Perché usare formati aperti?

Il testo originale di questo articolo è reperibile sul sito https://www.openformats.org, non più in linea attualmente.

CHE COS’E’ UN FORMATO?

Che stiate scrivendo un articolo, modificando un’immagine, costruendo una pagina web, ascoltando un brano musicale o guardando un film sul vostro computer, avete a che fare con dei file. Perchè questi file possano essere aperti, letti o modificati tramite i vostri programmi preferiti, è necessario che abbiano un formato. Un formato è ciò che permette a un’applicazione d’interpretare i dati bruti contenuti in un file. Un formato è in altri termini, il modo di rappresentazione di questi dati. Spesso i formati dei file sono indicati tramite la loro estensione: il suffisso – spesso di tre lettere – con cui termina il nome di un file. Per esempio: lamiapagina.htm è un documento scritto in linguaggio HTML. Esistono formati specifici per le immagini (per esempio JPEG, PNG, GIF, TIF, BMP), per testo non formattato (ASCII, spesso indicato con l’estensione .txt), per testi formattati (HTML, RTF, DOC) e per testi impaginati pronti alla stampa (PDF, PS).


FORMATI APERTI E FORMATI PROPRIETARI

Per poter lavorare con un file, avrete bisogno nella maggior parte dei casi di un programma o di un’applicazione che permetta di leggere, modificare o salvare i dati contenuti in questo file.

FORMATO APERTO

Diremo che un formato è aperto se il modo di rappresentazione dei suoi dati è trasparente e/o la sua specifica è di pubblico dominio. Si tratta generalmente (ma non esclusivamente) di standard fissati da autorità pubbliche e/o istituzioni internazionali il cui scopo è quello di fissare norme che assicurino l’interoperabilità tra software. Non mancano tuttavia casi di formati aperti promossi da aziende, che hanno deciso di rendere pubblica la specifica dei propri formati.

Si noti che un formato aperto può essere tanto codificato in modo trasparente (ovvero leggibile tramite un qualsiasi editor di testo: è il caso dei linguaggi di markup) quanto in formato binario (illeggibile in un editor di testo, ma trasparente alla luce della sua specifica pubblica: è il caso di formati aperti come il PDF o il PNG).

FORMATO PROPRIETARIO

Diremo che un formato è proprietario se il modo di rappresentazione dei suoi dati è opaco e la sua specifica non è pubblica. Si tratta in genere di un formato sviluppato da un’azienda di software per codificare i dati di una specifica applicazione che essa produce: solo i prodotti di questa azienda potranno leggere correttamente e completamente i dati contenuti in un file a formato proprietario. I formati proprietari possono inoltre essere protetti da un brevetto e possono imporre il versamento di royalty a chi ne fa uso.

Nota terminologica: in questo documento chiameremo formato proprietario ciò che altri chiamano formato chiuso. Non intendiamo affatto suggerire tramite la nostra scelta terminologica che tutto ciò che non è proprietario appartiene al mondo degli standard pubblici. Abbiamo sottolineato nel paragrafo precedente che esistono diversi formati a specifica pubblica (= “aperti”) che sono stati sviluppati da imprese produttrici di software. La differenza tra aperto e proprietario (o chiuso, che dir si voglia) consiste esclusivamente nell’esistenza o nella non esistenza di una specifica pubblica del formato.


UTILIZZO E SCAMBIO DI FILE IN FORMATO PROPRIETARIO

I formati proprietari sono oggi molto diffusi, dal momento che sono utilizzati da un gran numero di programmi per l’edizione e la manipolazione di testo, immagini e contenuto multimediale. Un formato proprietario codifica i dati in modo tale che il file risultante sarà leggibile soltanto con il programma con cui è stato creato. Al contrario, un formato aperto garantisce che il file possa essere letto tramite qualsiasi programma creato a tale scopo.

La differenza tra un formato aperto e un formato proprietario può passare inosservata finchè si fa un uso locale dei propri file. Per uso locale intendiamo un uso personale o un uso con altri utenti con cui esista un implicito accordo sul tipo di programmi disponibili per aprire i file. Non appena l’uso non è più locale e possiamo parlare di scambio di file (la loro pubblicazione in rete, la loro diffusione, il loro scambio in attachment ad un messaggio di posta elettronica, in breve tutte le forme di comunicazione per le quali non sussiste un implicito accordo con i destinatari sul tipo di programmi da utilizzare per aprire i file), la distinzione tra formato aperto e formato proprietario diventa cruciale.

