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Mazzarino, Giulio

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Giulio MazzarinoGiulio Mazzarino nacque a Pescina (L'Aquila) nel 1602.

Dopo gli studi presso il collegio romano dei Gesuiti, frequentò le università di Alcalá e di Madrid. Tornato in Italia, passò al servizio dei Colonna col grado di capitano (1623-1626).

Addottoratosi in utroque iure passò, durante la seconda guerra del Monferrato (1627-1631), al servizio del cardinale Antonio Barberini, legato del papa Urbano VIII, facendosi notare per la sua abilità di fine diplomatico nelle trattative tra Asburgo, Francia e duca di Savoia, concludendo la tregua di Casale e la pace di Cherasco (1631) che mise fine alle ostilità tra Francia e Savoia.

Durante queste trattative Mazzarino ebbe l'occasione di incontrare più volte il cardinale Richelieu, di cui divenne uno stretto collaboratore. Fu legato papale in Avignone (1633) e poi nunzio straordinario a Parigi. Ottenuta la cittadinanza francese (1639), passò ufficialmente al servizio di Richelieu, che lo fece nominare cardinale (1641) e lo raccomandò al re Luigi XIII come proprio successore.

Dalla morte di Richelieu, Mazzarino fu primo ministro e ascoltato consigliere di Luigi XIII, che tuttavia morì pochi mesi dopo. La reggente Anna D'Austria, non appena il Parlamento di Parigi annullò la disposizione testamentaria del marito che la poneva sotto tutela di un consiglio di reggenza, nominò suo ministro proprio il Mazzarino, al quale si disse fosse segretamente sposata, diceria già smentita da S. Vincenzo de Paoli.

Libro parlato

Libro parlatoAscolta il libro parlato di Giulio Mazzarino (vedi in progetto Libro parlato > Audioteca > Mazzarino, Giulio

Nonostante Richelieu avesse lasciato precise indicazioni di comportamento politico e gli strumenti per realizzarli, le difficoltà del Mazzarino furono notevoli. La Francia si trovò impegnata, fino al 1648, nell'ultima fase della guerra dei trent'anni e fino al 1659 nel conflitto con la sola Spagna (durante il quale Mazzarino dovette far fronte anche al tradimento del Principe di Condé passato agli spagnoli). Col trattato di Vestfalia Mazzarino ottenne il riconoscimento della annessione dei vescovati di Metz, Toul e Verdun, il possesso di gran parte dell'Alsazia e la definitiva frammentazione di una Germania devastata aperta all'influenza politica e culturale francese. Con la pace dei Pirenei ottenne invece il ridimensionamento della potenza della Spagna, privata della Cerdagne, del Rossiglione, dell'Artois e di altre piazzeforti. Grazie al matrimonio fortemente voluto da Mazzarino tra Luigi XIV e l'infante Maria Teresa, la Spagna veniva poi costretta a muoversi nell'orbita politica francese.

Sul piano interno dovette affrontare la grave crisi della Fronda (dapprima – 1648 – la cosiddetta Fronda Parlamentare, successivamente – 1650-1652 – la Fronda Principesca) che lo costrinse due volte all'esilio ma che lo vide comunque trionfare sugli oppositori grazie a un abile e accurato dosaggio dell'uso della forza e di quello delle trattative, giungendo appunto fino all'apparente cedimento e alla fuga.

Dal 1653 al 1661 l'unico serio elemento di disturbo nella politica interna fu il giansenismo. Finché la polemica tra gesuiti e giansenisti si mantenne sul piano strettamente religioso, Mazzarino si astenne dall'intervenire in modo deciso, ma dopo la pubblicazione delle anonime "Lettere Provinciali", non appena le critiche dei giansenisti si appuntarono sull'assetto politico e sociale vigente, la reazione del cardinale divenne dura: fece condannare dalla Sorbona le Cinque Tesi, fece chiudere manu militari il convento di Port-Royal e compilare un formulario di condanna del giansenismo la cui sottoscrizione fu imposta a tutti gli ecclesiastici del regno.

Alla sua morte, avvenuta a Vincennes (Parigi) nel 1661, Mazzarino, tanto odiato e disprezzato dalla maggior parte dei francesi, lasciava al suo paese di adozione, oltre alla sua splendida biblioteca personale (divenuta poi sede della Biblioteca nazionale), la pace all'interno e all'esterno e un sovrano da lui personalmente e accuratamente formato all'arte del governo e circondato da abili collaboratori. Lasciava peraltro anche una situazione finanziaria non certo brillante, determinata, oltre che dalle spese belliche, anche dalla eccessiva disinvoltura sua e dei suoi collaboratori nella gestione del pubblico denaro.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti e Laura Barberi.


Se noti errori di qualsiasi tipo, per favore segnalaceli tramite la pagina "segnalazione degli errori".

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Gli e-book (istruzioni e licenze)

titolo: Breviario dei politici secondo il Cardinale Mazzarino
e-text del: 24 luglio 2008
leggi subito: PDF vedi anche in Libro parlato
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note:

Si ringrazia il traduttore, Serafino Balduzzi, e l'editore Nino Aragnolink esterno, che hanno concesso i diritti di pubblicazione elettronica, e fornito il testo. L'edizione elettronica è arricchita dalla trascrizione dell'originale latino, tratto dalla edizione apud Johannem Klammerum, Colonia, 1723.

Queste massime, dedicate alla caccia al potere politico nell’Europa del Seicento, ignorano le astrazioni che sorreggono la politica e il potere, e sono dedicate al singolo individuo che vuol prevalere sugli altri. È un breviario sui generis di massime morali (o immorali, ma intelligenti), scritte da uno che parla di sé e le ha collaudate, non nella riflessione libresca, ma nella vita attiva e tumultuosa. Un breviario del politico che si dedica agli affari altrui, con lo scopo finale di provvedere nel modo più efficace agli affari propri. I connotati specifici sono quelli del cardinale Giulio Mazzarino, per quanto la fonte di questo piccolo scritto non sia documentata. Ma non si può escludere che egli sia proprio l’autore, e non solo il personaggio rappresentato: anzi, è l’ipotesi più plausibile.

Il testo, in latino di cancelleria un po’ stentato, fu pubblicato più volte fra il 1684 e il 1723, in edizioni arricchite via via di alcune aggiunte. Di solito si presenta al lettore italiano la traduzione seicentesca del 1698, già presente nella biblioteca di Liberliber. Invece la presente è una traduzione d’oggi. Essa è ricavata dalla più recente fra le edizioni antiche (più ampia di quella utilizzata dal traduttore seicentesco). L’originale latino non risulta mai ristampato in tempi moderni. La sua fama di scritto impervio sembra tutta dovuta ai numerosi errori di stampa. Qui viene riportato per la prima volta, dopo la traduzione, largamente corretto quanto meno degli errori ovvi, con l’aiuto di Vittorio Volpi.


titolo: Breviario dei politici secondo il Cardinale Mazzarino [edizione 1698]
e-text del: 28 giugno 2000
leggi subito: PDF
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note:

La presente edizione riproduce il testo della prima edizione italiana del 1698, secondo la lezione critica datane da Giovanni Macchia che ha uniformato grafia e punteggiatura e corretto alcuni evidenti errori di stampa, che rendevano il testo incomprensibile.


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