6.1 Scopo dell'indagine

Lo scopo dell'indagine era quello di raccogliere dati, tramite lo studio di un caso, sulle modalità di creazione di gruppi di persone tramite l'uso di mailing lists e osservarne la configurazione strutturale, cogliendo somiglianze e differenze rispetto ai gruppi di interazione faccia a faccia, per vedere se fosse plausibile riportare le eventuali differenze riscontrate alla diversità di contesto comunicativo (mailing list) e di medium usato per l'interazione (posta elettronica). Secondo Sproull e Kiesler infatti <<sotto certi aspetti i gruppi elettronici assomigliano ai normali gruppi sociali: sostengono interazioni prolungate, sviluppano proprie norme di comportamento e generano competizione. I gruppi elettronici, che contano spesso più di 100 membri, generano però relazioni tra individui che non si conoscono personalmente>> [Sproull e Kiesler 1991, 77].

A questo scopo abbiamo osservato due mailing lists nate successivamente l'una come filiazione dell'altra, i cui nomi sono rispettivamente PIAZZA e PLAZA. L'osservazione è durata da metà settembre 1995 a inizio giugno 1996.

Alcune precisazioni tecniche sulla creazione di gruppi di utenti tramite mailing lists

Prima di procedere, dobbiamo precisare cosa è una mailing list o "lista di distribuzione". Si tratta di un metodo per spedire lo stesso messaggio a più utenti senza bisogno di replicarlo e specificare ogni volta un indirizzo diverso. In pratica il metodo prevede che venga creato, dai gestori della lista, un generico utente "fittizio" (nel nostro caso gli utenti PIAZZA e PLAZA), detto in gergo mail-reflector (riflettore di posta). Tale utente ha un proprio indirizzo (ad es. PIAZZA@icineca.cineca.it) su una macchina centralizzata (detta listserver, "servitore delle liste"). Associati a tale utente, ci sono gli indirizzi di posta elettronica di tutti gli utenti reali della mailing list, il che significa che ogni messaggio inviato da uno di questi utenti all'utente fittizio PIAZZA@icineca.cineca.it, sarà duplicato più volte e reinviato a tutti gli utenti associati (compreso il mittente originario). La partecipazione ad una mailing list presuppone una procedura di iscrizione, in modo che il mail-reflector aggiunga il nuovo utente alla lista di coloro a cui spedire gli interventi. Nel caso di gruppi particolarmente selettivi, la richiesta deve essere inviata, tramite posta elettronica, al vaglio del moderatore o del proprietario della lista (list-owner), che decidono se il richiedente ha o meno i requisiti richiesti per partecipare alla lista di distribuzione.

Nei gruppi ad accesso libero invece, nei quali si lascia che sia l'utente ad autoselezionarsi e dimostrare poi di essere in grado di partecipare, viene creato un secondo utente fittizio, corrispondente a un "robot", cioè a un programma automatico di gestione delle iscrizioni (i più usati sono LISTPROC, MAJORDOMO e LISTSERV), con un suo indirizzo (ad es. per PIAZZA è listserv@icineca.cineca.it, per PLAZA è majordom@bart.cibi.it). A tale programma vanno inviate le richieste di iscrizione [1] . Una volta processata la domanda (cosa che in genere avviene entro pochi minuti), il robot aggiunge il nuovo indirizzo alla lista del mail-reflector e comunica l'avvenuta iscrizione all'utente interessato [vedi anche Krol 1994, 125-127].


[1] Le richieste hanno di solito il formato subscribe "Nome Lista" "Nome Cognome". L'indirizzo a cui inviare i messaggi della mailing list viene desunto di norma dai robot dall'intestazione del messaggio con cui si richiede l'iscrizione, generata automaticamente dal proprio programma di posta elettronica. E' possibile naturalmente anche inserire filtri, ad esempio per impedire che utenti precedentemente banditi si reiscrivano alla lista. Torna Su