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Cosmi, Giuseppe

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Giuseppe CosmiGiuseppe Cosmi nacque a Genova il 21 dicembre 1913 in una famiglia operaia, e lui stesso lavorò come operaio. Si appassionò alla poesia da autodidatta e collaborò alla prestigiosa rivista «Circoli», diretta da Adriano Grande, sulla quale pubblicò due poesie: Primavera precoce nel numero di maggio-giugno 1934 e Leggenda sul numero estivo del 1935. Si dedicò anche alla critica letteraria pubblicando numerose note e recensioni sul quotidiano «Il Secolo XIX». Si occupò prevalentemente di Keats, Petrarca, i simbolisti francesi, D'Annunzio e Cardarelli.

Fin da bambino risultò malato di nefrite e rimase di salute molto gracile; questo lo avrebbe portato a morte prematura a nemmeno 24 anni il 29 settembre 1937, sembra in seguito a congestione dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua gelata.

Alla morte la sua produzione poetica è in gran parte inedita; la raccoglierà Adriano Grande nel volume postumo Liriche nel 1940. Nella prefazione del curatore è riportato un appunto di Cosmi che, secondo appunto il Grande, "prova come gli aspetti e la qualità del suo genio poetico gli fossero anche coscienti". Ecco il testo di quell'appunto: «Ritrarre la natura come un antico: sentire la pace boschiva come da fanciullo sentivo. Tale selvatica immunità si può ripetere in frasi, rifacendosi alla elementare naturalezza dei giorni passati nelle campagne. Dimenticarsi di ogni estetismo e precedente poetico che possa intaccare o sviare la precisione del ricordo; oggettivo al massimo rimanere; preoccuparsi soltanto di una resa stilistica efficace. Il senso perfetto dell'annullamento nella vita solitaria goduta soltanto per attimi, e, in questa sincerità, ripetibile...».

Fonti:

  • Federica Pastorino - Marilena Venturini, Dizionario degli scrittori liguri 1861-2007, De Ferrari, Genova, 2007.

Note biografiche a cura di Paolo Alberti.


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titolo: Liriche
e-text del: 10 aprile 2008
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