L'ipertesto globale: World Wide Web[ vai a Sezione 01 ] [ Sezione 02 ] [ vai a Sezione 03 ] Il figlio geniale e indisciplinato: NetscapeNetscape Navigator è stato il primo erede di Mosaic nella famiglia dei browser con interfaccia grafica, ed è uno dei più diffusi strumenti di navigazione. Abbiamo già avuto modo di presentare molte delle sue caratteristiche nei precedenti capitoli di questo manuale, dunque in questo paragrafo ci limiteremo a vederne le funzionalità specifiche in quanto browser. Dal progenitore Netscape ha ereditato l'architettura fondamentale dell'interfaccia, e le funzionalità di base. Ma le innovazioni che nel corso dei quattro anni di vita sono state introdotte dal gruppo di programmatori della giovane azienda californiana sono veramente notevoli (sebbene molte di esse siano state in seguito introdotte in gran parte dei prodotti concorrenti). La più importante caratteristica di Netscape è senza dubbio la grande quantità di estensioni via via introdotte rispetto alle versioni standard dello HTML. Queste estensioni permettono agli sviluppatori di pagine Web di ottenere degli effetti 'editoriali' molto avanzati, dando loro un grande controllo sul modo in cui il browser visualizza la pagina. Una fra le più interessanti di queste innovazioni, alla quale pure si è già avuto occasione di far cenno, sono i frame. Essi danno la possibilità di suddividere la finestra principale del programma in più aree, ognuna contenente un diverso documento. Questa tecnica permette ad esempio di mostrare un indice strutturato di un documento, o di un intero sito, in un'area di dimensioni prefissate, e i contenuti in un'area di dimensioni variabili. Netscape è stato il primo browser ad introdurre i colori e le immagini di sfondo, e a consentire un preciso posizionamento della grafica nella pagina. L'entusiasmo nell'introdurre nuovi marcatori HTML ha avuto degli effetti senz'altro deprecabili sulla consistenza e sulla universalità del linguaggio, che dovrebbe essere uno standard condiviso. Alcune delle estensioni suggerite dalla Netscape sono stata successivamente incluse dal World Wide Web Consortium (W3C) nelle specifiche 'ufficiali' dell'HTML, per contro però molte delle direttive del W3C non sono state rispettate dalla Netscape, ad esempio relativamente all'interpretazione dei fogli di stile049. Per approfondire questo argomento e le probabili evoluzioni di questa 'corsa all'innovazione' rimandiamo al paragrafo dedicato ai fogli di stile. Altre caratteristiche innovative di questo software le incontreremo nei prossimi paragrafi. Per ora diamo uno sguardo alla sua interfaccia utente. Netscape è un software multipiattaforma: ne esistono versioni per Windows, Macintosh, e per gran parte delle varietà di Unix. Sono tutte sostanzialmente uniformi, e divergono solo per quei dettagli di configurazione strettamente legati al sistema operativo. Esiste anche una versione italiana del programma, anche se i ritmi di uscita delle versioni italiane seguono sempre di qualche mese quelli delle corrispondenti versioni in inglese (per informazioni, comunque, la home page italiana di Netscape è raggiungibile alla URL http://www.netscape.com/it)
Analizzeremo da vicino Netscape 4 per Windows 95, la più avanzata versione disponibile del programma050; noteremo comunque i casi in cui il funzionamento di questa versione differisce da quello delle versioni precedenti di Netscape, ancora abbastanza diffuse fra i navigatori in rete. La finestra principale di Netscape è caratterizzata dalla presenza di due ordini di pulsanti, separati dalla tradizionale barra che mostra la URL della pagina attiva. La prima serie di pulsanti - che nel passaggio dalla versione 3 alla 4 hanno cambiato aspetto - contiene i comandi fondamentali per la navigazione. Nell'ordine da sinistra:
Per completezza, diamo un'occhiata al contenuto di questa fondamentale barra di pulsanti anche nella versione precedente di Netscape, la 3. In questo caso, nell'ordine, trovavamo i seguenti pulsanti, associati alle funzioni di seguito indicate:
Torniamo ora a Netscape 4. La seconda barra, subito sotto quella dei pulsanti, permette di accedere ai Bookmark, e specificare l'indirizzo o URL della pagina che vogliamo visualizzare. La prima funzione è svolta dal pulsante 'Bookmarks' posto sulla sinistra: se premuto, si arriva a un menu a tendina che permette di aggiungere o modificare i bookmark inseriti, e ne fornisce l'elenco verticale. Si tratta di una funzione sulla quale torneremo fra breve.