QUATTRO RAGIONI PER NON SCAMBIARE FILE IN FORMATO PROPRIETARIO

I formati proprietari possono essere utilizzati localmente senza rischi da un utente isolato per uso personale o da una comunità di utenti che abbiano preliminarmente stabilito di servirsi di questi formati per un lavoro collaborativo. Scambiare file è invece una pratica sociale i cui effetti non riguardano ù l’utente isolato, ma l’insieme dei possibili destinatari dei file. Scambiare file richiede la conversione del formato originario in un formato appropriato allo scambio.

I formati aperti sono per definizione formati di scambio: garantiscono accessibilità, interoperabilità e perennità del contenuto.

Scambiando file in formato proprietario si contribuisce a diffondere e rinforzare delle pratiche indesiderabili.

  1. Correre il rischio che il destinatario non possa leggere il file
  2. Correre il rischio di diffondere informazioni confidenziali
  3. Contribuire alla diffusione di virus ed esporsi al rischio di contaminazione
  4. Rinforzare i monopoli di fatto nel campo dell’informatica

1. Correre il rischio che il destinatario non possa leggere il file

  • Un formato proprietario richiede l’acquisto di un programma specifico capace di leggere l’informazione contenuta nei file. Lo scambio di file in formato proprietario presuppone cioè che ogni destinatario del file possegga il software necessario per leggere ed eventualmente modificare questo formato: qualsiasi utente che per ragioni tecniche o economiche non abbia la possibilità di acquistare il software per la lettura dei file non sarà mai in grado di aprirli.
  • Certo, il software richiesto può essere acquistato. Immaginiamo che il destinatario abbia acquistato il programma che permette la lettura del file in questione. Questo è sufficiente a garantire l’accessibilità completa ai dati contenuti nel file? Purtroppo no: una strategia largamente adottata dai produttori di software consiste nel modificare progressivamente i formati di cui essi sono proprietari. In questo modo, chi volesse continuare a utilizzare questi formati o a garantire l’accessibilità a file obsoleti sarà obbligato ad acquistare gli aggiornamenti del software.
  • Una strategia d’impresa dagli effetti molto simili (Embrace, extend and extinguish) consiste nell’adottare all’origine dei formati aperti, modificandoli progressivamente con codice proprietario, operazione che li rende progressivamente incompatibili con i file dello stesso formato prodotti da altri programmi e che forza di fatto una conversione del formato pubblico originario in un formato proprietario.

L’adozione di formati proprietari o semi-proprietari risponde in generale a strategie d’impresa che non corrispondono alle esigenze dell’utente, il cui interesse va all’accessibilità, all’interoperabilità e alla perennità del contenuto scambiato.

Per approfondimenti: Embrace, extend and extinguish (in inglese)

2. Correre il rischio di diffondere informazioni confidenziali

Un formato proprietario codifica delle informazioni che non sono pubblicamente accessibili (in quanto codificate in modo non trasparente e in assenza di specifiche pubbliche del formato). In molti casi, solo il produttore del software e proprietario del formato, che possiede la chiave per la decifrazione completa dei dati, può accedere a queste informazioni.

Spesso, al momento del salvataggio, il programma aggiunge ai file informazioni che non sono generalmente accessibili all’utente comune, quali il nome dell’autore, il numero di serie del programma, il tipo di sistema operativo, la macchina su cui l’utente lavora, la cartella in cui si trova il file etc. Alcune di queste informazioni sono talvolta codificate in modo trasparente all’insaputa dell’autore stesso e diventano così perfettamente accessibili a chiunque: l’aneddoto del manifesto politico anonimo diffuso in formato MSWord che conteneva il nome dell’autore perfettamente leggibile nelle proprietà del documento è forse il caso più celebre delle conseguenze inattese dell’uso di formati proprietari come formati di scambio.

Delle conseguenze ben più gravi vanno previste qualora non si tratti di semplice violazione della privacy di dati personali, ma di diffusione d’informazioni militari o di segreti commerciali. E’ insomma abbastanza curioso che si accetti senza discussione che i documenti prodotti nel Ministero della Difesa di un Paese X contengano una parte accessible solo a una società privata di un Paese Y.

