Da Mimi di donne
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"Pur così dice Sofrone nei Mimi di donne: 'Perché!? Tutte le conchiglie, come per un generale comando, s'aprono spalancandosi per noi, e la polpa di ognuna si slancia fuori". (Ateneo, 87, a).

"Sofrone usa il termine kurides per karides, nei suoi Mimi di donne: 'Ecco i bellissimi gamberetti (kurides); ecco, le aragoste, le bellezze'. (106, e)

"Questi (i pani; n.d.A.) sono anche menzionati da Sofrone nei Mimi di donne, in tal modo: 'Una cena per le dee, con pane infornato, un dolce dai vicini, ed una offerta di pane a Ecate'. (110, b).

"Porgimi la coppa ben piena, Koikoa!". (380; e). Questo ultimo termine si rende bene, essendo un insulto, con 'minchione', 'babbeo', e veniva usato come comune appellativo per la servitù.

"E Sofrone, nei Mimi di donne dice: 'Con vasi di bronzo e d'argento la casa luccica'". ( 230, a).

"Sofrone nei Mimi di donne nomina un certo pesce col termine Botis: 'Pescemartello che trangugi botis'. E potrebbe essere che egli intenda una pianta" . (286; d).

"I Dorici usano il termine 'peleias' in sostituzione di 'peristera' (piccione; n.d.A.), come fa per esempio Sofrone nei suoi Mimi di donne". (394; d).

"Squallida Koikoa, portaci dell'acqua per pulirci le mani, e dacci la cena che stiamo aspettando". (409; a).

Lo stesso autore cita anche una qualità di pane denominata plakités nei Mimi di donne: 'Ella m'avea promesso che trattato m'avrebbe con dolci preparati in teglia bassa, per la sera'". (110, c).

"Sofrone così si esprime nei Mimi: 'Cosa saranno mai, mio caro, tali lunghi cilindretti? - 'Sono molluschi, con certezza, un dolce alimento che rese vedove le donne desiderose di piaceri". (86, e).

 

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