Diogene Laerzio su Diogene di Sinope
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Navigando infatti verso Egina, fu preso dai pirati il cui capo era Scirpalo. Fu portato a Creta ed ivi esposto alla vendita. E chiedendogli l'araldo che cosa sapesse fare, Diogene rispose: 'Comandare agli uomini'. Fu allora che egli additò un tale di Corinto che indossava una veste pregiata di porpora, il predetto Seniade, e disse: 'Vendimi a quest'uomo: ha bisogno di un padrone'.

Seniade, invero, lo compra e lo porta a Corinto. Qui gli affidò l'educazione dei figli e l'amministrazione domestica. Diogene curò l'amministrazione in ogni riguardo, in modo tale che Seniade andava in giro dicendo: 'Un demone buono è venuto a casa mia'.

(...) Il medesimo Eubulo attesta che Diogene invecchiò presso Seniade e, morto, fu seppellito dai suoi figli. Chiedendogli al tempo Seniade come volesse essere seppellito, egli replicò: 'Sulla faccia'. Domandandogliene quello la ragione, Diogene soggiunse: 'Perché tra poco quel che è sotto si sarà rivoltato all'insù'. Disse questa battuta perché ormai i Macedoni dominavano, o da umili erano diventati potenti.
(Vite dei Filosofi; VI, 74 e 32; op. cit.).

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