Diffondere documenti e file in formato proprietario significa diffondere informazioni di cui nessuno – con l’eccezione del produttore del formato – può conoscere l’esatto contenuto.

3. Contribuire alla diffusione di virus ed esporsi al rischio di contaminazione

La maggior parte dei virus oggi in circolazione sono veicolati da file scambiati tra utenti. Simili virus sfruttano la vulnerabilità di alcuni programmi o falle di sicurezza di specifici sistemi operativi per eseguire codice dannoso all’insaputa dell’utente.

La propagazione dei virus in questi casi dipende dal fatto che la maggioranza degli utenti si serve della stessa applicazione e scambia dati direttamente nel formato nativo (=proprietario) di questa applicazione. Ne segue che la maggior parte dei virus è non soltanto specifica per piattaforma, ma spesso specifica per programma. Spesso, abbandonare un programma e il suo formato nativo è sufficiente a rendere un sistema immune contro un’intera classe di virus (è il caso, per esempio, dei virus veicolati da macro MSWord).

Utilizzare formati aperti – formati indipendenti da una specifica applicazione, interoperabili e accessibili a partire da diverse piattaforme – indebolisce l’impatto globale dei virus e ne scoraggia la diffusione: è molto più semplice creare un virus sfruttando le vulnerabilità note di una singola applicazione in posizione dominante e la mancanza di consapevolezza da parte della maggioranza degli utenti che aggiungere codice dannoso all’interno di un formato che può essere usato da un gran numero di applicazioni e su diversi tipi di piattaforma.

4. Rinforzare i monopoli di fatto nel campo dell’informatica

Questo problema non è sensibile al livello del singolo utente, ma concerne in modo cruciale la comunità degli utenti. Diffondendo file in formato proprietario si obbliga implicitamente il destinatario a scegliere lo stesso software che il mittente ha utilizzato. Ciò che implicitamente si comunica inviando un file in formato proprietario è il messaggio “Munisciti dello stesso software o non potrai leggere il contenuto di questo file”. Questa pratica – la stessa che si produce quando colui che diffonde un file pensa ingiustificatamente che “tutti i destinatari di questo file dispongono certamente del software richiesto” – ha una duplice conseguenza.

  1. Da un lato tale pratica impone e rinforza l’uso del formato proprietario prodotto da un’azienda come standard di scambio di fatto: ciò significa legare l’interoperabilità, l’accessibilità e la perennità del contenuto del file alle politiche aziendali contingenti del produttore. Se questi deciderà o sarà costretto un giorno ad interrompere la produzione del programma di lettura del formato in questione, tutti i file esistenti in questo formato diventeranno automaticamente inuilizzabili: essendo la specifica del formato inaccessibile, sarà impossibile recuperare il contenuto di questi file diventati obsoleti.
  2. In secondo luogo, imponendo un monopolio di fatto, tale pratica limita la concorrenza equa tra produttori di software, concorrenza che è risaputamente condizione essenziale per lo sviluppo tecnologico, e indebolisce la pratica dell’apertura delle specifiche dei formati e la ricerca di standard pubblici per lo sviluppo di applicazioni – che di tale concorrenza è considerata comunemente il requisito.

Approfondimenti:


QUATTRO RAGIONI PER ADOTTARE FORMATI APERTI

Privilegiare formati aperti nella diffusione, pubblicazione e scambio per posta elettronica di file e documenti significa:

  1. Assicurare l’accessibilità e la perennità dei dati: il destinatario ha la garanzia che potrà sempre leggere e modificare il file.
  2. Garantire una trasparenza perfetta al livello del contenuto dei dati scambiati: l’autore di un documento ha la certezza di non diffondere informazioni confidenziali.
  3. Limitare la diffusione dei virus: mittente e destinatario del file avranno la tranquillità di non contaminarsi a vicenda.
  4. Promuovere la diversità e l’interoperabilità nel campo dell’informatica.

Approfondimenti:


 QUALI FORMATI PROPRIETARI VANNO EVITATI?

