Conclusioni

Tra i vari esempi esaminati il ToolBook mi è parso il software-autore più adatto a soddisfare in maniera compiuta il concetto di ipertesto. Alcune applicazioni sviluppate in ToolBook permettono l'intervento attivo da parte dei lettori consentendo l'aggiunta di materiale, l'apposizione di note e la creazione di personali percorsi di lettura.

Vediamo quindi di entrare più nello specifico di questo programma. La nuova versione del ToolBook della Asymetrix Multimedia, crea delle applicazioni più veloci anche del 50% rispetto alla versione 3.0. La velocità infatti è un fattore da tenere sempre in grande considerazione quando si lavora con le applicazioni multimediali. Al momento dell'apertura di un nuovo progetto, c'è la possibilità di seguire una creazione guidata al book, l'unità di lavoro del ToolBook. Questa funzione permette la strutturazione di base anche agli utenti inesperti permettendo di lavorare immediatamente in un ambiente precostituito. Molto interessanti le funzioni "widget" come il "Select Text Question Widget" un campo di testo selezionabile dal lettore senza la possibilità di essere modificato. Un utilizzo di questa funzione può essere la possibilità di offrire ad uno studente la scelta fra varie risposte ad una domanda. Gli widgets permettono inoltre il feedback, cioè una risposta di ritorno, a seconda delle opzioni scelte dal lettore. In pratica si potranno dare dei punteggi a seconda delle risposte. Un'interessante estensione dalla versione precedente mi sembra anche l'"Internet Widget", la possibilità di specificare in sede di programmazione un indirizzo Internet all'interno dell'applicazione e di raggiungerlo dall'utente senza uscire dal programma. Nel ToolBook 4.0 vengono estese le proprietà Visual Basic supportate, in questo modo si potranno scrivere dei comandi interpretabili da uno dei linguaggi più diffusi.

Nell'esame delle opere è parso evidente come la fruizione delle informazioni in forma ipertestuale, e più in generale in tutte le forma derivate dall'informatica, richiedano un nuovo modo di intendere la comunicazione. Se pensiamo alla comunicazione come rapporto sociale, si riconoscerà che il modo di usare le tecnologie non è iscritto nelle tecnologie stesse. Marconi ha inventato lo "strumento radio", ma non il modo di fare radio. Quest'ultimo si è sviluppato dopo anni di trasmissioni.

Un nuovo linguaggio andrà cercato anche per le tecnologie multimediali. Si dovranno trovare nuovi modi di espressione e incoraggiare l'immaginazione e la partecipazione dei fruitori. Le nuove tecnologie, se sviluppate in maniera originale, contribuiranno ad allontanarci dalla fruizione passiva tipica della televisione e richiederanno un'effettiva interazione di tutti i partecipanti. Non ci potrà essere una semplice riproposizione di testi, video, immagini nelle forme tradizionali. L'ipermedia va inteso come nuovo oggetto comunicativo non direttamente paragonabile a nessuno dei media utilizzati. Attualmente è invece da rilevare come solo pochissime tra le innumerevoli opere multimediali commercializzate, abbiano proposto un qualcosa in più della compilazione di forme d'informazione già conosciute. Miguel Angel Garcia, mettendo in rilievo la mancanza di un'estetica dell'ipertesto ben definita, critica gli autori di ipertesti fermi ai modelli del passato e avverte: "Per costruire un ipertesto, prima di tutto, bisogna avere un'idea ipertestuale. Questa sembra un'ovvietà, però non è così. Ad esempio se io prendo "Guerra e Pace" con la pretesa di trasformarlo in un ipertesto, il risultato sarà per lo meno discutibile. Un ipertesto nasce se alla base c'è un'idea che implica o la simultaneità o la differenziazione di percorsi, cioè elementi che sono diversi dalla sequenzialità narrativa."

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