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Claudio Monteverdi (Cremona, battezzato il 15 maggio 1567 - Venezia, 29 novembre 1643).
Nel 1589 Monteverdi fu assunto alla corte di Mantova in qualità di corista e violista e nel 1603 fu nomimato dal duca Vincenzo Gonzaga maestro di cappella. Fino al suo quarantesimo compleanno lavorò principalmente su madrigali, componendo in tutto otto libri. Il libro VIII, pubblicato nel 1638, comprende i cosiddetti Madrigali guerrieri et amorosi che molti considerano la perfezione di questa forma. Nel loro insieme, i primi otto libri di madrigali mostrano un enorme sviluppo dalla musica polifonica rinascimentale allo stile monodico che è tipico della musica barocca. Il nono libro di madrigali, pubblicato postumo nel 1651, contiene brani più leggeri, probabilmente composti nell'arco della sua vita, che rappresentano entrambi gli stili.
Nel 1607 Monteverdi compose la sua prima opera, L'Orfeo, su libretto di Alessandro Striggio junior. A quell'epoca era normale per i compositori creare lavori su richiesta per occasioni speciali e quest'opera era intesa ad aggiungere lustro al carnevale annuale di Mantova. In effetti fu un grande successo, che aderiva perfettamente allo spirito dei tempi. Con quest'opera Monteverdi creò uno stile musicale completamente nuovo, il dramma per musica, come venne chiamato.
Si può sostenere che il lavoro principale di Monteverdi rimane il Vespro della Beata Vergine del 1610. Questo è uno dei suoi pochi lavori sacri, ma rimane ancor oggi uno dei più grandi esempi di musica sacra, importanti nella storia della musica quanto Il Messia di Handel e la Passione secondo Matteo di J. S. Bach.
Assillato dalle pressanti e poco remunerative commissioni del duca Vincenzo Gonzaga Monteverdi si reca a Roma nel 1610 col proposito di donare al Papa Paolo V il Vespro della Beata Vergine. La speranza che lo anima, espressa in uno scambio epistolare con il cardinale Ferdinando Gonzaga, è di ottenere un posto gratuito al Seminario Romano per il figlio e per sé una nuova sistemazione. Deluse tali aspettative, l'occasione si sarebbe presentata nel 1613.
Nel 1613 Monteverdi, infatti, fu nominato, dai Procuratori della Serenissima Repubblica Veneta, direttore a San Marco, Venezia, dove ben presto fece rinascere il coro, che era in declino sotto il suo predecessore. Qui egli completò il sesto, settimo ed ottavo libro di madrigali. L'ottavo è il più grande, e contiene lavori scritti in un periodo di 30 anni, compresa la scena drammatica Tancredi e Clorinda (1624), nella quale l'orchestra e le voci formano due entità separate, che agiscono come copia una dell'altra.
Durante gli ultimi anni di esistenza Monteverdi si ammalò, ma ciò non lo tenne lontano dalla composizione dei suoi due ultimi capolavori, entrambi opere: Il ritorno di Ulisse in patria (1641), e l'opera storica L'incoronazione di Poppea (1642). L'Incoronazione in particolare, è considerata il punto culminante del lavoro di Monteverdi. Essa contiene scene tragiche e comiche (un nuovo sviluppo dell'opera), un ritratto più realistico dei personaggi, e melodie più calde, che non si erano sentite prima. Richiedeva un'orchestra più piccola, ed un ruolo meno prominente del coro. Questo lavoro ebbe anche una considerevole influenza sullo sviluppo della musica per chiesa (messe).
Monteverdi compose almeno diciotto opere, delle quali solo l'Orfeo, l'Incoronazione, Il ritorno, e la famosa aria "Lamento", dalla sua seconda opera l'Arianna, sono sopravvissute.
Note biografiche tratte (e riassunte) da WikiPedia
http://it.wikipedia.org/wiki/Claudio_Monteverdi
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