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DAGLI "EPITALAMI"

Epitalamio scritto in Napoli dall'autore, nella prima sua gioventù, per le nozze degli eccellentissimi signori D. Giambatista FILOMARINO, principe della Rocca, e di donna Vittoria CARACCIOLI, de' marchesi di S. Eramo, l'anno 1722.

Scendi propizia
col tuo splendore,
o bella Venere,
madre d'Amore,
o bella Venere,
che sola sei
piacer degli uomini
e degli dei.
Tu colle lucide
pupille chiare
fai lieta e fertile
la terra e 'l mare.
Per te si genera
l'umana prole
sotto de' fervidi
raggi del sole.
Presso a' tuoi placidi
astri ridenti
le nubi fuggono,
fuggono i venti.
A te fioriscono
gli erbosi prati,
e i flutti ridono
nel mar placati.
Per te le tremule
faci del cielo
dell'ombre squarciano
l'umido velo.
E, allor che sorgono
in lieta schiera
i grati zefiri
di primavera,
te, dea, salutano
gli augei canori,
che in petto accolgono
tuoi dolci ardori.
Per te le timide
colombe i figli
in preda lasciano
de' fieri artigli.
Per te abbandonano
dentro le tane
i parti teneri
le tigri ircane.
Per te si spiegano
le forme ascose;
per te propagano
l'umane cose.
Vien dal tuo spirito
dolce e fecondo
ciò che d'amabile
racchiude il mondo.
Scendi propizia
col tuo splendore,
o bella Venere,
madre d'Amore,
o bella Venere,
che sola sei
piacer degli uomini
e degli dei.