|
Galileo Galilei
"TRATTATO DI FORTIFICAZIONE" |
|
DELLA TRINCIERA
Essendo che l'offesa della zappa non si può usare se non da vicino,
come di sopra si è detto, però bisogna che dichiariamo il modo, col quale si può venire
sotto la muraglia; il quale è per via di trinciere sino in su la fossa: e come poi si
attraversi la fossa, dichiareremo più a basso.
E prima supponghiamo che la fortezza abbia la tagliata e spianata a
torno a torno per lo spazio di uno miglio; di maniera che il campo nimico non possa
piantare i suoi alloggiamenti in luogo sicuro, se non in maggior lontananza di un miglio.
Essendo dentro a tale spazio ogni luogo scoperto e mal sicuro, né si potendo praticar la
campagna senza pericolo, bisognerà incominciar la trinciera lontana dalla fortezza un
miglio: e volendo far trinciera cavata per tutto il detto spazio, sarebbe opera molto
laboriosa e lunga; per il che si potrà incominciare un argine di fascine e legnami
ammassati insieme, il qual lavoro non richiede molta lunghezza di tempo; e da questa
fascinata ricoperti si potrà venire un pezzo innanzi, cioè sino a che si potrà
giudicare che possa resistere alle artiglierie della fortezza. Ma sendosi molto
avvicinati, né bastando più la difesa delle fascine, come faceva in maggior lontananza,
si comincierà la trinciera cavata: per la quale condurre ad effetto, si terrà tal
ordine.
Prima, di notte, si metteranno in opera cavatori, i quali possino
segnare, cavando un poco, la drittura, secondo la quale doverà caminar la trinciera: la
qual dirittura si farà risguardare verso qualche parte, che non possa per dritto essere
imboccata dalla fortezza. E, fatto tal segno, si caveranno, pur di notte, molte buche
sopra detta dirittura, profondandole circa due braccia, e lontane l'una dall'altra dieci o
ver dodici braccia; in ciascheduna delle quali si lascieranno due uomini, i quali ancora
di giorno potranno seguitare il lavoro, e, buttando il terreno cavato sempre verso la
fortezza, lavorare al sicuro: avvertendo che il primo terreno cavato sia buttato quattro o
cinque braccia lontano dall'estremità dello argine, talmente che vi resti spazio per
l'altro terreno da cavarsi di mano in mano. Ma perché, vedendo quelli della fortezza
apparecchiarsi il nimico ad assalirli per via di trincere, e sapendo quanto le sieno
pericolose, è credibile che con ogni sforzo s'ingegneranno di disturbarlo e che molti
sortiranno della fortezza per venire ad ammazzare quelli della trincera, i quali, avendo
molto lontano il soccorso dell'essercito, prima sarebbono tagliati a pezzi che aiutati da
i suoi; però, per provedere a tal pericolo, sarà bene fare alcune bastionate, come nella
sottoposta figura
si vede per le lettere Q, E, R, le quali abbino i
loro aperti con i suoi ripari dinanzi, acciò che dalla terra non possino essere dalle
artiglierie imboccate. E queste potranno servire per ritirate a quelli della trincera; ed
ancora vi potranno stare alcune compagnie di soldati, per soccorrere quelli che fussero
occupati in cavare la trincera.
Fannosi trincere ancora di linee storte, come si vede dal punto O
al punto V; quali si fanno nel medesimo modo che le dritte, avvertendo di gettare
sempre verso la fortezza. E nelle svolte, quanto più saranno strette, più saranno
ricoperte e sicure, perché manco potranno essere scoperte dalla fortezza: ma bisognando
alcuna volta farle capaci, acciò si possa girarvi l'artiglieria, si alzerà più il
terreno verso quella parte che ricuopre le svolte, che altrove; e vi si metteranno de'
gabbioni, de i quali chi sarà alla campagna ne avrà sempre a bastanza. E facendosi le
trincere con qualche riflessione, angoli, o fianchi, sarà molto utile per poterle
guardare e difendere; come più minutamente si dirà, quando tratteremo del fortificare
gli alloggiamenti.
Ed acciò che meglio si comprenda quanto si è detto, risguardisi nella
figura sottoposta. Nella quale il punto O è tanto lontano dalla fortezza, che non
può esser offeso: e di lì cominciando la trincera di fascine, si arriva al punto R,
il quale comincia ad esser pericoloso, né esser a bastanza assicurato dalla fascinata;
però quivi si comincierà la trincera cavata, la quale procederà non come la EF,
la EG, o EH, le quali vengono imboccate da i baluardi o dalla cortina, ma si
drizzerà come la QK, o vero RI, le quali non risguardano drittamente verso
parte alcuna della fortezza onde possino essere imboccate. I presidii e ritirate per i
cavatori della trincera sono Q, E, R, ne i quali starà, come si è
detto, il soccorso. La trincera storta OV sarà sempre più lunga che la dritta:
pure tal volta non si potrà fare altrimente.
|