La seconda funzione è invece svolta dal riquadro di campo che segue l'indicazione 'Go to:' o 'Location' o 'Netsite' (a seconda del contesto). Qui potremo inserire l'indirizzo Internet della nostra pagina di destinazione. Se si tratta di una pagina del World Wide Web, potremo omettere l'indicazione iniziale del protocollo (ovvero la scritta 'http://'): il programma la inserirà per noi. Lo stesso vale per indirizzi telnet, FTP o gopher 'canonici' (che inizino cioè rispettivamente per 'telnet.', 'ftp.' o 'gopher.'). La piccola icona che precede il campo dell'indirizzo funziona da 'appiglio' per trascinare e depositare (drag and drop) un rimando alla pagina visualizzata sia all'interno del menu dei Bookmark, sia sullo schermo principale (desktop) di Windows 95, sia in una qualsiasi directory a nostra scelta fra quelle accessibili al sistema, o addirittura, come link, in una pagina HTML che si stia realizzando con Netscape Composer. Quando il puntatore del mouse 'sorvola' questa icona si trasforma in una mano pronta ad afferrare: premendo e tenendo premuto il tasto sinistro del mouse l'oggetto afferrato sarà 'trascinato' fino al momento in cui rilasciamo il tasto. Da segnalare anche i sottilissimi pulsanti verticali che si trovano all'inizio di tutte e tre le barre, con alla base una minuscola freccia blu: ognuno di essi serve a eliminare dallo schermo la relativa barra, inserendo al suo posto solo un pulsante orizzontale, altrettanto sottile, che potrà essere premuto per farla riapparire. Si tratta di uno strumento utile nei casi in cui volessimo concentrarci sul contenuto informativo di una pagina, visualizzandone a schermo la porzione più ampia possibile ed eliminando quindi ogni 'sovrappiù' nell'interfaccia. La terza barra, completamente riorganizzabile secondo le nostre necessità, contiene pulsanti che rimandano ai bookmark che riteniamo di usare più frequentemente. È un po' l'equivalente informatico dei tasti dei 'numeri utili' disponibili su alcuni telefoni particolarmente avanzati, attraverso i quali comporre automaticamente un numero telefonico. Nel nostro caso, permettono di 'chiamare' automaticamente una determinata pagina Internet. Nella sua impostazione standard, questa barra permette di raggiungere delle pagine realizzate dalla Netscape, con indirizzi ritenuti particolarmente interessanti, o perché nuovi o perché originali e ricchi di contenuto multimediale. Potremo però personalizzarla aggiungendo facilmente, ad esempio, i motori di ricerca che usiamo più di frequente: nel caso riportato in figura, Hotbot e Yahoo!, dei quali parleremo ampiamente in seguito. Per aggiungere o levare pulsanti a questa barra, basterà inserirli o toglierli dalla cartella 'Toolbar folder', accessibile attraverso il pulsante 'Bookmarks' già menzionato.
