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Leggere online
Librerie virtuali e biblioteche digitali
E-book sì e-book no? Mentre editori elettronici e tradizionali riflettono sui futuri possibili scenari del «prodotto» letteratura (si è da poco conclusa la «e-Book World Conference» di New York), i divoratori di libri possono cominciare ad avvicinarsi a un nuovo modo di leggere, grazie ai siti che permettono di consultare online o di scaricare sul proprio pc i testi classici.
Perché i classici? Perché i loro autori sono morti da almeno 70 anni e le loro opere sono quindi diventate libere dal diritto d'autore. Basta scegliere lo scrittore preferito, selezionare il titolo che si desidera e cominciare a sfogliarne virtualmente le pagine. Riversare questi testi su internet ne permette la fruizione perenne e gratuita anche da parte di chi non può contare su una biblioteca pubblica ben fornita.
Iniziative lodevoli, dunque, ben distanti dalle (sacrosante, per carità!), logiche commerciali delle case editrici (elettroniche e non). Una su tutte, quella sostenuta dall'associazione culturale Liber Liber, che con il Progetto Manuzio (dal nome del noto editore rinascimentale che inventò il carattere corsivo) si propone di concretizzare un ideale davvero nobile: la cultura a disposizione di tutti. «Come? Libri, tesi, articoli, racconti e qualsiasi altro documento memorizzabile su computer, disponibili sempre, in tutto il mondo, e a costo zero».
Tutto grazie ai volontari che digitalizzano le opere (spesso studenti universitari e ricercatori) e agli autori e gli editori che autorizzano la pubblicazione online di un testo sul quale peserebbero ancora i diritti.
I testi che sono già stati riversati sono moltissimi e vanno dalla A di Alfieri e Ariosto alla Z di Marco Zela, un consulente informatico autore di un «Manuale per l'uso della rete».
14 novembre 2000 |