Salta al contenuto, salta al menu
Home page
Cerca in Liber Liber con Google
Pagina Tre
la rivista di Liber Liber
E-text: siti Internet, e servizi per l'editoria
Pubblica
il tuo libro
partecipa al progetto editoria diffusa.
Home page
ultima novità
Ultima novità!
Sostieni Liber Liber
(anche con una piccola cifra)
:
tramite PayPal
(altri metodi)
pubblicità

ti trovi in:

Copertina > Home > Comunicare > Rassegna multimediale > 2001 >

SuperDante magazine: Liber Liber - Storia di una biblioteca telematica

Dalla rubrica: Parole Parole - Biblioteca Telematica

Liber Liber - Storia di una biblioteca telematica
a cura di Alessia Cremonini & Ruggero Montalto

NULLUS AMICUS MAGIS LIBER QUAM LIBER

Era il 1993 quando tutto è iniziato quasi per caso. Un gruppo di ragazzi appassionati di letteratura, ma soprattutto d’informatica, partecipavano ad una conferenza telematica dedicata alla narrativa, quando ancora gli internauti italiani (e no) vivevano negli “scantinati telematici” all’interno delle BBS. Poi, tra una mail e un’altra, è partita una proposta: “Conoscete il progetto Gutenberg in America? È un’associazione che mette in rete testi di letteratura! Perché non proviamo a mettere in rete dei testi letterari in italiano?”. La prima risposta fu positiva.

Da quel giorno in poi un gruppo di volontari cominciò a darsi da fare lavorando alla stregua di una schola amanuense sui Malavoglia di Giovanni Verga. Digitarono sulla tastiera, parola per parola, pagina dopo pagina, l’intero libro. Il risultato è andato «ben oltre qualsiasi previsione», dicono i soci fondatori di Liber Liber - in seguito ufficialmente registrata con atto notarile nel 1994 come organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS). È un’iniziativa che ha come scopo la promozione di ogni espressione artistica e intellettuale, impegnata oggi principalmente a rendere accessibili le tecnologie informatiche in campo umanistico per avvicinare quest’ultimo ai nuovissimi strumenti resi disponibili dal progresso scientifico e tecnologico.

Un orizzonte ampio

Liber Liber è nata a supporto del progetto “Manuzio” (dal cognome di Aldo Manuzio, noto editore che nel Cinquecento perfezionò la tecnica tipografica messa a punto da Gutenberg), fin da subito gemellatosi ad iniziative analoghe che sono in fieri un po’in tutta Europa, dai paesi scandinavi (progetto Runeberg), alla Francia (progetti ARTFL e ABU) fino allo splendido mondo dell’antichità classica (progetto Libellus).

Il progetto Manuzio si è concretizzato in una biblioteca virtuale, dove oggi si possono reperire gratuitamente versioni elettroniche di libri, per la maggior parte non più coperti da copyright, ma anche opere concesse gentilmente dagli autori o dagli editori. Scrittori, case editrici, università e mondo dell’informazione, sono tutti in prima linea, impegnati nella diffusione e nella promozione della cultura e dell’educazione scolastica.

Chi utilizza normalmente un computer per scrivere è conscio del fatto che tutti i testi visualizzati a schermo sono per prima cosa in formato elettronico. Testi di tale natura possono affrontare anche viaggi “impegnativi” attraverso le infinite vie delle odierne “autostrade informatiche”. Non devono quindi essere ignorate le grandi possibilità che i nuovi strumenti di comunicazione offrono alla diffusione e, conseguentemente, alla fruizione della cultura.

Un file di testo contenente un’opera di massicce dimensioni (pensiamo alla Divina Commedia in una delle sue edizioni cartacee) occupa relativamente poca memoria e può essere rapidamente e facilmente riprodotta. Sicuramente un testo elettronico è una realtà profondamente diversa dal libro tradizionale, ma rende possibile operazioni che con un testo cartaceo sono improponibili: ricerche di vocaboli in tempi equivalenti a centesimi di secondo oppure analisi lessicologiche e statistiche su corpora di vastissima scala.

