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Giulio Tanini nacque a Lucca il 29 luglio 1850 e morì a Genova il 30 giugno 1921. Giovanissimo partecipò con il padre colonnello dell'esercito piemontese, alle battaglie di san Martino e Solferino dove, sotto una tenda, vide morire la propria madre.
Giulio Tanini fu poi affidato alla nonna che lo avviò agli studi. Fu dipendente delle Ferrovie dello stato, perfezionando alcune macchine ed inventandone altre che consentirono una più veloce comunicazione. Nel 1885 per le sue idee innovatrici fu processato a seguito di un articolo da lui pubblicato sul giornale «Il treno» di Livorno.
Costretto ad emigrare, andò a New York, dove lavorò per una compagnia di telegrafi che lo nominò ispettore capo su una nave posacavi che operava tra le due Americhe. Nel 1888 diresse le poste uruguaiane. È di quel tempo la laurea in chimica e fisica. Nelle varie peregrinazioni, per il suo innato senso di libertà fu condannato per tre volte alla pena capitale, avendo cercato di venire in aiuto degli oppressi, ma riuscì sempre a salvarsi. Tanini partecipò anche a spedizioni scientifiche in molti paesi, tra cui Russia, Australia, Nuova Zelanda, Africa Polo Nord.
Inventò un avvisatore di fiume in piena, un telefono altisonante e un anemografo. Lavorò con importanti scienziati della sua epoca tra cui Righi, Schiaparelli e Battelli, dell'Università di Pisa.
Nell'America Latina spinse le sue esplorazioni verso l'interno fino al Mato Grosso. Al termine di questo viaggio riassunse la sua esperienza di conoscitore di piante medicinali in un libro che fu plagiato dalla persona al quale lo affidò per la stampa negandogli i diritti d'autore. Rientrato in Italia, si iscrisse al partito socialista e fece parte della direzione centrale del partito. Fu corrispondente de «Il Lavoro» e assiduo collaboratore, per la parte scientifica, dell'«Avanti». Alla sua morte gli amici vollero così sintetizzare la sua vita: Giulio Tanini, professore, poliglotta (parlava quattordici lingue), umanista, poeta, internazionalista, scienziato.
Tra le sue opere: La marcia dell'ideale dedicata a Pietro Gori; L'ombra del viandante; Storia della Federazione italiana lavoratori del mare; La visione di Calatafimi; l'autobiografico Giulio Pane e un Avviamento allo studio della filosofia. Inedita resta la sua opera di chimica e uno dei più completi formulari di chimica organica.
Fonti:
- Dizionario delle strade di Genova - Tolozzi - Terza edizione a cura di Bianca Maria Vigliero - Volume quinto - Compagnia dei Librai Genova 1985.
- Guido Scolari, Note su Giulio Tanini, in Storia della federazione italiana lavoratori del mare.
Note biografiche a cura di Paolo Alberti.
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