Liber Liber
Enrico Maria Ferrari
Quando vendettero il Natale

La mia prima TV

Io non sono nato con la televisione.

L'ho conosciuta che era già uscita dalla fase sperimentale e cominciava ad essere popolare, non appartengo alla generazione che vedeva Mike al bar nell'unico televisore del paese. Il primo grande avvenimento fu lo sbarco sulla Luna, io avevo 3 anni e non ricordo molto, dai racconti appassionati dei genitori viene fuori la prima telecronaca TV a memoria d'italiano, con il mondo in attesa e tutti lì incollati alla TV.

Il primo televisore ad entrare in casa nostra fu un oggetto parente stretto di una petroliera: il classico televisorone col mobile in legno, pesantissimo, anni '60. Siamo nel 1962-63 e i programmi non dovevano essere un granché avvincenti, se qualche anno più tardi nacqui io.

Il coso ci fece compagnia per molto tempo, almeno dieci anni, io lo ricordo piazzato in camera mia che si fregava un quarto della stanza: lo accendevi attraverso lo stabilizzatore, un cubo di piombo esterno al televisore, che ronzava e ti dava pure una leggera scossa se ci passavi la mano all'esterno, poi te ne andavi, in dieci minuti appariva qualche cosa. Rigorosamente bicanale con un pulsantone per cambiare dal primo al secondo che faceva TLOC-TLOC, il televisorone veniva acceso la sera, ma poco perché la programmazione era minima. Quando si spegneva lasciava il puntino al centro acceso per minuti e cercavo sempre di acchiapparlo con le mani, il primo esempio di come la tv rimbambisca i bambini.

C'era dunque il primo e il secondo canale, programmazione serale, il programma più bello era ovviamente Carosello e come tutti quelli che lo hanno conosciuto, per tutta la vita quando sentirò la musica che gli faceva da sigla mi verranno in mente quei siparietti pubblicitari.

Quando l'annunciatrice diceva "sceneggiato" si fuggiva, tutti invece si incantavano alla parola "documentario", Mike faceva il quiz il giovedì. Siamo arrivati negli anni '70, sono imminenti i tv color, qualche cosa si muove anche nell'ambito della programmazione.

La prima svolta fu la TV svizzera: per la miseria, oltre al primo e al secondo si vedeva la tv svizzera, un miracolo! Vedevo i cartoni animati alla tv svizzera e dicevo:" questi arrivano dalla Svizzera, cazzo!", non dicevo "cazzo" ma ne pensavo l'equivalente, era una magia.

Primi anni '70: mio padre vola in Venezuela al matrimonio della nipote e torna con racconti affascinanti: pare che lì mentre si vede la televisione ogni tanto si fermi il programma e ti vedi uno che fa la doccia cantando "dum-paracadum.." (giuro, mio padre diceva così) e ti presentava un bagnoschiuma, capite, in mezzo al programma, pazzesco!

Mio cugino venezuelano in visita un anno dopo tenta di vedere la tv italiana a mezzoggiorno, gli viene un colpo quando gli diciamo che da noi i programmi iniziano alle 17:" possibile che non avete la tv anche di mattina? E che cazzo.", non disse "cazzo", ma ne pensava l'equivalente in spagnolo.

Già, le 17, la TV dei ragazzi! Alè, una buona scusa per finire i compiti presto, se ti sbrigavi ci scappava anche la rissa in cortile prima della televisione, giornata "piena" e realizzata.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Già da qualche anno si vedeva qualche donna che parlava alla TV, passate le calzamaglie delle Kessler ci si cominciava ad abituare, ma le vallette erano ancora mute, magari erano sexy però; l'Espresso mise una coscia in copertina.

Arrivò in casa il Tv color, arrivato grazie ai preservativi.

La mamma ebbe una offerta per la sua farmacia: doveva comprare migliaia di profilattici, in cambio veniva regalato un TV color Voxson, con telecomando. Accettò l'offerta, il TV color arrivò, bellissimo, in una scatolona grossa, dentro una bustona grossa, non colsi il rapporto tra l'offerta Hatù e la bustona del televisore.

Sedici canali, regolazione dei livelli, telecomando a 4 funzioni che funzionava ad ultrasuoni, quelli che dovevano sentire solo i cani e che invece udivano tutti, ad ogni cambio canale si sentiva un trillo in casa e il gatto della vicina miagolava come ferito a morte.

Finalmente si potevano vedere i documentari a colori, apparivano le tv private, la fascia di programmazione si ampliava sempre più, la sera si faceva tardi, l'Italia si avviava verso la crescita zero, e mia madre ancora vendeva i preservativi dell'offerta: è stato tutto un circolo,la mamma e la TV hanno giocato un ruolo chiave nella curva demografica italiana di quegli anni.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Insomma le Tv private e prima ancora le radio private, anzi "libere ma libere veramente" voci notturne che cominciavano a solleticare gli italiani: una ragazza ungherese stimolava fantasie erotiche a Radio Luna, il Papa s'imbestialì, gli uomini fischiettavano, la ragazza passò presto nel dorato mondo del cinema, l'Espresso mise una tetta in copertina.

