CAPITOLO TERZO - NOTE


41.

Secondo Estrade (1977) nel tromba accogliere un principe di un'etnia rivale non costituisce alcuna difficoltà: il malgascio gli ha attribuito il nome di tromba vahiny (spirito venuto da un'etnia straniera).

[ Indietro ]


42.

Segno di appartenenza alla dinastia dei Volafotsy (Jaovelo-Dzao, 1996).

[ Indietro ]


43.

Le pratiche di possessione da parte dei geni della natura sono presenti tra le popolazioni autoctone, sottomesse dai Sakalava al tempo della conquista del regno e vengono acquisite dai nuovi venuti insieme al culto degli antenati (Estrade,1977).

[ Indietro ]


44.

Lombard (1988) divide gli spiriti tsiñy in due categorie: i tromba antety (spiriti della terra) e i tromba andrano (spiriti dell'acqua).

[ Indietro ]


45.

In particolare i raza sono gli antenati dei gruppi sottomessi al re, mentre i dady sono gli antenati reali (Lombard, 1988).

[ Indietro ]


46.

Il termine "roturier" è impiegato in francese per indicare la classe degli uomini liberi.

[ Indietro ]


47.

Quadrati di cotone in cui domina il rosso (Estrade, 1977).

[ Indietro ]


48.

Quest'ultimo è il caso della tomba di Tsinjoarivo a Nosy Komba, fondata dopo quella di Ambalarafia affinché i riti funebri musulmani celebrati per la regina islamizzata Safy Mizongo non coinvolgano anche la sovrana Tsiomeko, sakalava pura ed ostile all'Islam (Baré, 1980).

[ Indietro ]


49.

Più a sud, nel Menabe, l'equivalente capanna è chiamata zomba be (Lombard, 1988).

[ Indietro ]


50.

Alla maniera malo-polinesiana, queste conchiglie hanno sempre un buco di insufflazione laterale. Si ritrovano nell'isola intera e, dappertutto, sono riservate agli uomini.
La conchiglia è in effetti, a Madagascar, divenuta essenzialmente uno strumento di segnalazione: annuncia l'arrivo e la partenza dei marinai e dei carrettieri, convoca gli amministrati ed i fedeli delle collettività religiose, previene un pericolo immediato. Il semplice divertimento è più raro. Il ruolo magico della conchiglia, che deve aver preceduto quelli descritti, ha tuttavia lasciato delle traccie nette: è utilizzata nelle inumazioni, specialmente quelli dei principi, nel trattamento dei malati e, un tempo, era presente nel culto degli antenati dei Sakalava. Visto questo doppio impiego (magia pura da un lato, segnali profani dall'altro) talvolta si ritrovano due conchiglie con carattere e nome diversi (Curt Sachs, 1938).

[ Indietro ]