I Fioretti sono il volgarizzamento anonimo, quasi certamente toscano, degli Actus beati Francisci et sociorum eius, opera molto probabilmente scritta dal francescano marchigiano Ugolino da Montegiorgio tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, forse proseguita da Ugolino Brunforte da Sarnano.
La stesura del testo in volgare è collocabile alla fine del Trecento. Il titolo indica che l'opera è un florilegio, una raccolta di episodi della vita di S. Francesco, scelti in base a criteri di edificazione morale, narrati con tono fiabesco e con efficace semplicità espressiva.
Pur non rappresentando una fonte storica attendibile, i Fioretti descrivono con efficacia lo spirito del Francescanesimo delle origini. A questo proposito, Gianfranco Contini osservò che i Fioretti "nonostante l'apparente innocenza, sono anche un gesto di politica ecclesiastica", riferendosi al fatto che l'autore dell'opera appare vicino alla visione del Francescanesimo propria della "corrente" degli Spirituali, sostenitrice della necessità che l'Ordine fosse più fedele all'ideale di povertà seguito dal Santo.
Note a cura di Giuseppe D'Emilio.
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