La "logica" del programma

Il mondo informatico solo negli ultimi tempi ha iniziato a porsi il problema di semplificare l'interfaccia tra la macchina e l'utente. I computer Macintosh prima e poi gli altri con l'adozione del sistema operativo "Windows" della Microsoft, hanno permesso un accesso sempre più semplice grazie ad un'interfaccia grafica predisposta per il mouse. Nonostante le semplificazioni, molti programmi rimangono ancora poco flessibili costringendo l'utente di volta in volta ad entrare nella "logica" del programma prima di poterne sfruttare le potenzialità. Per rendere meno "rigoroso" il lavoro al computer sono necessari invece dei programmi in grado di dimostrarsi flessibili alle esigenze dell'utente. Accettando l'osservazione di De Kerckhove, potremo classificare il funzionamento dei computer in due categorie: "sistemi esperti" e "reti neuronali". I "sistemi esperti" si basano su operazioni digitali per l'elaborazione di un insieme gerarchico di dati regolato da procedure logiche. Attualmente questa è la forma più diffusa di intelligenza artificiale. L'altro tipo di informatica, favorita e promossa dalle "reti neuronali", si basa su operazioni analogiche eseguite interattivamente. Si creano e si sovrappongono nuovi modelli a modelli precedenti, mettendoli alla prova e controllandoli più volte fino a raggiungere una soluzione soddisfacente. Sulle "reti neuronali" ritorneremo anche nel prossimo capitolo per sottolineare come la diffusione del loro modello implichi un passaggio da metodologie di lavoro ad organizzazione fortemente centralizzata a reti d'informazione distribuita dove diviene di particolare importanza la capacità di autoistruzione (e automodificazione) dei singoli nodi. A questo punto potrebbe essere interessante cercare di andare alla riscoperta delle forme d'espressione in qualche modo legate al pensiero analogico.

In questo capitolo cercheremo di dimostrare come l'impostazione non sequenziale abbia trovato molte forme d'applicazione ben prima dell'era digitale. Scrittori, filosofi e registi seguirono principi di composizione propri dell'ipertesto quali non-linearità, assenza di inizio e fine stabiliti, molteplicità di percorsi, molto prima dello sviluppo dell'informatica.

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