Salta al contenuto, salta al menu
Home page
Cerca in Liber Liber con Google
Pagina Tre
la rivista di Liber Liber
E-text: siti Internet, e servizi per l'editoria
Pubblica
il tuo libro
partecipa al progetto editoria diffusa.
Home page
ultima novità
Ultima novità!
Sostieni Liber Liber
(anche con una piccola cifra)
:
tramite PayPal
(altri metodi)
pubblicità

ti trovi in:

Copertina > Home > Biblioteca > Autori R >

Regina di Luanto (alias Anna Guendalina Lipparini sposata Roti)

Richiedi i gadget di Liber LiberRichiedi i gadget di Liber Liber!

CD, DVD, chiavette USB, lettori MP3... Ogni gadget che richiederai ci aiuterà ad aumentare il numero di libri, brani musicali, ecc. distribuiti gratuitamente tramite questo sito Internet.

Regina di Luanto (Anna Guendalina Lipparini sposata Roti)Regina di Luanto (Guendalina Lipparini) nacque nel 1862 a Terni (la località sembra ormai appurata, anche se fonti del tempo indicano talvolta Firenze e talvolta Bologna) in una benestante famiglia borghese e, dopo il matrimonio nel 1881 con il diplomatico Alberto Roti (discendente da un ramo minore di una nobile famiglia fiorentina), con cui già conviveva a Firenze, diventò la contessa Anna Roti. Lo pseudonimo Regina di Luanto è infatti l'anagramma di Guendalina Roti. Uno pseudonimo recentemente criticato da Francesca Sanvitale, secondo la quale la scrittrice aveva creato così «un'immagine di sé riduttiva e di gusto pessimo».

La scrittrice pubblicò il suo primo libro (la raccolta di racconti Acque forti) nel 1890, e collaborò alla «Rivista italiana di scienze, di lettere, arti e teatri» e più tardi alla rivista «La donna».

La morale ambigua e l'ipocrisia nella società tra Otto e Novecento sono temi ricorrenti nell'opera di Regina di Luanto, che pubblicò i suoi libri in un arco di tempo che va dal 1890 al 1912, opere cariche di un forte spirito positivistico e ricche di idee moderne. Ricordata da Luigi Russo come scrittrice “audace” nota per il suo “successo morboso”, Regina di Luanto oggi è pressoché dimenticata nelle storie della letteratura italiana. Se non fosse stata riscoperta e citata da Giuliana Morandini nell'antologia ormai classica La voce che è in lei del 1980, la scrittrice sarebbe probabilmente rimasta nell'oblio in cui era caduta dopo la sua morte.

Ricostruire la sua biografia non è facile. Mara Antelling parla di Regina di Luanto nei venti profili di Scrittrici italiane viventi comparso nell'«Almanacco Italiano», Bemporad 1903; inizia così la sua biografia: “Nessuno ha mai potuto svelare la personalità della donna che si nasconde sotto questo pseudonimo regale.... La sua prima opera La Salamandra fece molto rumore per l'arditezza: un libro in cui tratteggiava figure poco comuni, ma soprattutto per la franchezza con cui venivano affrontati i temi dell'amore e del rapporto tra i sessi”. “Acuta e penetrante, ama analizzare tutte le umane passioni, tutti i pervertimenti, senza curarsi degli strilli che strapperà ai lettori timorati. Questo atteggiamento le schiera contro la critica dei giornali capitanati da persone nemiche di ogni principio d'ordinamento sociale diverso da quello fin qui accettato».

