Visse un secondo Teognide?
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Per questi versi di Teognide è nato il quesito sulla esistenza di un secondo poeta, omonimo del nostro, e nativo di Megara Nisea:

Artemide cacciatrice, nata da Zeus, cui l'ara erigeva
Quando con nave Agamennone veleggiò su Troia
Me in preghiera ascolta, salvandomi dal destino di Morte.

Agamennone si recò in effetti a Megara per prendere Calcante, un indovino che avrebbe accompagnato i Greci durante l'assedio alla città dei troiani: predisse che la guerra sarebbe durata dieci anni, e re Agamennone stesso lo definì profeta di sciagure. Una volta nella città dell'Attica, il re eresse un tempio propiziatorio ad Artemide. I versi suddetti, dove il poeta fa capire di essere di Megara Nisea, sono considerati autentici anche da Aristotele (Etica, VII).

 

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