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Proveniente da una nobile famiglia padovana, Melchiorre Cesarotti nacque a Padova nel 1730.
Diventato sacerdote si dedicò all'insegnamento del greco e dell'ebraico sia presso il Seminario di Padova che presso famiglie nobili a Venezia, coltivando una vastissima attività pubblicistica che egli stesso raccolse in 40 volumi, editi tra il 1800 e il 1813.
I suoi interessi si divisero principalmente tra la traduzione di classici dal greco (Iliade, 1786-94) e la stesura di pamphlet di argomento politico ed estetico. Tra i titoli che ebbero maggior successo ricordiamo: Sopra il diletto della tragedia (1762), Sopra l'origine e i progressi dell'arte poetica (1762), Il patriottismo illuminato (1797), Saggio sulla filosofia delle lingue e Saggio sulla filosofia del gusto (1785).
L'opera di maggior rilievo letterario è senza dubbio la traduzione dei Canti di Ossian, pubblicata in due volumi nel 1763 e in quattro volumi tra il 1772 e il 1801. La raccolta originale, Fragment of Ancient Poetry, attribuita al mitico bardo Ossian (III d.C.) in realtà era un falso ad opera del poeta scozzese Macpherson, che spacciò per traduzione dal gaelico ciò che in realtà erano sue poesie composte negli anni '60 del secolo. Il clima poetico dei Canti, incline ad un gusto sentimentale nuovo, barbarico e aggraziato allo stesso tempo, ebbe una vastissima risonanza nel mondo letterario della fine del Settecento, già proiettato verso la nuova sensibilità romantica.
Artisti dell'importanza di Alfieri, Monti, Foscolo e Leopardi attinsero dal repertorio ossianico temi e motivi, sviluppandoli poi secondo la propria poetica. Membro dell'Arcadia e moderato sostenitore delle idee rivoluzionarie giacobine e degli ideali illuministici, Cesarotti fu chiamato a far parte del Comitato di istruzione pubblica a Padova durante gli anni delle Repubbliche giacobine e compose in seguito un poemetto dedicato a Napoleone (Pronea, 1807).
Morì a Selvazzano (Padova) nel 1808.
Note biografiche a cura di Daniela Gangale.
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