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Antonio Ghislanzoni (Barco di Maggianico, Lecco 25 novembre 1824 - Caprino Bergamasco 16 luglio 1893) fu uno scrittore e librettista italiano.
Il padre lo volle in seminario, ma visto che non sarebbe riuscito a fargli vestire l'abito ecclesiastico, lo mandò a studiare medicina a Pavia. Ghislanzoni, però, accortosi di possedere una bella voce di baritono, si mise a studiare canto e pochi mesi dopo (nel 1846) si fece scritturare al teatro di Lodi come primo baritono. Ben presto tuttavia abbandonò le scene liriche per la carriera letteraria. I suoi primi articoli furono per il Cosmorama Pittorico di Milano. Sullo stesso giornale pubblicò il suo primo romanzo, Gli artisti da teatro, nel quale racconto parte delle avventure che aveva vissuto.
Mazziniano, la sua collaborazione con con giornali repubblicani lo costrinse a rifugiarsi in Svizzera. Fu ugualmente arrestato dai francesi e deportato in Corsica.
Nel 1857 contribuì a fondare il giornale umoristico "L'uomo di pietra". Diresse "L'Italia musicale"; fu redattore della "Gazzetta musicale di Milano"; diresse e collaborò a "La rivista minima" e più tardi, ritiratosi a Lecco, pubblicò il "Giornale-Capriccio".
Il suo nome è legato soprattutto al libretto dell'Aida di Giuseppe Verdi (ascolta), col quale collaborò anche alle revisioni della Forza del destino e di Don Carlos.
Fu autore di oltre 60 libretti fra i quali, oltre all'Aida, I Lituani e Il parlatore eterno per Amilcare Ponchielli, Salvator Rosa e Fosca per Carlos Gomes, Papà Martin e Francesca da Rimini per Antonio Cagnoni, I promessi sposi per Errico Petrella. Scrisse inoltre i versi della cantata A Gaetano Donizetti di Ponchielli.
Pubblicò il volume Reminiscenze artistiche, che contiene notizie sul pianista Adolfo Fumagalli e un episodio intitolato La Casa di Verdi a Sant'Agata.
Note biografiche tratte (e riassunte) da WikiPedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Ghislanzoni
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