Ma soffermiamoci un po' più ampiamente sulla lista personale dei segnalibri, i 'Bookmark'. Come già accennato, Netscape consente di raggruppare le varie voci della lista in menu e sottomenu a cascata. Sia l'elenco sia gli strumenti di gestione dei bookmark sono accessibili attraverso il pulsante già ricordato, presente nella barra della URL (in Netscape 3, i bookmark erano accessibili attraverso un apposito menu). Il comando 'Add Bookmark' aggiunge il titolo e l'indirizzo della pagina corrente all'elenco; il comando 'Edit Bookmarks' invece attiva la finestra di gestione della lista (figura 58), che presenta la classica struttura ad albero con voci e raccoglitori.
La manipolazione delle varie voci viene effettuata attraverso il trascinamento con il puntatore del mouse. È possibile inserire nuovi raccoglitori tramite la voce 'New Folder' del menu 'File', che fornisce anche i comandi per inserire linee di separazione ('New Separator') o per impostare e salvare la lista dei bookmark. Il menu 'Edit' permette di effettuare le tradizionali operazioni di 'taglia e incolla', e di svolgere ricerche. Il menu 'View' consente invece di ordinare secondo vari criteri i bookmark inseriti, e di decidere in quale raccoglitore debbano essere inseriti nuovi segnalibri che l'utente aggiunge durante le sue navigazioni (basta selezionare una cartella e attivare il comando 'Set to New Bookmarks Folder'). Consideriamo adesso alcune delle funzioni raggiungibili dal menu principale del programma. Netscape è dotato della possibilità di aprire molte finestre contemporaneamente, attraverso il comando 'New Navigator Window' nel menu 'File' (in Netscape 3, la voce era 'New Web Browser'). In questo modo si possono consultare più pagine contemporaneamente, o consultare un documento mentre se ne sta ricevendo un altro. Peraltro Netscape è in grado di effettuare il trasferimento di file (ad esempio da un server FTP) in 'sottofondo' (il termine tecnico è quello di trasferimento in background), senza occupare una finestra Web. È naturalmente possibile salvare i file HTML, attraverso il classico comando 'Save As' del menu 'File'. Se si vuole salvare un singolo frame, è disponibile il comando 'Save Frame As', sempre dal menu 'File'. Invece le immagini presenti in una pagina si possono salvare posizionandovi sopra il cursore e premendo il tasto destro del mouse (o tenendo premuto per circa un secondo il tasto nei Mac): comparirà un menu contestuale con, tra gli altri, il comando 'Save Image As'. Attraverso questo menu è anche possibile, volendo, trasformare l'immagine visualizzata nello sfondo (wallpaper) di Windows: il comando da usare in questo caso è 'Set As Wallpaper'. Tornando al menu 'File', va rilevato che esso permette anche di stampare una pagina ('Print'), e, in Netscape 4, di trasferirla automaticamente all'editor (Page Composer) per modificarla (la funzione da usare è in questo caso 'Edit Page', o 'Edit Frame' se intendiamo modificare un singolo frame). Naturalmente le modifiche saranno effettuate su una copia locale della pagina: potremo immetterle in rete, attraverso le normali procedure (e cioè in genere via FTP) o utilizzando l'apposita funzione 'Publish' raggiungibile attraverso il menu 'File' di Netscape Composer, ma solo disponendo dell'autorizzazione all'accesso sul sito che ospita la pagina. Il menu 'Edit' consente, fra l'altro, di effettuare ricerche nella pagina (ricordiamo che Netscape 4 ha rinunciato a inserire il bottone 'Find' nella barra dei pulsanti, e quindi le ricerche andranno fatte attraverso questo menu, o usando la combinazione di tasti 'CTRL' + 'F'), e soprattutto di modificare le impostazioni generali del programma (voce 'Preferences'). Si tratta di una funzionalità essenziale, anche perché qualunque utente si troverà, prima o poi, nella necessità di intervenire su queste configurazioni. La voce 'Preferences' del menu 'Edit' permette di raggiungere una serie di scelte ulteriori. L'interfaccia è divisa in due zone: a sinistra, una rappresentazione ad albero delle finestre di configurazione raggiungibili; a destra, la scheda relativa alla finestra selezionata.
