La "matrice" di Wittgenstein

In filosofia un esempio classico di opera strutturata in forma non lineare è il "Tractatus" di Wittgenstein. Il "Tractatus" è un breve libro di riflessioni sul linguaggio, sui rapporti interpersonali e di analisi attorno alla logica e alla matematica. Vengono discussi aspetti della scienza, della filosofia, della religione e del misticismo. Wittgenstein si dimostrò sempre fortemente critico nei confronti del pensiero sistematico costruito in maniera rigorosa. Egli raccolse molti appunti per la stesura di un trattato convenzionale, ma quando cercò di elaborarli, vide come essi si incrociavano in varie direzioni. Pensò allora di connetterli con dei numeri per evidenziare i collegamenti. Di conseguenza il "Tractatus" non presenta né un inizio né una fine, prova ne sia l'interdipendenza tra la prima e l'ultima proposizione:

I Il mondo e' tutto cio' che accade

II Su cio', di cui non si puo' parlare, si deve tacere

= Il mondo e' inesprimibile

L'ultima proposizione riconosce solo agli enunciati sui fatti un valore di senso. Ma siccome dalla prima intendiamo il mondo come tutto ciò che accade, concludiamo definendo il mondo come inesprimibile.

Il libro è suddiviso in parti disposte secondo un complesso sistema di matrici attorno al numero 7. Una struttura studiata per dimostrare come ogni pensiero supporti e possa venir supportato dal resto.

a b c d e f g
I 1,1 1,2 2 2,1 2,2 3 3,1
II 2,1 2,2 3 3,1 3,2 3,3 3,4
III 3 3,1 3,2 3,3 3,4 3,5 4
IV 3,2 3,3 3,4 3,5 4 4,1 4,2
V 4 4,1 4,2 4,3 4,4 4,5 5
VI 5 5,1 5,2 5,3 5,4 5,5 5,6
VII 5,6 6 6,1 6,2 6,3 6,4 6,5

Figura 6 I pensieri principali sono ordinati per colonna. L'esposizione dei singoli pensieri attraversa tutti i capitoli del "Tractatus".

Wittgenstein aveva concepito il trattato come un vero e proprio ipertesto, al momento della stampa però le parti vennero numerate in maniera tradizionale ed i links furono tralasciati.

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