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Nato a Saluggia (Vercelli) nel 1846, Giovanni Faldella si laureò in Giurisprudenza a Torino, dove entrò in contatto con la società studentesca "Dante Alighieri", frequentando Sacchetti, Giacosa, Boito, Camerana; nel 1869 fondò il quadrimestrale "Il Velocipede", rivista di politica e letteratura, su cui scrisse numerosi articoli a firma Spartivento.
Nel 1871 tornò a Saluggia e intraprese l'attività professionale, iniziando contemporaneamente la carriera politica come consigliere provinciale; nonostante gli impegni professionali continuò a coltivare la sua attività pubblicistica e per conto della "Gazzetta Piemontese"compì anche dei viaggi all'estero (Vienna e Parigi).
Collaborò a numerosi giornali e riviste come "Rivista minima", "Caffaro", "Movimento", "Fanfulla" di Firenze e di Roma, "Cronaca bizantina". Nel 1881 fu eletto deputato della Sinistra e nel 1896 senatore; le sue posizioni, inizialmente di sinistra, divennero gradualmente moderate.
La sua ricca produzione letteraria comprende sia opere narrative (i racconti Figurine, 1875; Il male dell'arte. Variazioni sul tema , 1867; Madonna di fuoco e Madonna di neve, 1888) sia racconti di viaggio e reportages giornalistici (A Vienna, gita col lapis, 1874; Un viaggio a Roma senza vedere il papa, 1880; Roma borghese, 1882). Tutte le sue opere sono caratterizzate da uno stile bozzettistico estremamente vivace e da un uso della lingua estroso e originalissimo in cui si mescolano vocaboli aulici e dialettali, tecnicismi e latinismi.
Morì a Saluggia nel 1928.
Note biografiche a cura di Daniela Gangale.
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