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Copertina > Home > Iniziative speciali > 2006 >

Centro per il libro e la lettura

Gennaio 2007

Negli ultimi tre mesi del 2006 alcune centinaia di cittadini italiani (per la precisione, 462) hanno scritto al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per chiedere che anche una rappresentanza delle biblioteche e delle associazioni culturali venisse ascoltata in occasione delle riunioni del Centro per il libro e la lettura (o Centro unico per la promozione della lettura).

Logo del Ministero per i Beni e le Attivitą CulturaliA tutt'oggi il Ministero non ha ancora risposto. Rimaniamo in fiduciosa attesa, e ci dichiariamo sin da subito disponibili a pubblicare in questo spazio qualsiasi risposta il Ministero per i Beni e le Attività Culturali vorrà dare.


Settembre 2006

Promozione della lettura senza biblioteche?Leggiamo (vedi articolo in basso) che il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha deciso di istituire un "Centro per il libro e la lettura".

L'iniziativa ci sembra lodevole per gli intenti generali, ma come sempre è ai dettagli che bisogna prestare attenzione. In particolare, sono tre gli aspetti del progetto che meritano approfondimento:

  1. è stata annunciata la riproposizione della legge sul "diritto di prestito", anche nota come "tassa sulle biblioteche", che desta più di una perplessità;
  2. il Centro, richiesto a gran voce dall'AIE (Associazione Italiana Editori), si riunisce per discutere fra le altre cose dell'"implementazione delle norme sulle fotocopie"; cosa si intenda dire in questo caso con "implementazione" non lo sappiamo, ma speriamo non si creino ulteriori difficoltà alle biblioteche e ai loro fruitori, già penalizzati da procedure assai complesse;
  3. in base a quanto riporta la stampa (es. Corriere della Sera del 24 sett. 2006) sono stati invitati a far parte del Centro:
    • editori;
    • librai;
    • cinque Ministeri;
    • ICE (Istituto Commercio con l'Estero);
    • Presidenza del Consiglio dei Ministri;
    • Regioni;
    • Enti locali.

Quindi, in base a ciò che leggiamo, non sono state coinvolte le biblioteche, le scuole e le università. Per certo, non c'è traccia delle associazioni culturali. E a questo proposito dobbiamo ricordare che in Italia la maggior parte dei testi elettronici, liberi da copyright e disponibili per la lettura libera e gratuita - in linea con i principi costituzionali che vogliono uno Stato impegnato a garantire a tutti l'accesso alla cultura - sono stati realizzati da associazioni culturali. Come Liber Liber.

Queste esclusioni sono in contraddizione con alcune - lodevoli - parole d'ordine che la classe politica ha ripetuto in campagna elettorale. Per completezza e promemoria eccone due:

  • elaborazione di progetti nazionali e partecipazione a progetti internazionali per la digitalizzazione di archivi e biblioteche;
  • libertà di lettura: garantire la disponibilità dei libri in versione digitale per disabili e non vedenti.

Riteniamo dunque che la partecipazione alle riunioni del Centro dovrebbe essere allargata al mondo delle biblioteche, alla formazione e alle associazioni culturali. Ci sembra utile ascoltare (e riferire) le proposte che si faranno per "promuovere la lettura".

Un "Centro unico" probabilmente eviterà che le scarsissime risorse destinate al libro si disperdano. Ma a questo Centro devono partecipare tutti, non solo le aziende e i vari apparati amministrativi (enti locali, regioni, ecc.). La lettura si difende anche sostenendo le biblioteche (è del resto dimostrato che sono proprio le biblioteche a rappresentare il miglior strumento di incentivazione alla lettura); non dimenticandosi, specie quando si parla di libri, di scuola e università; non marginalizzando o - peggio - criminalizzando le associazioni culturali che garantiscono accesso gratuito a materiali per legge liberi da copyright; non promulgando norme che cancellino il diritto costituzionale di accedere il più liberamente possibile al sapere.

Scrivi al Ministero, aiutaci nella nostra campagna!

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testo:

Spett.le Ministero per i Beni e le Attività Culturali,

In relazione all'annunciata costituzione del "Centro per il libro e la lettura" il sottoscritto [nome] ([città]), chiede che anche una rappresentanza delle biblioteche e delle associazioni culturali venga ascoltata in occasione delle riunioni consultive.

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Campagna promossa da Liber Liber, http://www.liberliber.it/iniziativespeciali/2006/centroperlalettura/.


Approfondimenti:

L'articolo del Corriere della Sera

Rutelli: un Centro del libro per far leggere di più
La proposta alla due giorni dell'editoria. Riunione di coordinamento a Palazzo Chigi

ROMA - ci sarà un Centro unico per la promozione della lettura, sì alla legge quadro sul libro, ma soprattutto un incontro - entro ottobre - a palazzo Chigi per coordinare iniziative e risorse. Francesco Rutelli scuote dieci anni di attese e incassa un'importante aperture di credito da parte degli editori. Lo fa concludendo a Roma gli "stati generali" dell'editoria cercando di accogliere tutte le richieste "di principio" presentate dalla categoria: ha assicurato "l'implementazione della norma sulle fotocopie" e ha annunciato la riproposizione della legge sul diritto di prestito, "sinora non accolto per problemi di finanze pubbliche" rendendo merito all'intenzione degli editori di devolvere le entrate alla promozione della lettura.

In attesa di trovare soldi per finanziare in modo adeguato le biblioteche pubbliche e dare una spinta alla creazione di quelle scolastiche, è proprio sulla promozione che Rutelli ha potuto prendere gli impegni più attesi; il nuovo Centro per il libro avrà sede al Ministero ma lavorerà, in collaborazione tra istituzioni e Aie; via libera del governo alla legge quadro per il libro entro la fine della legislatura ("vista la significativa convergenza tra esponenti della maggioranza e dell'opposizione"), una prima riunione di coordinamento entro ottobre tra tutti i soggetti che si occupano del libro a Palazzo Chigi: editori, Librai, cinque ministeri, Ice, presidenza del consiglio, regioni, enti locali. "Ognuno secondo le sue competenze" si è affrettato a precisare il vicepremier, conscio del pericolo di toccare sensibilità e apparati.

Alla fine il presidente degli editori Federico Motta ha potuto dirsi "più fiducioso": "Credo che questi due giorni abbiano dimostrato che sono argomenti forti. Ma fiducia non significa dire che ci facciamo delle illusioni". Motta è preoccupato proprio dal sistema burocratico e amministrativo ("Ci è voluto un anno di pratiche per riuscire ad andare in Cina"). Il Centro unico è una richiesta precisa dell'Aie: "Speriamo - risponde Motta - che la politica indirizzi ma non tenti di dare soluzioni, che spettano agli operatori".

Alla fine dell'assise l'Aie incassa il consenso di quasi tutti i politici intervenuti, dall'indignato Oliviero Diliberto ("La tv dell'Isola dei famosi è un colpo ferale al libro") al dialogante Rocco Buttiglione ("Occorre una politica bipartisan per la lettura"). A rompere il coro solo Adolfo Urso di An, che ha confessato: "Ho una biblioteca di cinquemila libri, i miei figli non ne hanno mai aperto neanche uno. Forse è strutturale che la cultura nel nostro Paese non passi per i libri e i giornali". Gli editori incrociavano le dita.

Paolo Fallai
Corriere della Sera
24 settembre 2006

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