L’e-book oggi non tende ancora a sostituire il libro, ma lo vuole affiancare. È per chi non ha a disposizione una libreria sotto casa, per chi vive momentaneamente all’estero, ma anche e soprattutto per coloro che non sono in grado di leggere un testo in maniera canonica. Manuzio infatti, fin dal 1998 ha reso accessibile ai lettori non vedenti un vasto ventaglio di opere codificate in formato ISO Latin, compatibile con il display braille dei loro computer.

Da libro cartaceo a libro elettronico, alla pubblicazione... infine! L’acquisizione dei testi viene realizzata attraverso tecniche di digitalizzazione che contemplano l’uso di periferiche di input manuali (leggi: tastiera!) oppure con l’utilizzo di uno scanner e programmi di riconoscimento automatizzato dei caratteri (OCR). In tutti e due i casi il passo successivo consiste in una meticolosa quanto indispensabile fase di controlli incrociati e di immancabili correzioni. Il risultato è generalmente quello di prodotti qualitativamente validissimi.

I testi possono anche essere concessi da case editrici o da privati che ne detengano già una copia in un formato elettronico fruibile. I testi disponibili, infine, vengono posti nelle pagine del sito Internet. Da lì possono essere prelevati gratuitamente da chiunque abbia la possibilità di interfacciarsi in rete.

La biblioteca di Manuzio oggi ha un patrimonio di oltre cinquecento milioni di caratteri, il tutto reso possibile grazie al lavoro attento dei numerosi collaboratori volontari, i quali non solo costituiscono la colonna portante di questo progetto, ma dell’intera associazione.

Le metainformazioni ed il file ‘info.txt’

Quasi subito, aprendo un libro, troviamo riportate una serie di informazioni che lo riguardano, pur non essendo state ivi apposte dalla penna dell’autore. Le note sui diritti d’autore e di traduzione, le date di pubblicazione e ristampa, il codice ISBN (sistema internazionale per la numerazione dei libri) e l’indirizzo della casa editrice, pur non facendo parte delle opere, sono spesso fondamentali per collocare i libri in una dimensione spaziale e temporale ben precisa.

Informazioni di questo tipo, che non appartengono in maniera sostanziale ai contenuti delle opere, ma che piuttosto rivolgono la loro attenzione al supporto cartaceo che veicola i contenuti letterari, prendono il nome di metainformazioni. Nel processo di digitalizzazione, alla base del corpus di qualsiasi biblioteca telematica oggi esistente, non solo è imperativo conservare il maggior numero di metainformazioni in merito ai testi cartacei di riferimento, ma occorre anche registrarne delle nuove (nome del digitalizzatore, metodo di digitalizzazione, eventuali revisioni, nome del revisore o dell’eventuale software utilizzato, etc.) che in futuro saranno preziose come oggi lo possono essere quelle contenute a stampa.

Se su carta basta imprimere poche righe alcune pagine dopo la copertina, la questione della gestione delle metainformazioni su supporto elettronico non è altrettanto semplice. Molto dipende dal tipo di linguaggio di codifica utilizzato. I linguaggi di codifica dichiarativi (i tre più noti sono lo Standard Generalized Markup Language SGML, l’Extensible Markup Language XML ed l’HyperText Markup Language HTML) sono quelli che oggi si prestano meglio a conservare intatte le metainformazioni in virtù delle codifica descrittiva che utilizzano. La codifica descrittiva consiste in coppie di tag o marcatori (da cui la comune denominazione “Markup Language”) posti a delimitare «l’appartenenza di una porzione di testo ad una certa classe di caratteristiche testuali» (F. Ciotti, Progetto LiberTIL: manuale di codifica dei testi, Roma – ottobre 1999), esplicitando la struttura logica del documento.

Informazione e metainformazione sono per l’appunto due piani logici differenti di una stessa realtà materiale.