I formati proprietari non sono formati di scambio. La maggior parte dei documenti in formato proprietario destinati alla diffusione o alla pubblicazione elettronica può essere facilmente sostituita o convertita in formati aperti che offrono le stesse caratteristiche. I principali formati proprietari da evitare sono i seguenti:

  • Documenti di testo formattato MS Word (DOC et DOCX)
  • Tavole e database MS Excel (XLS et XLSX)
  • Presentazioni MS PowerPoint (PPS, PPT et PPTX)
  • Immagini bitmap ad alta qualità (BMP, TIF)
  • Immagini vettoriali (WMF)
  • File audio MP3
  • Windows Media Audio (WMA)

Documenti di testo formattato MS Word (DOC et DOCX)

I formati di MS Word appartengono alle tipologie di formato proprietario semi-trasparente sviluppato dalla Microsoft. Ciò significa che una parte delle informazioni che essi codificano sono accessibili mentre altre non lo sono. Le stesse caratteristiche di formattazione e di impaginazione dei documenti MS Word sono supportate dallo standard XML OpenDocument, sviluppato per le suite libere OpenOffice e, più recentemente, LibreOffice. Quest’ultimo è sviluppato e gestito dall’organizzazione The Document Foundation, che si propone di rendere LibreOffice lo standard di riferimento per le suite libere di produttività. Il formato OpenDocument risponde ai criteri di accessibilità stabiliti dal W3 consortium, e consiste nella definizione di una famiglia di formati specializzati per tipologia di documento elettronico, che trova in ODT la corrispondenza con i formati MS Word. OpenDocument aspira a diventare lo standard pubblico di riferimento per i documenti formattati. Se il testo in questione non è destinato ad essere modificato da parte del destinatario, la soluzione ottimale è quella di utilizzare il formato aperto HTML, leggibile con qualsiasi tipo di browser ed editore testuale. Nel caso in cui non solo la formattazione, ma anche una precisa impaginazione è richiesta, i formati aperti appropriati sono il PS e il PDF. Per testi scientifici, i formati di riferimento sono il TeX e il DVI. Una soluzione non ottimale, ma comunque migliore dei formati MS Word nel caso di un lavoro collaborativo è l’uso del formato semi-proprietario RTF, che nella sua versione nativa ha una specifica pubblica ed è leggibile tramite la maggioranza dei sistemi di videoscrittura.

Approfondimenti:

 Tavole e database MS Excel (XLS et XLSX)

I formati MS Excel sono di tipo proprietario sviluppato da Microsoft. La migliore alternativa aperta per salvare e pubblicare voluminose tabelle di dati testuali è utilizzare del testo bruto separato da virgole (“Comma Separated Values” – CSV) o testo separato da tabulazioni (TSV). Il CSV può essere letto, modificato e registrato con qualsiasi applicazione per la gestione di basi dati ed ha un peso molto limitato. Il formato ODS dello standard OpenDocument, adottato nelle suite OpenOffice e LibreOffice, consente la manipolazione dei fogli elettronici e l’interoperabilità con i formati MS Excel.

Presentazioni MS PowerPoint (PPS, PPT et PPTX)

Sono sempre più frequenti le presentazioni PowerPoint messe in rete dagli autori. La migliore soluzione per la pubblicazione e diffusione di presentazioni in formato aperto, sempre che gli effetti di transizione ed animazione non siano necessari, è il formato PDF che offre un eccellente alternativa sia in termini di qualità (i grafici vettoriali possono essere ingranditi senza limiti) e di portabilità (l’impaginazione e la formattazione non rischiano di cambiare su piattaforme diverse). Il formato ODP dello standard OpenDocument costituisce l’alternativa di riferimento ai formati proprietari MS PowerPoint per la creazione di presentazioni.

Immagini bitmap ad alta qualità (BMP, TIF)

Per immagini che richiedono una definizione cromatica più fine formati proprietari come il BMP o il TIF possono essere sostituiti dallo standard aperto JPEG.

Immagini vettoriali (WMF)

Il formato vettoriale proprietario WMF può essere sostituito con il suo equivalente aperto, il formato SVG.

File audio MP3

MP3 sta per MPEG1 Layer 3. Benché estremamente diffuso e standard di fatto per contenuti audio, l’MP3 è un formato di compressione audio lossy proprietario. Infatti anche se è uno standard documentato del gruppo MPEG (Moving Picture Coding Experts Group) il suo sviluppo è dovuto in gran parte al lavoro del Fraunhofer Institute che ha protetto il suo lavoro con dei brevetti. In seguito il Fraunhofer Institute ha unito i suoi brevetti con quelli di Thomson Multimedia (RCA), cominciando a esigere royalties per l’uso del formato. Attualmente 18 brevetti coprono gran parte di ciò che riguarda l’MP3 encoding. In pratica è impossibile implementare l’utilizzo degli MP3 senza usare qualche parte di questi brevetti. Altre compagnie detengono ugualmente brevetti sull’MP3 e in futuro nessuno vieta loro di esigere delle royalties.

