CAPITOLO SESTO


INTERPRETAZIONI DEL TROMBA

1. Funzioni manifeste e funzioni latenti

Roger Bastide (1972), basandosi sui suoi studi riguardanti i culti di possessione afro-americani, individua due gruppi di funzioni, manifeste e latenti, generalmente presenti nei culti di possessione. Secondo Bastide tali culti, come tutti i fenomeni sociali, "hanno ragione di esistere perché svolgono una funzione utile per l'individuo e per il gruppo" (Bastide, 1972, 69). Le funzioni sono inoltre destinate a mutare nel tempo e a subire quindi dei cambiamenti "che sono consecutivi alle modificazioni storiche delle circostanze" (Bastide, 1972, 85).

Seguendo la prospettiva funzionalista, ritroviamo anche nel tromba alcune delle funzioni "manifeste" e "latenti" che Bastide attribuisce ai culti di possessione in generale. La "funzione manifesta", che è secondo Bastide (1972) quella di mettere in contatto il sacro e il profano, di assicurare l'attualizzazione simbolica dei miti e l'incarnazione degli spiriti dei morti e dei geni della natura in modo da garantire così l'armonia del cosmo e della società, verrà analizzata attraverso le interpretazioni di due autori malgasci, Jaovelo-Dzao (1996) e Radavidrason (1988-89). All'interno del gruppo delle "funzioni latenti" del tromba, funzioni individuate invece da studiosi occidentali e che verranno esaminate in questo capitolo, ritroviamo ad esempio una funzione di contestazione del sistema politico malgascio post-coloniale (Althabe, 1969) o delle decisioni prese dal sovrano vivente (Baré, 1980; 1977), una funzione "attestataria" di sostegno del potere e degli status sociali tradizionalmente privilegiati (Ottino, 1965; Lombard, 1988; Baré, 1980; Raison-Jourde, 1983), una funzione di compensazione sociale per quella parte della popolazione resa inferiore dalle norme tradizionali (Baré, 1980; Althabe, 1969; Estrade,1977), una funzione " teatrale" di evasione e di fuga dalle misere condizioni di vita (Estrade, 1977).

Il tromba è stato interpretato poi anche come uno stato di ipnosi che sopravviene in seguito ad un indebolimento fisico causato da una malattia (Rusillon, 1912) o che viene provocato dalle pratiche cerimoniali o da droghe soporifere (Estrade,1977).

Infine riportiamo il punto di vista di due medici malgasci (il dottor Andrianjafy e suo padre, 1902) che hanno visto nel tromba dei sintomi patologici simili a quelli di un attacco di paludismo e influenzati dalle credenze superstiziose locali.

La maggior parte degli studiosi della cultura malgascia di cui si parla in questo capitolo si riferiscono, nelle loro interpretazioni, esclusivamente al tromba come culto di possessione da parte degli spiriti dei re defunti. Solo Raison-Jourde (1983), come vedremo, ritrova nella società sakalava contemporanea anche la possessione tromba causata dagli spiriti della natura, i tromba antety e i tromba andrano.


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