Un limite dei linguaggi di codifica dichiarativi risiede nella scarsa facilità di lettura, poiché nel testo visualizzato per mezzo di un semplice editor testuale, appaiono tutti i marcatori i quali, misti al contenuto da essi delimitato, confondono il nostro occhio. Tali tipi di linguaggio sono oltretutto incompatibili con i sistemi di lettura Braille. Il formato digitale ancora oggi più valido ai fini della lettura resta il testo semplice o plain text proprio in virtù della sua massima semplicità. Questa estrema semplicità intrinseca non consente però di organizzare le metainformazioni su un piano logico differente da quello delle informazioni testuali vere e proprie. Ragion per cui Liber Liber ha riportato in ognuno degli archivi compressi, contenenti le opere in formato TXT, anche un file dal nome ‘info.txt’ in cui si trovano tutte le metainformazioni necessarie per la collocazione dell’opera.

Chi ad esempio fosse curioso di sapere a quale, delle migliaia di edizioni che sono state fatte della “Commedia” di Dante, faccia capo il testo presente nella biblioteca del progetto Manuzio, troverà il tutto nel file ‘info.txt’ relativo a quest’opera:

TITOLO: La Divina Commedia
AUTORE: Dante Alighieri
CURATORE: Giorgio Petrocchi
TRATTO DA: "Le opere di Dante Alighieri"
           Edizione Nazionale a cura della
           Società Dantesca Italiana.
           Comprende:
           "La Commedia secondo l'antica vulgata"
           di Dante Alighieri,
           a cura di Giorgio Petrocchi,
           3 volumi.
           A. Mondadori Editore.
           Milano, 1966-67.

INDICE DI AFFIDABILITA': 3
0: il file è in attesa di revisione
1: prima edizione
2: affidabilità media (edizione normale)
3: affidabilità ottima (edizione critica)

La Batracomiomachia di Giacomo Leopardi non ha un indice di affidabilità di livello 3, ma volendo risalire all’originale per leggere l’introduzione di Walter Binni, si può risalire al libro cartaceo attraverso il codice ISBN riportato sempre nel relativo file ‘info.txt’:

TITOLO: Guerra de' topi e delle rane (1821-1822)
AUTORE: Giacomo Leopardi
CURATORE: Walter Binni
DIRITTI D'AUTORE: no
TRATTO DA: Giacomo Leopardi, "Tutte le opere"
           a cura di Walter Binni,
           con la collaborazione
           di Enrico Ghidetti
           Volume primo
           Sansoni editore 1989
           sesta edizione (prima edizione 1969)
CODICE ISBN: 88-383-0875-6

INDICE DI AFFIDABILITA': 1
0: il file è in attesa di revisione
1: prima edizione
2: affidabilità media (edizione normale)
3: affidabilità ottima (edizione critica)

Nei file ‘info.txt’ sono comprese anche molte altre informazioni, non solo sugli originali cartacei, ma anche sui curatori, sui revisori e su chi ha messo le opere in linea.

Il file ‘info.txt’ oltre a essere un utile fonte di metainformazione è anche un gentile ringraziamento per tutti coloro che hanno contribuito alla causa di Liber Liber ed un invito per chiunque voglia farlo in futuro.
Possiamo divertirci a fare statistiche o semplicemente constatare che veramente l’amico, il vicino di casa o semplicemente il conoscente ha lavorato per mesi e mesi revisionando la Bibbia che è ora negli archivi digitali del progetto Manuzio.

A PROPOSITO! Un’altra iniziativa molto significativa consiste nella realizzazione di una vera e propria Bibbia ipertestuale e multimediale, che già ha richiesto all’incirca 4 anni di lavoro passati in una attenta e minuziosa trascrizione dei contenuti testuali. Ma l’originalità di questo progetto consiste in un invito rivolto a tutti gli artisti che amano lavorare con la grafica digitale: trovare immagini provenienti da tutto il mondo per realizzare una Bibbia illustrata.

SuperDante magazine
novembre 2001
Alessia Cremonini e Ruggero Montalto

pubblicità
Torna al contenuto, torna al menu
Parla di Liber Liber ai tuoi amici; il sapere condiviso è una utopia possibile