L’MP3 può essere sostituito con il suo diretto equivalente aperto, il formato Ogg Vorbis (.OGG) o dal Musepack (.MPC), un formato sempre aperto e lossy ma che predilige la qualità.

Approfondimenti:


 QUALI FORMATI APERTI POSSO UTILIZZARE?

Il modo più semplice di leggere, salvare e diffondere del testo è quello di utilizzare il testo semplice in formato ASCII.

Se avete bisogno di diffondere o pubblicare documenti formattati la migliore soluzione per portabilità e compatibilità è il formato Hyper Text Markup Language (HTML).

L’edizione e formattazione di documenti scientifici può avvalersi di formati aperti dedicati: TeX, LaTeX e Device Independent Format (DVI).

Se avete bisogno di inviare file di documento per un lavoro collaborativo e non potete manipolare file in formato HTML, una soluzione accettabile benchè non ottimale è quella di utilizzare un formato semiproprietario come il Rich Text Format (RTF).

Se avete bisogno di presentare o stampare documenti impaginati e formattati di alta qualità, i formati PostScript (PS) e Portable Document Format (PDF) sono la soluzione che fa per voi.

I principali formati aperti disponibili per le immagini sono i seguenti:

I formati aperti audio disponibili sono i seguenti:

Le definizioni di formati aperti non si limitano agli ambiti applicativi sopracitati, estendendosi a tutti i contesti in cui si richieda la necessità di avere un formato di scambio per la trasmissione dei dati e l’interoperabilità tra sistemi software differenti. Un elenco dettagliato di questi è presente a questo link, nel quale sono catalogati per tipologia di uso i formati pubblici più rilevanti: all’ambito multimediale ed alla rappresentazione delle informazioni testuali si aggiungono l’archiviazione e compressione dei dati (GZIP, TAR, 7Z),  la trasmissione di dati in maniera strutturata (JSON, SDXF, YAML), la visualizzazione di pagine Web (CSS) ed altri contesti specifici.

Testo semplice (ASCII)

Se ne avete la possibilità, evitate semplicemente di usare testo formattato: utilizzare testo semplice (in formato ASCII – spesso indicato con l’estensione .txt) garantisce al vostro destinatario un’accessibilità completa, indipendentemente dal software, dal sistema operativo e dalla macchina sulla quale lavora. Nelle vostre mail, se è il contenuto che vi interessa piuttosto che l’impaginazione, inviate il testo direttamente nel corpo del messaggio anzichè come attachment.

Il testo ASCII non diffonde alcun virus, è estremamente leggero e può facilmente essere utilizzato per la creazione di tabelle (tramite separatori come virgole – CSV – o tabulazioni – TSV) che potranno essere lette e importate da qualsiasi programma per la gestione di basi dati.

Hyper Text Markup Language (HTML)

Il formato HTML è il linguaggio standard del web e la sua definizione è fissata da un’organizzazione internazionale di standardizzazione (il Consorzio W3). L’HTML è un formato universale estremamente flessibile, ricco e compatto. L’HTML nativo (senza javascript) non diffonde virus e può essere letto su qualsiasi piattaforma. La versione attuale è denominata HTML5, pubblicata da W3 da Ottobre 2014.

Nota: Il codice HTML prodotto da alcuni software (Word, Frontpage) è semiproprietario, in quanto contiene delle estensioni non previste dalla definizione ufficiale del formato, che possono rendere alcune informazioni non visualizzabili su qualsiasi tipo di piattaforma.

Approfondimenti:

TeX, LaTeX e Device Independent Format (DVI)

TeX è al tempo stesso un linguaggio di formattazione di documento e un linguaggio di programmazione. Concepito all’origine per la formattazione di documenti matematici, questo linguaggio è oggi utilizzato nei campi più diversi.

LaTeX è come il TeX un formato di documento e un linguaggio di programmazione. Si tratta di una forma derivata e semplificata di TeX che permette di manipolare istruzioni di alto livello, analogamente all’HTML che è una forma derivata e semplificata dell’SGML.

