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Francesco Guicciardini nacque a Firenze nel marzo del 1483, da una famiglia di tradizionale fede medicea che proprio dai Medici aveva ottenuto benessere, autorità ed onori come poche altre famiglie all'interno delle mura fiorentine.
Il padre Piero, profondamente legato al filosofo Marsilio Ficino, lo indirizzò verso gli studi di giurisprudenza, studi che Francesco intraprese prima a Firenze, poi a Padova e in ultimo a Pisa.
Nel 1508 cominciò a dedicarsi al mestiere di avvocato e sposò Maria Salviati, nonostante l'opposizione familiare dovuta all'appartenenza di Alamanno Salviati, il padre di lei, al partito degli ottimati. Dal 1512 al '14 fu in Spagna come ambasciatore della Repubblica Fiorentina presso Ferdinando il Cattolico e, nel 1515, diventò uno dei 9 membri della Signoria.
Dal 1516 in poi si susseguirono, per Guicciardini, gli incarichi per conto di organismi o esponenti ecclesiastici: venne nominato avvocato concistoriale e governatore di Modena da papa Leone X nello stesso 1516 e, tra il '21 ed il '26, fu commissario generale dell'esercito pontificio, Presidente della Romagna e diplomatico presso la lega di Cognac, fortemente voluta da papa Clemente VII (appartenente alla famiglia dé Medici come il suo predecessore Leone X) per unire gli stati italiani contro Carlo V.
L'annus horribilis di Francesco Guicciardini fu il 1527, l'anno del sacco di Roma da parte dei soldati lanzichenecchi al servizio di Carlo V e l'anno in cui cadde la signoria dei Medici, con conseguente ripristino della Repubblica. Il Guicciardini, la cui tradizione familiare e il cui servizio presso due pontefici medicei lo rendevano particolarmente inviso alla Firenze repubblicana, fu oggetto di numerose accuse (alcune delle quali riuscì a dimostrare false), non poté più ricoprire incarichi e si ritirò a vita privata.
Nel 1529 fu oggetto di un processo da parte della Repubblica e, dopo essere stato condannato in contumacia, gli furono confiscati i beni. Nello stesso anno si trasferì a Roma. Nel '30 gli imperiali riportarono i Medici a Firenze dopo un lungo assedio alla città e papa Clemente VII tentò di riorganizzare il governo. Dopo violente lotte di potere all'interno della dinastia medicea, assunse il potere Cosimo de' Medici, il cui assolutismo il Guicciardini, tornato nella sua città, cercò inutilmente di frenare.
Morì nel 1540, dal '38 si era definitivamente ritirato dalla vita politica.
Note biografiche a cura di Maria Agostinelli.
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