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Verasani, Grazia

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Grazia VerasaniGrazia Verasani, nata a Bologna l'8 luglio 1964, si è diplomata giovanissima all'Accademia d'arte drammatica.

Quo Vadis, Baby?Dopo alcune esperienze come attrice, ha alternato il lavoro di doppiatrice con le prime pubblicazioni di racconti (soprattutto su "Il manifesto", con Gianni Celati) e di romanzi, tra i quali "Fuck me mon amour" e "Quo Vadis, Baby?", da cui Gabriele Salvatores ha tratto l'omonimo film.

Nel frattempo canta e compone canzoni: nel 1995 vince il premio Città di Recanati; nel 1996 pubblica l'album "Nata mai" (BMG Ricordi). Dal 1998 lavora soprattutto come autrice per vari cantanti e collabora alla produzione di artisti emergenti.

Il suo sito Internet: http://www.graziaverasani.it/link esterno

Note biografiche estratte da L'amore è un bar sempre aperto.


Approfondimenti

Pubblichiamo una intervista alla scrittrice Grazia Verasani realizzata dalla nostra volontaria Marylù Sirianni nel giugno 2006. Un grazie alla scrittrice e all'intervistatrice!

Domanda: La protagonista del libro, Adele, scrive canzoni su commissione e spesso deve farlo meccanicamente, senza inserirvi “alcun messaggio”. Il suo libro invece, vuole trasmettere un qualsivoglia messaggio o si assume la sola funzione di intrattenimento e quindi raccontare semplicemente una storia?

Grazia Verasani: Non ho la presunzione di lanciare messaggi di alcun tipo... mi suonerebbe pedagogico, se non retorico. Questo mio primo romanzo, scritto di getto dopo l'addio ai concerti, è un'elaborazione fantastica della mia esperienza di cantautrice durata un decennio, e ha quindi molti elementi autobiografici.

Domanda: Adele ad un certo punto del libro dice che non per forza bisogna ispirarsi (somigliare) a qualcuno. Ma nella società in cui viviamo siamo talmente bombardati da notizie, stili, modi di agire, etc. che è difficile non rimanere influenzati da niente e da nessuno.Essere originali è la sfida del nostro secolo. Così lei nell'inventare i suoi personaggi ha usato solo la sua immaginazione o ha preso spunto anche dalla vita reale?

Grazia Verasani: L'importante (credo) è scegliere le influenze giuste; per dirla in parole povere: essere carte assorbenti del bello e non del brutto. Mantenere un senso critico rispetto alla realtà, alla società, ai condizionamenti mediatici. Nel mondo della musica (ma non solo in questo) spesso viene richiesto a un artista di somigliare a qualche fenomeno, è il mercato a richiederlo, preferendo il clone di un cantante famoso a un giovane che tenta di esprimere se stesso e di sperimentare. In troppe trasmissioni televisive, infatti, vediamo giovani artisti che emulano e copiano piuttosto che trovare una propria via. C'è talmente poco spazio per cultura e arte... ma è meglio non sacrificare mai la propria personalità.

Domanda: Quanto c'è di lei nel personaggio di Adele?

Grazia Verasani: C'è molto di me in quasi tutte le voci narranti femminili dei miei libri.

Domanda: Cosa l'ha spinta ad accettare di pubblicare il suo libro gratuitamente on line?

Grazia Verasani: Questo dovreste chiederlo all'editore del mio libro... è semplicemente un gioco di squadra. Non ho il potere di autorizzare. So solo che quando esce un libro (in libreria o su Internet) diventa di tutti, cioè dei lettori.

Domanda: Alla fine del libro ringrazia parecchi musicisti, italiani e no. Li conosce personalmente o diciamo fanno da “colonna sonora” alla sua vita e quindi ha sentito il bisogno di ringraziarli?

Grazia Verasani: Con molti ho collaborato, di alcuni sono amica. Con Nada ho avuto l'onore di esibirmi in duo. Con Fede Poggipollini ci conosciamo da quando eravamo piccoli. E dei Jhetro Tull ho fatto da gruppo supporter a Napoli nel '98: un'esperienza magica.

Domanda: Il quadro della scena musicale che viene fuori da questa storia non è dei più promettenti... non pensa che magari possa scoraggiare chi volesse buttarsi in questo mondo che certamente è competitivo e forse premia i più “raccomandati”, ma che alla fine qualcosa di buono ce l'ha donata?

Grazia Verasani: Proprio l'altra sera, qui a Bologna, ho conosciuto due giovani musicisti di Salerno. Ho detto loro che la situazione musicale in città non è delle migliori (sempre meno locali per suonare e con budget sempre più ridotti) ma loro giustamente mi hanno detto: “A Salerno è peggio”. No, non voglio scoraggiare nessuno. Parlo di un'esperienza che è la mia e di molti altri artisti che ho conosciuto, e credo che la situazione di stallo o crisi di cui si parlava tanto in quegli anni sia solo peggiorata... Ma l'unico modo per cambiare le cose è credere all'entusiasmo di chi comincia adesso e cercare di sostenerlo. Certo i raccomandati non hanno mai suscitato le mie simpatie...

Domanda: E per concludere, come è nata la sua passione per la scrittura? Ed in particolare come nascono le sue storie?

Grazia Verasani: Ho cominciato a scrivere presto, come succede generalmente ai lettori precoci. Più leggevo e più avevo voglia di scrivere. Ma inventare storie che possano trovare un riscontro editoriale è innanzitutto un mestiere. Insomma, sai di rivolgerti agli altri; sai che non ti stai parlando addosso. Anche se è inevitabile mescolare fantasia e autobiografismo, e credo che raccontare le sensazioni vissute sulla propria pelle risulti in certi casi più autentico e condivisibile. Ma senza mai dimenticare che stai raccontando una storia, e che il tuo privato ci si nasconde dentro, con un certo pudore.

A cura di Marylù Sirianni.


Se noti errori di qualsiasi tipo, per favore segnalaceli tramite la pagina "segnalazione degli errori".

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Gli e-book (istruzioni e licenze)

titolo: amore è un bar sempre aperto (L')
e-text del: 19 aprile 2000
leggi subito: PDF HTML
download: HTML + ZIP RTF + ZIP TXT + ZIP
note:

L'amore è un bar sempre apertoLa protagonista di questo romanzo è un'ex cantante che ha alle spalle anni di concerti e un paio di dischi; a 36 anni si trova a fare i conti con il suo passato e con la sua carriera interrotta e lo fa attraverso un racconto-monologo a tinte forti. La telefonata inaspettata di un talent- scout "diverso dai soliti" la obbliga a una scelta che significherebbe rimettersi in gioco...

Il libro è "un'autobiografia molto romanzata" ed è un libro sulle aspettative deluse della giovinezza, sul disincanto amaro di una generazione, quella che oggi è a cavallo fra i trenta e i quarant'anni. Ma è anche un libro sull'amore che si immagina e non si fa più, scritto con un linguaggio emotivo, appassionato, nel tentativo di rendere la scrittura "orecchiabile" come un brano musicale.

Si ringraziano l'Autrice e la casa editrice Fernandellink esterno, per averci fornito il testo e concesso il diritto di pubblicazione.


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