Con la sua produzione letteraria - in tutto due raccolte di racconti e undici romanzi - Regina di Luanto divenne presto nota come una prosatrice ardita e senza falsi pudori. Sappiamo poco del suo matrimonio, rimasto senza figli, con Roti, che morì nel 1898 in Brasile, dov'era regio console d'Italia. Alla morte del marito Guendalina si trasferì prima a Pisa e poi a Milano. Visse per molti anni con il gioielliere pisano Alberto Gatti, si sposò con lui dopo una lunga convivenza nel 1911 e prese allora il nome di Lina Gatti. Quando morì improvvisamente nel 1914, nei giorni dell'inizio della prima guerra mondiale, Regina di Luanto venne caratterizzata come “la scrittrice più audace, più avanzata, più arrischiata che abbia avuto l'Italia letteraria dell'ultimo ventennio” («Il Nuovo Giornale», 13 settembre 1914).

Regina di Luanto apparteneva al numeroso gruppo di scrittrici italiane tra fine Ottocento e inizio Novecento, che si occupavano nelle loro opere della posizione spesso difficile e subordinata della donna nella società, nella famiglia e nel matrimonio, e proponevano per lo più una chiave di lettura negativa, senza riuscire a trovare sbocchi positivi per le loro protagoniste, che si ritrovano di fronte a soluzioni drammatiche oscillanti tra il suicidio e la rassegnazione o, come nel celeberrimo Una donna (1906) di Sibilla Aleramo (e anche in Avanti il divorzio! di Anna Franchi, del 1902), l'abbandono del tetto coniugale e la conseguente perdita dei figli. In questo quadro trova il suo posto il quarto romanzo di Regina di Luanto, Un martirio, del 1894, per taluni l'opera dove la scrittrice raggiunge una migliore resa espressiva. Comunque è l'unico ad essere stato recentemente ripubblicato (nel 1995, nel volume Le scrittrici dell'Ottocento, a cura di Francesca Sanvitale).

Per Regina di Luanto l'elemento importante dei suoi romanzi non sembra essere la forma (stilisticamente vicina alla letteratura di consumo), quanto piuttosto il messaggio. Con la sua tematica impegnata per i diritti della donna, con la sua critica contro la società e con la sua visione positivistica, tramite la rappresentazione della concreta realtà quotidiana pervasa di fiducia nella scienza e nel futuro, Regina di Luanto tuttavia appare più vicina al realismo e al naturalismo francese, anche se l'ambiente in cui ella si muove è soprattutto quello aristocratico e borghese e non quello del proletariato (con l'eccezione del romanzo La servetta).

In occasione della pubblicazione del suo penultimo romanzo, Le virtuose, la «Rivista italiana di Scienze, di Lettere, Arti e Teatri» (XXXIX, 26 giugno 1910, n. 6) scriveva: “Regina di Luanto, di cui ci tardava il troppo lungo silenzio, torna al romanzo, a quella forma d'arte per la quale così preminente posto si è acquistata tra le nostre letterate. Coi tipi della ditta Lattes di Torino è uscito il nuovo volume Le virtuose, rivelando in forma d'arte una bruttura del nostro convenzionalismo. L'audacia che ha ispirato gli scritti di Regina ancora una volta si manifesta nella recente pubblicazione e, nel dir cose vere, l'autrice ha saputo ridurre a bellezza anche le verità crude. Le Virtuose della Regina di Luanto sono delle donne che dissimulano sotto una vernice di devozione e scrupolosità i loro profondi istinti sensuali. La copertina di Manca raffigura una donna matura recante in mano una Filotea ed una corona del rosario, e che con occhi bassi e una trepidazione abilmente dissimulata si avvicina ad un satiro che la guarda con ardore. Queste donne sono più numerose di quanto comunemente si creda: esse appartengono alla vasta famiglia di Tartufo e sono ben note ai confessori. Una favola interessantissima dà occasione all'autrice di dipingere efficacemente alcuni tipi di virtuose, direttamente osservate nella vita che ci circonda. Questo libro di Regina di Luanto avrà senza dubbio un considerevole successo, perché esso è l'espressione audace di un forte temperamento di scrittrice”.

