La classe virtuale

Le nuove forme di comunicazione via computer, portano ad immaginare nuovi scenari in campo educativo. Da più parti si rileva come le telecomunicazioni liberino le persone dal loro isolamento per portarle verso nuove forme di collaborazione. Si profila la possibilità di una "classe virtuale", di una classe non ristretta nello spazio di quattro pareti, ma aperta al coinvolgimento di studenti residenti in località diverse. Si potrà seguire l'insegnamento da casa propria ed allo stesso tempo favorire l'interazione tra studenti. Si renderà necessaria comunque una profonda riflessione prima di accettare incondizionatamente il nuovo modello educativo. Le nuove metodologie potranno essere decise solo dopo un attento esame di vincoli posti dall'insegnamento a distanza.

Nel campo del tele-lavoro si è già visto come le entusiaste aspettative possano venire disattese. All'inizio ci si concentrava esclusivamente sui supposti vantaggi offerti da un lavoro svolto presso il proprio domicilio come l'organizzazione dei tempi lavorativi in base alle esigenze personali, eliminazione degli spostamenti, possibilità di una più adeguata sistemazione su misura dell'ambiente lavorativo. A questi vantaggi si contrappongono però delle problematiche inaspettate tali da scoraggiare molte industrie dall'indirizzare la propria riorganizzazione strutturale verso il tele-lavoro. Il lavoro a casa può esser fonte di molti conflitti familiari se non trova un'adeguata sistemazione tra le mura domestiche. La maggior parte delle abitazioni ai giorni nostri non sono progettate per questo tipo di esigenza e la mancanza di uno spazio su misura può causare problemi alla convivenza. Ai dipendenti lontani dal posto di lavoro, vengono poi a mancare le relazioni sociali, spesso la loro produttività diminuisce per la difficoltà di una collaborazione con i colleghi o con i superiori. Il problema più rilevante sul tema del tele-lavoro viene portato comunque dalle organizzazioni sindacali e riguarda il rischio di uno sfruttamento del lavoro a domicilio reintroducendo la retribuzione "a cottimo". Il vantaggio di poter distribuire a proprio piacimento le ore lavorative nell'arco della giornata, potrebbe venir contrapposto a delle commissioni molto più gravose delle normali svolte in ufficio. La durata del lavoro in questo caso non viene determinata dall'orario, ma dal raggiungimento di un obiettivo e questo naturalmente determina nuovi assetti in molti impieghi.

L'esperienza del tele-lavoro può ritornare utile per cautelare chi, dall'introduzione della telematica a scuola, si aspetta eccessivi vantaggi. Un reale beneficio dalle tecnologie informatiche si potrà avere dopo aver dato agli insegnanti una conoscenza profonda delle innovazioni e la possibilità di porsi come elementi attivi nel processo di mutamento.

Secondo Patricia Ann Carlson il modello comunicativo della classe virtuale ha i suoi benefici pratici, viene ad esempio resa conveniente, veloce e uniforme la disseminazione delle informazioni, i computer possono far dimenticare le difficoltà spaziali e temporali. Dalla sua diretta esperienza di "classi in network" emerge un altro beneficio difficilmente evidenziato in un'analisi ferma al livello teorico. Il beneficio riguarda gli studenti non integrati nelle classi "normali"; l'ambiente elettronico in questo caso favorisce la discussione, questi studenti parlano molto più spesso nelle classi virtuali. La libertà da vincoli sociali e da formalità verbali incoraggia in genere gli studenti ad assumere un ruolo molto più attivo rispetto alla classe tradizionale. Si instaura una collaborazione nella costruzione del processo cognitivo, i partecipanti dovranno essere capaci di costruire e mantenere una complessa relazione "che presuppone mutuo rispetto e che si fonda su un mix di talento ed esperienza."(Carlson cit. in Barrett 1992)

John M. Slatin nel descrivere la sua esperienza di insegnamento della letteratura inglese con il supporto di una BBS, offre altre riflessioni riguardo questo modello d'insegnamento. Il programma di studio in questo caso coinvolgeva 15 studenti in un serie di 30 incontri. Durante le lezioni si discutevano poemi tratti dalla "Norton Anthology of Modern Poetry" e fra un incontro e l'altro gli studenti potevano scambiare materiale ed opinioni attraverso la BBS. Si instaurava così una collaborazione ed un accrescimento continuo del materiale di studio, anche nei periodi compresi tra un incontro e l'altro. La classe elettronica immaginata da Slatin esige un'interazione tra studenti ed insegnanti, a suo modo di vedere tende a equilibrare il rapporto tra i contributi delle parti. "Quando gli studenti discutono su un poeta, le loro osservazioni occupano necessariamente un altro posto rispetto agli studi dei professori pubblicati dalle riviste specializzate. La classe elettronica cambia la situazione "testualizzando" i discorsi in classe. Essa offre l'occasione di porre le osservazioni degli studenti più vicino, se non addirittura alla pari degli studi dei professori." (Slatin cit. in Barrett 1992) Dal punto di vista dell'istruttore si presentano nuove occasioni di conoscere i pensieri degli studenti e la loro comprensione dei materiali del corso. Vengono offerte delle occasioni assolutamente nuove di cogliere i processi individuali e collettivi responsabili del processo di apprendimento.

L'insegnamento a distanza ed in particolare il concetto di rete telematica riprende molti degli argomenti già incontrati studiando l'ipertesto, nella prossima parte del capitolo vedremo come l'ipertesto porti sostanziali innovazioni anche in campo formativo.

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