Fra le scelte disponibili, ricordiamo le seguenti:
Soffermiamoci, per cominciare, proprio sulla finestra di configurazione della memoria tampone ('Cache') appena considerata. Netscape usa due tipi di memoria tampone o di deposito: una su disco rigido, permanente, ed una in memoria RAM, molto veloce, ma volatile. Naturalmente la scelta della dimensione dipende dalle risorse a disposizione nel computer di ogni singolo utente. In linea generale, a meno di disporre di una grande quantità di RAM, è bene non modificare le impostazioni standard della cache in memoria. Netscape, come Internet Explorer, permette di determinare se e quando verificare che un file memorizzato in cache non abbia subito modifiche sul server remoto. È preferibile lasciare questa impostazione su 'Once per Session'; se invece volessimo poter ripercorrere le nostre navigazioni più recenti anche a computer scollegato dalla rete, dovremo impostare questa funzione su 'Never' (ricordandoci però di riportarla a 'Once per Session' al momento di ricollegarci a Internet). Merita un cenno anche la scheda principale del ramo 'Advanced': attraverso di essa, infatti, è possibile controllare la ricezione dei cookies, e determinare la password da usare nel caso di un collegamento a un sistema remoto attraverso FTP anonimo. Di cosa si tratta? I 'cookies', o 'biscottini', sono dei piccoli insiemi di dati (in genere, stringhe di pochi caratteri) che possono essere trasmessi dal computer remoto verso il nostro computer, e ritrasmessi indietro dal nostro computer al computer remoto in un momento successivo. Supponiamo di collegarci a un sito destinato alla vendita di qualche tipo di bene. Al momento di collegarci, questo sito controllerà se disponiamo già di un cookie con il nostro codice utente. Se non ne disponiamo, ce ne invierà automaticamente uno, che nelle transazioni successive userà per 'riconoscerci'. È facile capire che un meccanismo di questo tipo è in certi casi prezioso - ma potrebbe anche presentare problemi di privacy. Potrebbe essere usato, ad esempio, per tener conto di quante volte si accede a un determinato sito, di quali siano le nostre preferenze in fatto di acquisti, e così via. E in linea teorica, niente impedisce che cookie possano essere predisposti, in maniera per noi del tutto inavvertibile, anche da programmi che risiedono sul nostro computer (potrebbe trattarsi ad esempio di un sistema per controllare se disponiamo di una versione regolarmente registrata di un programma, e non di una copia pirata). Comunque attraverso la scheda 'Protocols' possiamo scegliere di essere informati ogni volta che ci viene spedito un cookie (attivando il pulsante 'Warn me before accepting a cookie'), in modo da decidere se accettarlo o no, anche se questo meccanismo di norma ci dice assai poco sulla funzione del cookie che riceviamo. Quanto ai collegamenti FTP, abbiamo già visto che nel caso di collegamenti anonimi è buona norma fornire come password il nostro indirizzo completo di posta elettronica. Come è facile intuire, il campo 'Send e-mail address as anonymous FTP password' ha proprio questa funzione; normalmente, dunque, andrà tenuto attivo.