Le TV private apparvero insieme, tutte sgangherate, a Roma una delle prime fu GBR, si vedeva malissimo, gli studi erano messi su alla buona, gli speaker sudavano e non avevano la barba rasata. GBR è rimasta fedele alla linea.

Le TV private avevano dei programmi assurdi, senza orario: c'era una lista di massima dei programmi, ma quello che sarebbe andato in onda non lo sapeva mai bene nessuno. Subito fiutarono il business dei film orientali; cataste di mostri che radevano al suolo Tokyo e di energumeni che si davano calci in faccia arrivarono sugli schermi, e ancora interminabili ore in studio in programmi di cui non si sapeva che dire.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Apparvero i cartoni animati giapponesi, saghe che i trentenni ricordano bene, da Jeeg Robot in poi, discutevamo alle medie su questi cartoni, con personaggi umani e dalle vicende verosimili:" capisci, non sono animali, sono come noi" dicevo ad una mia compagna di classe bella e notevolmente più alta di me, non le interessava mai molto la mia conversazione sulla TV , una snob.

Il secondo televisore a colori arrivò grazie ad una partita di siringhe usa e getta, dovevano essere lanciate sul mercato al posto di quelle di vetro, mia madre ci credette, cominciò a dilagare la droga.

E i programmi crescevano, e c'erano un sacco di telegiornali, il periodo del terrorismo è stato pastura per le news, compariva un Paolo Frajese con i basettoni, consegnava al tg straordinario le immagini di via Fani, Frajese piangeva.

Si instaurò il rito del TG serale, tutti zitti tutti fermi, si vede il telegiornale, e via una sfilata di immagini sugli incidenti del giorno, i gambizzati, i poliziotti uccisi, ci stavamo abituando, me lo ricordo.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Fioriscono i varietà, il sabato sera è consacrato alle ballerine, ma qualche cosa bolle sotto le vesti: dalla Carrà che mostra l'ombelico si arriva a Nadia Cassini che mostra le chiappe in TV, incredibile, l'Espresso mette due tette in copertina.

Nelle TV private impazza di sera la fregola del sesso, timidi spogliarelli; su GBR va in onda la sera Oroscopone, ad ore inaudite una tipa si spoglia mentre passa l'oroscopo del giorno dopo, agli italiani vengono borse sotto gli occhi, il Papa s'incazza, Fantozzi immortala lo spogliarello serale in uno dei suoi primissimi film, l'Espresso propone abbinate di tette e culi in copertina.

In effetti il buon gusto si sbraga subito: in Tv ci sono le casalinghe che si spogliano, orge di culi bassi, trionfi di smagliature, seni pesanti, panze segnate dai collant. Parallelamente nel cinema vanno forte le commedie all'italiana, con la Fenech, Vitali, Cannavale, ecc. Pierino si guadagna una copertina sull'Espresso che nell'articolo mette però due tette della Fenech a tutta pagina.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Acquisito il colore il TV dilaga, ce ne sono oramai due in ogni casa, scatta la fase delle grandi dirette, i grandi servizi, i grandi collegamenti, nel mucchione c'entra anche Vermicino, qualcuno si comincia a preoccupare, ci vorrebbero delle regole, ma non c'è tempo, Berlusconi impone i suoi network e la RAI non è più la rassicurante TV di sempre, le private non trasmettono più solo programmi di quart'ordine e stavolta alla sera si sceglie davvero, le famiglie litigano sul telecomando e i più prepotenti sono i genitori, che avendo subìto la televisione fra capo e collo, non capendo come funziona , invidiano i figli disinvolti nello zapping e si vendicano facendo del telecomando il bastone della loro vecchiaia.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Comincia il riciclaggio massiccio dei programmi e dei film americani, si acquisiscono i diritti e si copiano pari pari le trasmissioni USA, Magalli inventa per la Carrà la fascia del mezzoggiorno, i varietà serali diventano sempre più scollacciati. Le chiappe prorompono coi primi varietà dei network, Drive In inventa le ragazze fast-food, tettone mozzafiato arrivano alle 20.30, si alzano gli indici di ascolto, si alza tutto. L'Espresso mette in copertina un'ammucchiata di dirigibili.

Si tenta la carta più audace: film hard dove "vedi tutto", ma la questione è ancora aperta, si possono fare ad una certa ora, non si possono fare, bisogna tagliare i pezzi più spinti, bisogna castrare le voglie, bisogna accontentarsi degli spogliarelli caserecci.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Arriva Colpo Grosso ed è un fenomeno: pubblicamente e senza vergogna le concorrenti provenienti dal volgo giocano a smutandarsi pubblicamente, senza neanche la mascherina delle casalinghe di prima. Anche l'orario non è più proibitivo, i bimbi non sanno più che pensare del babbo che continua a guardare telegiornali anche a notte fonda, però c'è la guerra fredda, magari i russi ci bombardano Cologno Monzese, meglio rimanere sintonizzati. Colpo Grosso comunque tira, avoglia se tira. L'Espresso mette in copertina una valletta con tre tette.