DVI. Un file sorgente TeX o LateX per essere impaginato ha bisogno di essere compilato. Il risultato di questa compilazione è un file in formato DVI, leggibile su qualsiasi piattaforma. Spesso questo formato è convertito a sua volta in PDF o PS.

Approfondimenti:

Rich Text Format (RTF)

Il formato RTF è stato introdotto da Microsoft allo scopo di creare uno standard per testo formattato. Offre la stessa ricchezza del formato proprietario DOC pur essendo (almeno nella sua versione originaria) un formato a specifica pubblica. La maggior parte dei programmi di trattamento di testo sono in grado di leggere e scrivere in questo formato, ma poichè molti di essi tendono ad aggiungere delle estensioni proprietarie a questo formato, la sua compatibilità resta pregiudicata.

PostScript (PS)

Il formato PostScript è un linguaggio di descrizione di pagina sviluppato da Adobe dal 1985, destinato alla stampa e largamente impiegato nel campo della tipografia. Offre il vantaggio di essere universale (indipendente dal formato d’origine a partire dal quale è stato prodotto) e di non trasmettere virus. A differenza del formato PDF, il PostScript non permette di copiare il testo visualizzato sullo schermo per incollarlo in un’altra applicazione. Può essere generato a partire da stampanti compatibili (opzione: ‘stampa su file’) e tramite il software libero Ghostscript.

Approfondimenti: PostScript Language Specifications

Portable Document Format (PDF)

Il formato PDF (Portable Document Format), sviluppato da Adobe, è un formato di presentazione di documenti la cui specifica è pubblicamente disponibile. Si tratta di un formato universale (indipendente dalla piattaforma e dal software utilizzato per crearlo), compatibile con qualsiasi stampante, flessibile (permette la sostituzione di caratteri, l’inserimento di link, di segnalibri e di note) e leggibile sullo schermo tramite i plugin appropriati. Può essere generato tramite Adobe Acrobat, tramite il software libero GhostScript o direttamente nelle opzioni di salvataggio in ambienti Unix.

Approfondimenti: Adobe PDF Specifications

Joint Photographic Expert Group (JPEG)

Il JPEG è uno dei più efficaci formati di compressione d’immagini oggi disponibili. Questo formato aperto estremamente leggero permette di stabilire il tasso di compressione dei dati, tenendo conto del fatto che più alta è la compressione e maggiore sarà la degradazione dell’immagine.

Una variante di questo formato, il JPEG progressivo, permette di ottimizzare il tempo di caricamento dell’immagine ed è quindi particolarmente adatta per l’uso all’interno di pagine web.

Il nuovo standard JPEG_2000, attualmente in fase di definizione, permetterà un migliore rapporto qualità/compressione così come la possibilità di indicizzare le immagini tramite parole chiave.

Approfondimenti:

Portable Network Graphics (PNG)

Il PNG-8 e il PNG-24 rappresentano la principale alternativa aperta al formato GIF, e sono stati concepiti espressamente per ottimizzare il caricamento di immagini su siti web. Permettono una compressione dei dati che non comporta alcuna perdita d’informazione e sono supportati dalla maggior parte dei navigatori. Il peso di un file PNG rimane nettamente superiore al suon equivalente in JPEG. Diversamente, il PNG sostituirà facilmente il formato GIF per immagini a 8bit e inferiori.

Approfondimenti: W3 – Portable Network Graphics: Overview and Specifications

Scalable Vector Graphics (SVG)

Per quanto riguarda i formati vettoriali, un formato aperto è stato reso disponibile dal lavoro di un’èquipe di ricerca create nel 1998 presso il W3_Consortium: lo Scalable Vector Graphics (SVG). Si tratta di un formato basato su un linguaggio di markup analogo a quello di altri standard pubblici (XML, CSS, HTML) che permette la costruzione d’immagini vettoriali ideali per economizzare la banda passante, per ottimizzare l’impaginazione e permettere di ingrandire indefinitamente l’immagine senza degradazione. I grafici creati in SVG possono essere dinamici ed interattivi, permettono di raggruppare, trasformare, comporre oggetti grafici in altri oggetti e rendere ereditabili gli attributi di stile.

