La tecnologia dell'ipertesto si è affermata dopo lo sviluppo
di un sistema adatto di archiviazione e reperimento dati. Senza la creazione
di dispositivi di memoria ad accesso casuale, difficilmente sarebbe stato
possibile immaginare la costruzione reticolare dell'ipertesto. Questi dispositivi
vengono definiti "random access", mentre gli strumenti
a lettura sequenziale "serial access". Il compact disc
farà parte della prima categoria per la sua capacità di accedere
a qualsiasi brano, mentre il nastro magnetico ricade più propriamente
nella seconda definizione. (Lughi, 1993) Il supporto fisico dei processi
comunicativi, gioca un ruolo importante nei confronti dei grandi rivolgimenti
culturali. Gli studi sul rapporto tra oralità e scrittura (tra gli
altri Havelock, Ong), ma in modo particolare tra media e cultura (McLuhan),
dimostrano come la comparsa di un nuovo medium di comunicazione
incida su quelli precedenti. I dispositivi ad accesso casuale permettono,
rispetto alla stampa, l'archiviazione ed il reperimento delle unità
d'informazione indipendentemente dal loro rapporto intrinseco. "Questa
possibilità si basa sulla distinzione tra spazio fisico della memoria
e spazio logico: lo spazio fisico riguarda le singole porzioni magnetizzate
che il computer riconosce come luoghi dove deposita e da cui recupera
i dati; lo spazio logico rappresenta invece il modo in cui questi dati
vengono organizzati e messi in rapporto tra loro." (Cit. Lughi, 1993)
La scelta della struttura per la memorizzazione dei dati, dipenderà
dal tipo di relazioni scelte per collegare i dati stessi. Per valutare
la differenza tra testo ed ipertesto, la distinzione tra spazio logico
e fisico diviene fondamentale: il libro su carta sarà determinato
una volta per tutte dall'ordine delle pagine, l'ipertesto non ha un ordine
prestabilito in quanto modificabile di volta in volta dal lettore. Mentre
leggo un libro, vedo davanti a me anche "il supporto fisico con dentro
i dati". Nella lettura al monitor di un ipertesto non ci si
trova davanti al supporto fisico contenente l'informazione, ma ad una "rappresentazione
virtuale e provvisoria" decisa in quel momento per quei determinati
dati. (Ibidem) Il diffondersi dei dispositivi ad accesso casuale,
nonché il contemporaneo aumento della quantità di memoria
disponibile, hanno quindi modificato la nostra concezione dello spazio
elettronico, di quello spazio su cui l'utente del computer si trova
ad agire...la divisione dello schermo in "finestre", le funzioni
di tipo "taglia e incolla", la programmazione ad oggetti, le
comunicazioni in rete, sono tutte procedure che portano a vedere lo schermo
come luogo dove si realizzano legami provvisori tra elementi depositati
altrove nella memoria." (Ibidem) Questo particolare modo d'operare
renderebbe così naturale nell'utente abituale di computer,
la strutturazione di uno spazio mentale ed elettronico simile a quello
su cui si basa il funzionamento degli ipertesti. Nei capitoli successivi
queste analogie si chiariranno dopo esserci soffermati sui molteplici aspetti
sociali derivati dall'uso del nuovo media.
Come sostenuto precedentemente, negli anni '90 l'interesse attorno all'ipertesto è notevolmente aumentato. Spesso però le attenzioni degli operatori commerciali sono indirizzate a dei potenti database relazionali in grado di compiere delle ricerche molto complesse all'interno di enormi quantità di informazioni. Gli ipertesti non sono solo questo, ma anche creazione di percorsi di lettura personalizzati e dovrebbero essere strumenti aperti al contributo informativo di ogni lettore. Ancora oggi la maggior parte dei programmi per la creazione di ipertesti permettono difficilmente un'aggiunta di materiale una volta completati e distribuiti ai lettori.
Delle eccezioni sono uscite grazie al "ToolBook" della
Asymetrix e al "VisualBasic" della Microsoft ambedue software
per la progettazione multimediale e non programmi ipertestuali veri e propri,
molto potenti, a metodologia di lavoro "What You See Is What You
Get" (WYSIWYG), con la possibilità cioè di vedere
già in fase di lavorazione il risultato finale.
Negli ultimi anni di ipertesto e più in generale di ipermedia, si parla soprattutto per le applicazioni in rete. La novità è rappresentata soprattutto dallo sviluppo del World Wide Web (WWW), un ambiente molto più semplice dei precedenti per la navigazione in Rete. I principali vantaggi del WWW sono:
- Possibilità di visualizzazione delle informazioni. Prima non si potevano leggere dei documenti o visualizzare delle immagini, i files dovevano prima essere scaricati sul proprio computer e quindi letti con programmi appositi.
- Navigazione senza dover conoscere codici complessi. Per navigare sul WWW basta seguire i link ipertestuali evidenziati sulle pagine. Prima per spostarsi da un sito all'altro, si dovevano digitare dei comandi.
- Download senza difficoltà. Anche lo "scaricamento" dei files è diventato molto semplice, richiedendo in questo caso un semplice "click" su un collegamento specifico.
La Rete mondiale di computer sognata da Nelson, sembra diventata una realtà. Vedremo di approfondire nei prossimi capitoli per quali aspetti Internet si avvicini al Xanadu, soprattutto nei suoi ideali democratici e libertari, e per quali altri invece se ne differenzi nettamente.