Da Le nozze di Ebe
Precedente ] Indice ] Su ] Successiva ]

 

"Egli ci porta ogni sorta di crostaceo: patelle, aragoste, gran-
chi, pesce (...) conchiglie, ostriche ben chiuse - che aprirle
è affar serio, ma mangiarle è molto facile - cozze, lumache,
pervinche e ventose - che son dolci da mangiare fresche, e trop-
po aspre se sono conservate - ed i lunghi, affusolati pesci lama
e mitili, tutti insieme dan grande nutrimento ai fanciulli.
Dall'altro lato abbiamo lumache di terra e di sabbia, tenute in
poca considerazione per la loro economicità, e che tutti gli
uomini chiamano androphyctides, ma che noi dei denominiamo
bianchi". (85, c, d, e)

"I granchi sono giunti, ed i ricci di mare pure, incapaci di
solcare le salmastri acque, soli sono tra le creature a na-
vigare colle zampe". (91, c)

"Vi sono aragoste e granchi in egual misura, e creature con mi-
nuscole zampe e lunghe antenne, ed il loro nome è gamberi!".
(105, a)

"Ed oltre a questi, inoltre, vi erano pesci con lisca, piccoli
misti da frittura, aragoste". (286; f)

"Ed aguglie con musi accuminati, ed anche corifène e pesci
dorati". (304; c)

"Vi erano 'sargini' e 'melanori' oltretutto". (313, d;
(I sargini pare siano da intendere diversi dai saraghi; n.d.A.)

"E pesci volanti, e mormore più grandi di tonni". (313; e)

"E pesci volanti, e mormore più grandi di tonni e un maccarello,
però più piccolo che una femmina di tonno". (321; a)

"C'era una disponibilità di pesci piatti, sogliole e rombi".
(306; a)

"E se lo desideri, v'erano sàraghi, ed aringhe, e quelle crea-
ture degli abissi..." (321; b)

"Scòrpene maculate, e maccarello, ed un grasso 'glaukos'".
(295; b)

"Degli 'aones', sàraghi, e pure spigole, tutt'ora dolci in
estate". (321, d; cos'è l'aones ci è ignoto)

"E gli amati 'tainìa' sottili e pur dolci, che richiedono
poca fiamma" (325; f).

"Così egli portò dimenanti cefali e nauseabondi 'baionas'".
(288; a; e nuovamente: 324; e)

A proposito di tale ultimo frammento, Ateneo specifica che il 'baionas' è pesce simile al gozzo, ed è detto anche 'blenno'. Ed aggiunge che esiste un proverbio greco che recita: "Niente baionas per me. Troppo comune!". Altri frammenti simili sono nel libro VII (326; e), (327; c), (327; e), (328; c).


Le Muse sono il rifacimento delle Nozze di Ebe; ecco un frammento:

"Speusippo distingue anch'egli tra maschio e femmina del tonno,
nel secondo libro dei Simili; così fa Epicarmo ne' Le Muse".
(303; d)

 

Precedente ] Indice ] Su ] Successiva ]