Approfondimenti: W3: Scalable Vector Graphics (SVG) – Overview and Specifications

Ogg Vorbis (OGG)

Ogg Vorbis è un formato di compressione audio lossy completamente libero, aperto e unpatented. E’ stato sviluppato per sostituire tutti gli attuali formati di compressione audio proprietari (MP3, WMA, ecc.).

Spieghiamo il significato del nome:

  • Ogg è il nome del formato contenitore sviluppato da Xiph.org per audio, video, e metadata.
  • Vorbis è il nome dello schema di compressione audio che è stato progettato per essere contenuto in Ogg. Altri formati possono essere contenuti in Ogg, come ad esempio FLAC and Speex.

Esistono moltissimi programmi e librerie per utilizzare i file Ogg Vorbis sulle più svariate piattaforme (BeOS, Java, Legacy MacOS, Linux, MacOS X, OS/2, Windows). Un esempio dei due Player più famosi che supportano questo formato sono XMMS (Linux) e WinAMP (Windows).

Il tipo MIME per l’ogg vorbis stream è application/ogg. Approfondimenti:

Musepack (MPC)

Musepack è un formato di compressione audio che da grande importanza alla qualità. Non è lossless, ma è progettato in modo da non accorgersi della differenza tra il file wave originale e il più piccolo file MPC. E’ basato sugli algoritmi MPEG-1 Layer-2 / MP2, ma si è sviluppato rapidamente migliorando parecchio ed ora è ad uno stadio avanzato che contiene codice libero ed è molto ottimizzato.

E’ il formato per chi vuole la qualità senza ricorrere ai formati loseless, che a causa delle loro dimensioni non hanno la stessa versatilità di trasporto e salvataggio di un formato lossy come questo.

Sono presenti Encoder e Decoder per Linux, Windows e Mac OS X. Ci sono Plug-in per XMMS (Linux) e WinAMP (Windows) ed è inoltre supportato da altri programmi (nativamente o tramite plug-in). Il progetto è nato da Andree Buschmann ed ora il suo sviluppo è portato avanti da Frank Klemm.

Approfondimenti: Musepack (MPC)

Free Lossless Audio Codec (FLAC)

FLAC è un formato di compressione lossless completamente libero e aperto. Può essere usato sia con il suo contenitore nativo che con l’Ogg container della Xiph.Org Foundation.

Attualmente è possibile utilizzarlo sotto Linux, Mac OS X e Windows ed inoltre sono presenti due librerie Java che ne permettono l’utilizzo su qualsiasi piattaforma sulla quale giri una Java Virtual Machine.

Approfondimenti:

Speex

Speex è un formato di compressione audio aperto e libero da brevetti realizzato appositamente per la voce. L’obiettivo di questo progetto è quello di abbassere le barriere delle applicazioni vocali fornendo un’alternativa libera alle costose soluzioni proprietarie. Il suo utilizzo spazia dal VoIP (Voice over IP), agli audio books, passando per lo streaming internet e l’archiviazione di dati (ad esempio le voice mail). Il progetto è entrato a far parte della Xiph.Org Foundation.

Approfondimenti:


 LINK

ORGANIZZAZIONI

  • World Wide Web Consortium (W3) (en)
  • OASIS (en) a nonprofit consortium that drives the development, convergence and adoption of open standards for the global information society.
  • OpenStandards.net (en) a not-for-profit organization created to connect people to open standards and the bodies that build and foster their growth, integrating the various resources within the IT industry committed to increasing the synergy of international IT collaboration.
  • xiph.org (en) a non-profit corporation dedicated to protecting the foundations of Internet multimedia from control by private interests.
  • OpenWebGroup (fr) ressource francophone sur les standards Web.
  • AFUL, Groupe de travail sur l’interopèrabilitè (fr).
  • Web Standards (WASP) (en) a grassroots coalition fighting for standards which ensure simple, affordable access to web technologies for all.
  • The Document Foundation (en) an independent self-governing meritocratic entity, created by former leading members of the OpenOffice.org Community, dedicated to support the development of the free office suite  LibreOffice.
  • Free Software Foundation Europe (en) a charitable association founded in 2001 to support the free software movement in Europe and promote the ethical, social, political and commercial values that it implements.

INIZIATIVE PER LA PROMOZIONE DI FORMATI APERTI

RISOLUZIONI ISTITUZIONALI E PROPOSTE DI LEGGE

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