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Antonio Labriola filosofo marxista, nacque a Cassino il 2 luglio del 1843. Conclusi gli studi a Napoli, dove fu allievo di Bertrando Spaventa, abbracciò la corrente dell'idealismo e dello storicismo hegeliano che vedeva nello stato risorgimentale la realizzazione dell'eticità hegeliana.
Successivamente si avvicinò al marxismo, ma non amava sentirsi chiuso in un sistema e del materialismo storico sosteneva che avesse un significato filosofico pratico, che rappresentava, cioè, l'evoluzione storica dell'uomo. I problemi della filosofia della storia e del socialismo del 1889 rappresenta in modo esaustivo il pensiero del Labriola in questo senso.
La storia dell'uomo è per il filosofo storia del lavoro nelle varie forme e nei vari rapporti sociali, per questo egli vedeva nell'economia una colonna portante dell'evoluzione, o dell'involuzione, dell'uomo, ossia del materialismo storico. Date tali premesse, il caso, la fatalità, non hanno alcun valore nel rapporto con il reale, perché sia il progresso sia il regresso possono essere, e sono, prevedibili. Di qui la sua fede nel "comunismo critico" e quindi nei rapporti di produzione.
Il primo scritto di Labriola risale al 1862 e fu Una risposta alla prolusione di Zeller (un docente di filosofia greca dell'Università di Heidelberg), di chiara ispirazione hegeliana. Tra il 1870 e il 1874 collaborò come cronista o editorialista con testate giornalistiche come la Gazzetta di Napoli, Il Piccolo, L'Unità Nazionale e in genere con il giornalismo politico liberale.
Interessato all'insegnamento, Labriola sentì intensamente il peso che l'educazione nazionale poteva avere in una riforma intellettuale e morale: tema, questo, che si ritrova anche negli scritti filosofici di questo periodo come Origine e natura delle passioni secondo l'Etica di Spinoza del 1866, La dottrina di Socrate secondo Senofonte, Platone e Aristotele del 1871, Della libertà morale e Morale e religione, entrambi del 1873.
Nel 1874 divenne docente di Filosofia morale e di Pedagogia all'Università di Roma. Successivamente insegnò filosofia teoretica, filosofia della storia e pedagogia.
Labriola morì a Roma il 12 febbraio del 1904 lasciando numerose opere, tra le maggiori si annoverano: In memoria del "Manifesto dei comunisti" (1895), Del materialismo storico. Dilucidazione preliminare (1896), Discorrendo di socialismo e di filosofia (1898), Da un secolo all'altro (del 1900-1, pubblicato postumo da Benedetto Croce).
Note biografiche a cura di Michela Pisu.
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