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Galileo Galilei
"TRATTATO DI FORTIFICAZIONE" |
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LA CAGIONE PERCHÉ SONO ORDINATE LE FORTIFICAZIONI.
Dovendo noi discorrere intorno al modo di fortificare, doviamo prima
recarci inanzi alla mente il fine, per il quale sono state ordinate le fortificazioni: il
quale altro non è che il fare che pochi possino difendersi da molti; atteso che si deve
sempre supporre che il nemico, venendo per impadronirsi di una fortezza, sia per condurre
assai più numeroso essercito, che non è la moltitudine de' difensori. Adunque bisogna
che quelli della fortezza s'ingegnino di poter contrastare al nimico co 'l vantaggio del
sito.
Bisogna, oltre a ciò, sapere a quali sorte d'offese si deve resistere;
se vogliamo potere talmente ordinare la fortezza, che possa a dette offese contrastare. E
venendo al particolare nostro, poiché s'è ritrovato l'artiglieria, strumento da guerra
di tutti violentissimo, non possono quelle difese, che anticamente bastavano, essere ne i
nostri tempi atte a resistere: però bisogna che troviamo altri corpi di difesa, che a gli
antichi non furono di mestiero.
I mezzi, con i quali s'offendono ed espugnano le fortezze, pare che
siano principalmente cinque: cioè,
la batteria, quando con l'artiglierie s'apre di lontano una muraglia, e
per l'apertura si fa adito per entrare nella fortezza;
la zappa, che si fa accostandosi alla muraglia, e con pali di ferro,
con picconi, ed altri istrumenti, si rovina;
la terza è la scalata, quando con le scale si monta sopra la muraglia;
la quarta è la mina, la quale, per la forza del fuoco rinchiuso in una
cava sotterranea (come a suo luogo dichiareremo), rovina in uno instante una muraglia;
la quinta finalmente è l'assedio, quando, togliendo a i difensori ogni
sorte di sussidio, si constringono per la fame a rendersi.
Lasciamo stare il tradimento, come maniera d'espugnare ignominiosa, ed
alla quale male si può trovare rimedio, sendo impossibile guardarsi da i traditori.
Lasciamo, per simile rispetto, le improvise rubberie, dalle quali non ne può assicurare
la forma della fortezza, ma solamente la vigilante cura delle guardie.
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