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Proveniente da una nobile famiglia catanese, Federico De Roberto (nato a Napoli nel 1861) ebbe una prima formazione scientifica alla quale affiancò presto l'interesse per gli studi classici.
Sin dai primi anni della sua carriera fu impegnato in collaborazioni con importanti riviste e quotidiani (Il Don Chisciotte, di cui fu direttore [1881-1883]; Il Fanfulla della Domenica, su cui si firmava Hamlet [dal 1882]; La Domenica Letteraria, Il Capitan Cortese, La Nuova Antologia, Il Giornale d'Italia, Il Corriere della Sera) e con alcune case editrici.
Ebbe modo così di conoscere alcuni tra i maggiori esponenti della scena letteraria italiana come Giovanni Verga e Luigi Capuana con i quali strinse una saldissima amicizia. Nel 1890 durante un soggiorno milanese fu introdotto da Verga nella cerchia degli Scapigliati, conoscendo Praga, Boito, Giacosa e Camerana.
Proprio qui a Milano cominciò a raccogliere materiale per il suo romanzo più famoso, I Vicerè (1894), in cui le vicende del risorgimento meridionale sono narrate attraverso la storia di una famiglia nobile.
Sostenitore convinto della poetica naturalista e verista, De Roberto ne applica rigorosamente i termini, portando alle estreme conseguenze quegli aspetti di impersonalità del narratore e di osservazione rigorosa dei fatti che contribuiscono a volte ad appesantire la narrazione. Autore di numerosi romanzi e raccolte di novelle e racconti, nel 1919 scrisse una tragedia lirica, La Lupa, in collaborazione con Verga.
Morì nel 1927 a Catania.
Note biografiche a cura di Daniela Gangale.
Riferimenti
Approfondimenti a cura di Claudio Paganelli.
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