Per la creazione delle pagine sul WWW si utilizza l'HTML, un linguaggio di programmazione "interpretato" dai programmi di navigazione dopo il download (lo scaricamento) delle pagine. In questi tre anni il linguaggio HTML ha compiuto enormi progressi consentendo l'inclusione all'interno dei documenti, di files sonori e video, o di creare delle forms, dei moduli per l'inserimento di dati da parte dell'utente, dati poi rielaborabili in molte forme da programmi residenti sul server Internet. A distanza di qualche anno gli obiettivi di Tim Berners Lee si possono dire raggiunti e possono essere visti come le principali caratteristiche del WWW: un'interfaccia semplice e comune a tutti i computer connessi, la capacità di integrare nell'archivio non solo documenti di testo ma anche altre tecnologie come immagini, suoni e video, ed infine la possibilità di compiere ricerche sfruttando le potenzialità del mezzo elettronico.
Di seguito vediamo due esempi di pagine del World Wide Web,
la prima è l'"ingresso" al Laboratorio per lo Studio
della Comunicazione Multimediale e Telematica (Università di
Trieste), la seconda riguarda un esempio di forms:
Figura 7 Una parte dell'homepage del
LSCMT (http://www.lscmt.univ.trieste.it).
Selezionando le parole sottolineate si passa ad altri documenti,
ma il passaggio ad altre pagine è possibile anche
"clicckando" con il mouse sulle figure. Nella parte
superiore della figura si possono vedere i tasti di controllo del
programma di navigazione, in questo caso la versione 3.0
dell'Internet Explorer.
Figura 8 Esempio di utilizzo del comando
"form" dell'html. L'utente completa gli spazi
bianchi e poi selezionando "invia", spedisce il modulo.
Come l'SGML anche l'HTML funziona attraverso una
serie di codici posti all'interno del documento di testo. Come
già detto originariamente i codici all'interno del documento
permettevano esclusivamente l'aggiunta di immagini e di rimandi
alle altre pagine della Rete. Ora le funzioni dell'HTML,
arrivato alla versione 3.2 sono molto più sofisticate e
richiedono ormai una vera e propria esperienza da programmazione
per essere sfruttate completamente. Inoltre la Netscape e
la Microsoft, le case produttrici dei due programmi per la
navigazione della Rete più diffusi, hanno aggiunto delle
specifiche al linguaggio per offrire ai propri utenti delle
funzioni esclusive. L' Internet Explorer della Microsoft
permette ad esempio, nella sua ultima versione, l'utilizzo degli
"style sheets" fogli di stile per il controllo
della formattazione delle pagine. Si possono così definire in
maniera omogenea i margini, gli spazi di linea, la collocazione
degli elementi, i colori ed i caratteri. L' HTML permette
ora anche l'inserimento di "oggetti", si aggiungono
così varie funzionalità alle pagine quali video, suoni e
programmi come gli applet Java ed i controlli Active
X. La programmazione in HTML rimane comunque
sostanzialmente semplice nonostante il notevole sviluppo del
linguaggio. Da parte delle maggiori case produttrici si registra
una notevole attenzione per la produzione di software per
la creazione di pagine in HTML. La tendenza ormai è
quella di far uscire dei programmi per permettere anche agli
utenti non professionisti di creare pagine in HTML. La Microsoft
sta per lanciare sul mercato una combinazione di programmi per
l'ufficio (Office '97) in grado di creare direttamente
delle pagine Internet dall'elaboratore testi, dal foglio di
calcolo o dal database. Questa compatibilità porterà l'utente a
lavorare in un "ambiente integrato" dove non ci si
dovrà più preoccupare di lavorare con strumenti specifici per
il World Wide Web, ma basterà salvare i documenti in
formato HTML direttamente dal programma utilizzato di
consueto.
Elemento centrale nel funzionamento del World Wide Web è il protocollo HTTP (HyperText Transfer Protocol), un sistema che regola l'interazione tra il programma di navigazione (browser) ed il server. Il "dialogo" tra le due unità passa attraverso quattro fasi: connessione al server, richiesta di un documento, risposta e chiusura del collegamento. Nella richiesta il browser specifica quale protocollo deve essere utilizzato perché lo stesso browser può connettersi anche con siti che non fanno parte del WWW. Quando la pagina è giunta sulla macchina del browser, la connessione con il server si interrompe e riprende quando si richiede un'altra pagina. (Mazzoni 1996, 327)