CAPITOLO TERZO


IL TROMBA

4. Protagonisti e operatori del tromba

I protagonisti del rito di possessione sono secondo Jaovelo-Dzao (1996) le divinità (Zañahary), gli Antenati, gli spiriti tromba, i geni tsiñy, il medium saha e il suo assistente, il paziente (marary), coloro che assistono e gli adepti.

Il primo e il più importante tra i funzionari del culto di possessione è il saha, chiamato da Rusillon (1912) fondy. Il medium saha è il capo della cerimonia di possessione, ma accade spesso che egli intervenga anche in altri riti, come quelli che celebrano la nascita, il matrimonio, la morte. La sua capacità di mettersi in trance assicura la comunicazione con i geni, gli antenati, le divinità.

Come spiegato da Jaovelo-Dzao (1996) il termine saha ammette due accezioni, "canale" e "campo": il medium è il campo d'azione degli spiriti e il canale che permette il loro passaggio. Il primo della gerarchia è chiamato sahabe (capo-medium). All'interno della comunità del villaggio, il sahabe ha differenti competenze, che includono l'arte divinatoria, l'astrologia e la guarigione. La sua abilità di guaritore si basa sulla conoscenza delle proprietà delle piante medicinali: egli in trance parla dei rimedi di cui bisogna servirsi e delle malattie (indicate con i nomi dei re) in questione; la potenza dell'aody (rimedio sacro) prescritto e la forza dello stesso medium porteranno alla guarigione del malato. Il saha si impone per la sua funzione e per il suo carisma all'interno della cerchia degli adepti e la sua influenza può estendersi a tutto il villaggio ed oltre.

Anche se le iniziazioni avvengono nell'età puberale, i veri medium, qualsiasi sia la loro appartenenza sessuale, assumono la loro funzione solo nell'età matura. Il rango di sahabe si può raggiungere solo in vecchiaia, età simbolo di saggezza, costanza, stabilità, sacralità (Jaovelo-Dzao, 1996).

L'ampangataka (Jaovelo-Dzao, 1996) o mpamoaka (Rusillon,1912) ha innanzitutto il compito di assistere il medium durante la trance e di interpretare il linguaggio dello spirito (spesso incomprensibile). Tale ruolo è affidato generalmente al partner coniugale del medium o almeno ad una persona che è in relazioni particolarmente intime con lui. Con l'aiuto del mpamoaka coloro che assistono alla cerimonia possono comprendere ciò che accade tra il saha e lo spirito del malato o tra quest'ultimo e i tromba dei presenti (la presenza di uno spirito ne attira, infatti, altri).

Il mpamoaka assume anche il ruolo di mediatore tra il mondo degli spiriti e quello degli esseri viventi «egli parla in nome degli dèi e prega in nome degli adepti» (Jaovelo-Dzao, 1996); infine ha il compito di dirigere i presenti ("riscaldarli", Jaovelo-Dzao, 1996) e di provvedere all'organizzazione della cerimonia, del decoro e dell'accoglienza degli spiriti.

Grande importanza nello svolgimento della cerimonia hanno anche i presenti, che contribuiscono con i canti e il battito delle mani (rombo) a dare il ritmo alle danze, mostrando così una grande partecipazione durante la trance del posseduto.


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