro di attività comunicative e relazionali effettuabili
on-line: fare investimenti e divertirsi, intrattenere rapporti
personali e cercare o svolgere un lavoro, e così via. Da
questo punto di vista i portali hanno dunque arricchito e nel
contempo semplificato l'esperienza della navigazione in rete
da parte di moltissimi utenti, specialmente di quelli alle
prime armi.
Ma c'è un rovescio della medaglia. Perché reticolarità e
orizzontalità, se da una parte rendono complesso l'uso della
rete come strumento di comunicazione, dall'altra ne
rappresentano lo specifico e la ricchezza. La diffusione del
modello portale, dunque, rischia di snaturare quel processo di
redistribuzione del 'potere comunicativo' che Internet ha
introdotto nella comunicazione sociale. Non a caso le metafore
che prevalgono nella caratterizzazione dei portali sono tratte
dal sistema dei mass-media tradizionali, primo fra tutti la
televisione.
Ciò non significa che l'Internet dei portali debba
necessariamente trasformarsi in una sorta di scintillante
vetrina, dietro la quale trovare pochi fornitori di contenuti
a fronte di uno sterminato numero di fruitori-clienti più o
meno passivi. Apertura, interattività, reticolarità, sono
tratti intrinseci alla comunicazione di rete, e sono (per
fortuna) difficilmente sopprimibili su vasta scala. Tuttavia
è necessario che gli utenti - soprattutto i nuovi utenti -
siano educati a misurarsi con l'apertura, a sfruttare a pieno
l'interattività, a orientarsi nella reticolarità,
mantenendo, per usare una diffusa metafora, l'abitudine di
navigare in mare aperto, senza accontentarsi di girovagare
all'interno di pur ricchissimi parchi telematici, peraltro
spesso organizzati in base a più o meno espliciti interessi
commerciali.
E dunque, se è vero che i portali possono essere strumenti
utilissimi, essi vanno scelti e utilizzati in modo attivo e
consapevole, valutandone criticamente i contenuti e sfruttando
al massimo le componenti interattive e di personalizzazione.
Ma, soprattutto, non debbono divenire gli unici componenti
nell'orizzonte dell'esperienza di rete degli utenti. Si tratta
di fonti di informazioni organizzate e di facile accesso, ma
parziali e raramente neutrali. La vera ricchezza di Internet
sta nella moltitudine di contenuti distribuiti nella rete,
contenuti che provengono da moltissimi emittenti e che
esprimono molteplici punti di vista.
pagina avanti
[
1 ] |
Non che il concetto di
sito sia formalmente più determinato. Ma almeno è
nozione condivisa il fatto che un sito è costituito da
un insieme di pagine Web organicamente collegate e
coerenti da un qualche punto di vista (di argomento, di
collocazione, di responsabilità intellettuale, di stile
grafico...). |
[
2 ] |
Con Web property si
intende l'azienda titolare di un prodotto editoriale.
Alla Microsoft, ad esempio, fanno capo il portale MSN,
il sito aziendale Microsoft.com, il servizio di
certificazione digitale Passport.com e una serie di siti
professionali. Lycos controlla l'omonimo portale,
HotWired e il sito di comunità virtuale Tripod. AOL,
oltre che del suo stesso portale, è proprietaria di
Netcenter, il portale della Netscape. |
[
3 ] |
Con questo non intendiamo
ovviamente sostenere che il rapporto comunicativo che si
istituisce tra gli utenti e un portale orizzontale
coincida con quello tra spettatori e canali televisivi
generalisti. La rete è un medium totalmente diverso
dalla televisione, con diverse modalità di accesso e
fruizione, diversa struttura dei contenuti e diversi
modelli comunicativi. |
[
4 ] |
Su questi aspetti
torneremo più avanti parlando dell'economia dei
portali. |
[
5 ] |
Sul tema dei servizi business
to business, o B2B, torneremo nel prossimo capitolo. |
[
6 ] |
Questa tassonomia degli
elementi strutturali di un portale - a differenza di
quella relativa ai tipi di portale, ampiamente attestata
nella letteratura - è un nostro suggerimento. Siamo
consapevoli del fatto che altre categorizzazioni
sarebbero possibili, diversi elementi caratterizzanti
potrebbero essere inclusi, altri esclusi o ritenuti
inessenziali. Poiché per ora manca una riflessione
critica sul modello editoriale che regola la
progettazione dei portali, non possiamo che assumerci in
prima persona la responsabilità delle classificazioni
proposte e delle scelte effettuate in questa sede. |
[
7 ] |
Per una trattazione
specifica di questi aspetti rimandiamo al capitolo
dedicato alla ricerca in rete del nostro Internet
2000, Laterza 1999. |
[
8 ] |
Ricaviamo, con qualche
variante, questa definizione da B. Mortara Garavelli, Manuale
di retorica, Bompiani 1988. |
[
9 ] |
Rimandiamo per questi temi
alla discussione del concetto di ipertesto presente in
F. Ciotti e G. Roncaglia, Il mondo
digitale.Introduzione ai nuovi media, Laterza 2000. |
[
10 ] |
Un tema di particolare
interesse è ad esempio quello della usabilità, ovvero
della miglior organizzazione funzionale di un sito e
della sua interfaccia per risultare di semplice e
immediata utilizzazione da parte degli utenti. Tema che
riveste, evidentemente, particolare importanza nel caso
di siti complessi e ramificati come tendono ad essere i
portali. Rimandiamo al riguardo a J. Nielsen, Web
usability, trad. it. Apogeo 2000, e M. Visciola, Usabilità
dei siti web, Apogeo 2000. |
[
11 ] |
Su tutti questi temi
torneremo nel prossimo capitolo. |
[
12 ] |
Non intendiamo comunque
con ciò negare l'interesse che rivestono, anche per gli
utenti italiani, alcuni fra i maggiori portali
internazionali, in grado di offrire una varietà di
servizi e contenuti informativi difficilmente
eguagliabile su scala locale. |
[
13 ] |
Su questi temi ovviamente
rimandiamo al capitolo 'E-book:
la rivoluzione della lettura'. |
|