Bibliografia

  • Acque forti, Tipografia di G. Barbèra, Firenze 1890;
  • Salamandra, L. Roux e C. Editori, Torino-Roma 1892;
  • Ombra e luce, L. Roux e C. Editori, Torino-Roma 1893;
  • La scuola di Linda, L. Roux e C. Editori, Torino-Roma 1894;
  • Un martirio, L. Roux e C. Editori, Torino-Roma 1894;
  • Libera!, Roux Frassati e Cº Editori, Torino-Roma 1895;
  • La prova, Roux Frassati e Cº, Torino 1896;
  • Tocchi in penna, Roux Frassati e Cº Editori, Torino 1898;
  • Gli agonizzanti, Roux e Viarengo Editori, Torino 1900;
  • La servetta, Roux e Viarengo Editori, Torino 1901;
  • Il nuovissimo amore, Casa Editrice Nazionale Roux e Viarengo, Torino-Roma 1903;
  • Le virtuose, S. Lattes & C. Librai-Editori, Torino 1910;
  • Per il lusso, S. Lattes & C. Librai-Editori, Torino 1912.

 

Fonti

  • Emanuela Cortopassi, Regina di Luanto (1862-1914), tesi di laurea non pubblicata, Università degli Studi di Pisa, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 1993/1994;
  • Rivista italiana di Scienze, di Lettere, Arti e Teatri, XX, 16 gennaio 1891, n. 1;
  • Rivista italiana di Scienze, di Lettere, Arti e Teatri, XXI, 30 novembre 1892, n. 11;
  • Rivista italiana di Scienze, di Lettere, Arti e Teatri, XXIV, 8 marzo 1895;
  • Rivista italiana di Scienze, di Lettere, Arti e Teatri, XXXIII, 31 agosto 1903, n. 7-8;
  • Rivista italiana di Scienze, di Lettere, Arti e Teatri, XXXIX, 26 giugno 1910, n. 6;
  • Sibilla Aleramo, Un amore insolito, Feltrinelli, Milano 1979;
  • Antonia Arslan, «Ideologia e autorappresentazione. Donne intellettuali fra Ottocento e Novecento» (1988), in Dame, galline e regine. La scrittura femminile italiana fra '800 e '900, Guerini e Associati, Milano 1998, pp. 43-59;
  • Giuliana Morandini, La voce che è in lei. Antologia della narrativa femminile italiana tra '800 e '900, Bompiani, Milano 1980;
  • Luigi Russo, I narratori (1850-1957), terza edizione integrata e ampliata, Casa editrice Giuseppe Principato, Milano-Messina 1958;
  • Le scrittrici dell'Ottocento. Da Eleonora De Fonseca Pimentel a Matilde Serao, scelta e introduzione di Francesca Sanvitale, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 1995;
  • Mara Antelling, Scrittrici italiane viventi in «Almanacco Italiano - Piccola enciclopedia pratica della vita italiana» - Bemporad, Firenze 1903.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti.


Se noti errori di qualsiasi tipo, per favore segnalaceli tramite la pagina "segnalazione degli errori".

pubblicità

Gli e-book (istruzioni e licenze)

titolo: scuola di Linda (La)
e-text del: 29 maggio 2008
leggi subito: PDF
download: RTF + ZIP TXT + ZIP
note:

 


Richiedi i gadget (CD, DVD...) di Liber LiberRichiedi i gadget (CD, DVD...) di Liber Liber. Contengono tutti i capolavori che vedi in questa pagina e centinaia di altri!

Tu potrai usufruirne più comodamente, e i progetti di Liber Liber avranno più risorse per continuare a crescere.

pubblicità

Edizioni in carta - Webster (i dettagli di questa iniziativalink interno)

Per consultare l'elenco dei titoli di questo autore disponibili nella libreria on-line Webster, fai click sul bottone "Cerca" qui in basso:


Nota: link esternolink esterno (conduce fuori dal sito di Liber Liber).

Ogni eventuale acquisto su Webster contribuirà alla crescita della biblioteca gratuita del progetto Manuzio.

Torna al contenuto, torna al menu
Parla di Liber Liber ai tuoi amici; il sapere condiviso è una utopia possibile