|
Richiedi i gadget di Liber Liber!
CD, DVD, chiavette USB, lettori MP3... Ogni gadget che richiederai ci aiuterà ad aumentare il numero di libri, brani musicali, ecc. distribuiti gratuitamente tramite questo sito Internet.
Gianfrancesco Pico nasce a Mirandola nel 1469 da Galeotto I Pico e da Bianca Maria d'Este, figlia illegittima di Nicolò III d'Este.
Gianfrancesco Pico
della Mirandola
Si conosce poco della sua infanzia, salvo che probabilmente studia alla corte di Ferrara.
Nel 1491 sposa Giovanna Carafa di Napoli e nel 1499, alla morte del padre, diventa Signore di Mirandola, titolo che tuttavia perde nel 1502 a causa di una cospirazione dei due fratelli minori: Ludovico e Federico, che si alleano con il potente Gian Giacomo Trivulzio, e lo costringono all'esilio.
Tra il 1506 e il 1509 i fratelli Federico e Ludovico muoiono e nel 1511, grazie all'appoggio di papa Giulio II, Gianfrancesco riconquista Mirandola. Dopo pochi mesi, tuttavia, deve nuovamente allontanarsene, sempre a causa dei Trivulzio, che si avvalgono dell'appoggio dell’esercito francese. Il principato raggiunge una relativa stabilità politica nel 1514, quando Gianfrancesco, grazie alll'intercessione dell'imperatore Massimiliano, si accorda con Francesca Trivulzio, alla quale cede buona parte delle terre e alla quale, inoltre, riconosce un tributo in ducati d'oro.
Giovanni Pico della Mirandola
Nonostante tutto, Gianfrancesco Pico della Mirandola fu un appassionato studioso. Affascinato dalla figura dello zio, il noto filosofo Giovanni Pico della Mirandola, nel 1496 ne pubblica l'opera omnia, e la fa precedere da una biografia che lui stesso cura.
Un'altra figura importante per Gianfrancesco è Girolamo Savonarola, al quale dedica il trattato De morte Christi et propria cogitanda libri tres, e del quale scrive una completa biografia: Vita Hieronymi Savonarolae.
Gianfrancesco non cessa la sua attività di studioso neanche durante gli anni d'esilio, e sono numerosi gli scritti a lui attribuibili. Tra questi va citata la sua opera più famosa: Strix sive de ludificatione daemonium, un saggio sulla natura demoniaca della stregoneria. Di rilievo anche Examen vanitatis doctrinae gentium e la biografia Compendio delle cose mirabili della venerabile serva di Dio Catterina da Racconisio, dedicata alla monaca domenicana (poi divenuta beata) Caterina da Racconigi, che lui protegge e ospita a Mirandola.
Continuamente impegnato in schermaglie con i nemici confinanti, trascorre in armi anche gli ultimi anni della sua vita. Muore, per mano di sicari dei Trivulzio (tra i quali il figlio di Francesca Trivulzio), il 15 ottobre 1533.
Se noti errori di qualsiasi tipo, per favore segnalaceli tramite la pagina "segnalazione degli errori". |
|