CAPITOLO SESTO


INTERPRETAZIONI DEL TROMBA

2. Il tromba come controllo sociale e mezzo di espressione della società

Nella ricerca della funzione originaria del tromba Paul Ottino, nel suo articolo del 1965, rivolge lo sguardo ad un passato più lontano rispetto al periodo della creazione dei regni sakalava, al quale la maggior parte degli autori (Raison-Jourde, 1983; Lombard, 1988; Baré, 1980; Rusillon, 1912; Estrade, 1977) legano l'origine del fenomeno. Al di là della funzione del tromba ritenuta dall'autore "la più conosciuta", e cioè quella di sostegno dell'apparato politico sakalava e dell'autorità temporale dei principi, Ottino mette in luce una funzione di controllo sociale risalente al periodo precedente la conquista sakalava. Quest'ultimo aspetto, poco studiato, spiega secondo Ottino in particolare il fatto che, malgrado il declino attuale del sistema politico e religioso tradizionale, questa manifestazione di possessione si è mantenuta più o meno inalterata.

Il controllo sociale è esercitato dai posseduti che, grazie alle loro facoltà fuori dal comune, possono ritrovare oggetti rubati, identificare e fare arrestare i ladri e possono intervenire anche con accuse considerate più gravi, come l'incesto e la stregoneria, e che vengono punite spesso con la morte.

Ma le denunce dei posseduti, a seconda se questi agiscono o meno in stato di trance, provocano effetti differenti nella società. Anche se le accuse proferite dal posseduto in trance sono gravi e perlopiù verosimili, dal momento che confermano sospetti già presenti all'interno del gruppo, non provocano infatti all'interno della società alcuna reazione immediata (cosa che avviene invece per le denunce pronunciate "en periode lucide"), ma la comunità "se contente d'en prendre bonne note" (Ottino, 1965, 89). La causa di queste differenti reazioni da parte della comunità va ricercata, secondo Ottino, nel fatto che quando i posseduti agiscono nella vita ordinaria si tratta di una differenza di status e non di natura, come durante la trance, che li distingue dai membri "normali" della comunità. Nel caso in cui il posseduto agisce invece in stato di trance il suo intervento è considerato di altra natura, dal momento che viene attribuito allo spirito di un morto. Secondo la credenza comune il mondo dei vivi deve rimanere quindi distinto da quello dei morti e l'uno non può agire direttamente sull'altro. Sul piano dell'efficacia e delle garanzie offerte alla società tuttavia non vi è alcuna differenza dal momento che l'accusato è in ogni caso tenuto sotto sorveglianza ed è così costretto a modificare la propria condotta o a lasciare il villaggio.

Il fatto che gli ordini impartiti da un posseduto in trance sono immediatamente eseguiti solo se riguardano il campo politico e religioso, cioè il dominio dei re, e non quello sociale, mette in luce secondo Ottino (1965) i due aspetti del tromba (strumento del potere politico e mezzo di controllo sociale) e i diversi interessi che protegge (quelli del gruppo sociale dominante e quelli dell'intera società). Tale "ambiguità" viene spiegata dall'autore con l'evoluzione che il tromba ha subìto nel tempo. Le prime tracce del tromba risalgono infatti secondo Ottino (1965) alla cultura proto-malgascia, anteriore alla conquista sakalava e la funzione di controllo sociale era la sua funzione originale. In seguito i conquistatori sakalava avrebbero usato a loro profitto la venuta degli spiriti come anche la figura dei saha, alterandole. Le nuove funzioni assunte avrebbero fatto così indietreggiare quelle iniziali. Ciò è particolarmente evidente per i saha che, nel momento dell'equinozio di settembre, all'interno dei Mahabo, continuano a officiare antichi riti il cui significato è ormai dimenticato. L'antico carattere del tromba invece non si è cancellato del tutto, ma al contrario ritrova con il declino dell'organizzazione politica sakalava un'importanza crescente. Ottino afferma che è proprio l'aspetto originale del tromba, quello cioè di controllo sociale, a mantenere in vita questo rito e a farlo sopravvivere al declino dell'apparato politico dei re sakalava.

Per Estrade (1977) invece alla scomparsa del potere monarchico sakalava si lega inevitabilmente anche quella del tromba che rimane solo come luogo di divertimento e di svago, come testimoniano le trance spontanee, non ritualizzate, a cui assiste durante il suo viaggio nell'isola e di cui dà testimonianza nel suo libro.


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