Nasce la terza rete Rai, quella della Cultura, quella seria, rigorosa, non politicizzata. Presta particolare attenzione ai paesi dell'Est tanto che per comodità trasmette un TG coi dispacci tradotti direttamente dal russo, l'infame aggettivo di Telekabul è una calunnia, non sono stati forse gli unici a fare dirette da Bucarest durante la rivoluzione? E chi ha mai parlato di comunisti in quel frangente? Dopo pochi anni la cultura invece arriva davvero e anche l'autoironia, e mentre Raiuno e Raidue trasferiscono gli studi a Piazza del Gesù e Via del Corso, Raitre diventa intelligente.

Finisce l'epoca delle gentilezze fra reti RAI, che mettavano un triangolino per avvisare che sull'altra rete era iniziato il film, se potessero ci metterebbero un cannone adesso.

Il quiz spicciolo dilaga su tutte le reti, quiz per tutti a tutte le ore, Boncompagni per primo intuisce la grandezza del mezzo e coniuga i due grandi temi della TV: sesso e quiz. Non si possono proporre però le tettone alle casalinghe, ecco l'arrivo delle ninfette, delle telemignottine, fragili e giovani creature vestite quanto basta perché oltre all'innocenza del viso si possa immaginare una abile manina tentatrice, sotto la telecamera. L'Espresso mette in copertina neonati con le tette.

Mike faceva il quiz il giovedì sera.

Le piccole TV cominciano ad essere stritolate dal duopolio rai-network e si arrangiano come possono, mettono in campo, copiando sempre dagli USA, le vendite via TV, il più colossale supermarket di cialtroni mai visto. I quadri sono tra i primi, seguiti dai tappeti, fino ad arrivare a orologi, biciclette, pentole, tritacarne, crick per auto, compressori, giubbotti e ciarpame di provincia, prodotti tipici, invenzioni assurde , stronzate ciclopiche; vedo in questi giorni su una tv americana che viene reclamizzato un fantastico set per curarsi le unghie, attendetelo.

Le vendite scavano nella psiche degli ascoltatori, da anni sogno di potermi comprare un compressore che reclamizzano, ma si scava anche nell'intimo, nei difetti estetici, nelle patologie mediche. Le vendite si fanno audaci, dalle cremine per "quel problema dell'uomo" siamo arrivati all'insulto diretto:" questo prodotto è formidabile per voi impotenti, sì proprio per voi", fino ad incredibili dimostrazioni con pompette, accrocchi, professori e platea plaudente. La stessa platea che irride un pelato sul palco pronto a farsi spruzzare un finto parrucchino in testa, i difetti fisici come al circo, più si mostra più la gente guarda.

Mike faceva il quiz il giovedì sera. E ci abbina la vendita del dado da brodo.

Il resto arriva tutto in fretta, roba di oggi, la TV spazzatura, la rissa in diretta, lo spettacolo nello spettacolo. Il risultato è fantastico, si abbina la rissa in TV allo sponsor che deride l'impotente, al servizio con mucchi di cadaveri in bella vista ad un rapporto sessuale fra sadici, il circo è pieno. L'Espresso scioccato fa copertine sulle suore.

E il futuro è sul tetto, la parabola e i programmi internazionali per tutti, la tv olandese coi sui pornazzi passa sopra il Papa e la censura, tiè, la CNN sostituisce le dirette dei nostri TG (che hanno il corrispondente da New York che riferisce cosa vede alla CNN), i film si vedono direttamente in lingua originale mentre arranca la pay-tv italiana: con un decoder satellitare vedi film e sport meglio che su Tele +qualchecosa, e la sera c'è la TV turca, vuoi mettere?

Delusione nel vedere la TV tedesca via satellite: vengono riciclati filmetti tirolesi anni '70, altro che scandalosi film che gli italiani fantasticavano venti anni fa. I film tirolesi sono l'equivalente della nostra commedia all'italiana scollacciata, le situazioni e i personaggi sono sempre gli stessi: c'è il frocetto, due-tre tettone bionde giovani, una cicciona, il nonnetto che fa le figuracce e l'italiano baffo nero che arriva alla fine del film e si tromba tutte le donne.

E mentre il video invade anche il telefono e fra poco lo spot del detersivo ci arriverà per telefono, la TV tenta la carta tecnologica per riciclarsi, con schermi panoramici, alta definizione, suono spaziale, schermi piatti, l'Espresso mette in copertina un satellite con le tette. E i programmi del 2000?

Mike farà il quiz il giovedì sera, dalla Luna però.

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