Veniamo ora alla finestra 'Proxies'. In Netscape, la gestione dei proxy server è molto avanzata051. Il programma è in grado sia di autoconfigurare i proxy attraverso un particolare protocollo (ma per il momento non ci risulta che questa capacità venga fornita da qualche provider italiano), sia di lasciare all'utente la configurazione manuale degli indirizzi (premendo il pulsante 'View' compare una finestra - figura 60 - nella quale vanno indicati gli indirizzi dei proxy server per i vari servizi di rete). È anche possibile disattivare i proxy, opzione molto utile se l'utente dispone di diversi provider, o nel caso (può capitare) di malfunzionamento dei proxy server. Chiudiamo questa rassegna ricordando che Netscape integra dei sistemi molto efficienti di sicurezza delle transazioni, basati sulla cifratura dei dati che si scambiano client e server. Affinché una transazione sia sicura, naturalmente, è necessario che il server supporti i medesimi sistemi di cifratura riconosciuti dal browser. Quando si stabilisce un collegamento sicuro, Netscape ce ne informa attraverso un apposito messaggio, mentre nella barra dei pulsanti si attiva il bottone 'Security', normalmente disattivato (in Netscape 3 l'attivazione di un collegamento sicuro era indicata dalla trasformazione dell'icona di una piccola chiave spezzata, normalmente presente in basso a sinistra, in quella di una chiave integra, e dalla comparsa di una riga blu lungo il bordo superiore della finestra del documento). Durante la visualizzazione di una pagina sicura, attraverso il bottone 'Security' potremo visualizzare in ogni momento una serie di informazioni sul livello di sicurezza della trasmissione di dati, e su chi certifica (e per quanto tempo) tale sicurezza. Tenete presente che i siti americani sono obbligati a un livello di sicurezza discreto ma non ottimo, dato che i relativi codici di cifratura devono essere sempre superabili dalle autorità governative. L'uso di forme di cifratura più strette di quelle consentite dal governo è considerato una forma di... esportazione non autorizzata di armi. Il problema della sicurezza è probabilmente l'elemento determinante per lo sviluppo del commercio su Internet, e su di esso si stanno investendo enormi quantità di capitali. Ma si tratta di una tematica sulla quale avremo occasione di tornare in seguito.
Per finire, soffermiamoci brevemente sull'ultimo dei menu raggiungibili dalla finestra principale di Netscape, il menu 'Help'. In questo caso, Netscape 4 presenta una innovazione sostanziale rispetto alle versioni precedenti del programma. Al posto delle schermate di aiuto disponibili solo in rete (e dunque accessibili unicamente a condizione di essere connessi a Internet), troviamo un help locale: i relativi file vengono decompressi sul nostro disco rigido al momento di installare il programma. Attenzione, però: non si tratta di uno dei tradizionali help di Windows, ma di un meccanismo assai più vicino alla rete (non a caso denominato Net help). I file di help sono infatti normali pagine HTML; il tradizionale meccanismo di aiuto contestuale (che ci permette di visualizzare di volta in volta i messaggi di aiuto adatti all'operazione che stiamo compiendo) è garantito dall'associazione fra i pulsanti che richiamano l'help e dei segnalibro presenti all'interno delle pagine di aiuto. In sostanza, una richiesta di help diviene in tutto analoga all'attivazione di un link ipertestuale. Ciò significa che l'help può integrare (e di fatto integra) materiale di base presente sul nostro disco rigido locale, e materiale di approfondimento e di aggiornamento presente in rete sul sito della Netscape. Il primo genere di materiale sarà disponibile anche a computer disconnesso dalla rete, il secondo sarà accessibile solo dopo aver attivato la connessione. Il figlio ricco: Microsoft Internet ExplorerInternet Explorer è il browser Web realizzato dalla Microsoft. Il programma è stato sviluppato specificamente per Windows 95 e Windows NT, ma ne sono state rilasciate anche versioni per altre piattaforme, e in particolare per Windows 3.1, per Macintosh, per l'ambiente Unix: tutte disponibili gratuitamente presso il sito Web della Microsoft all'indirizzo http://www.microsoft.com/ie. Sebbene l'azienda di Redmond sia arrivata con un certo ritardo nell'universo Internet, le sue enormi risorse le hanno permesso di recuperare in breve tempo il terreno perduto. Ed in effetti già la release 3 di Explorer si è dimostrata un ottimo programma; come ci si poteva aspettare, è soprattutto la versione per Windows 95 ad eccellere. Il supporto Java è il migliore disponibile, l'uso della tecnologia OLE2 permette una notevole integrazione fra il browser e le altre applicazioni utilizzate, la capacità di gestione dei fogli stile CSS (si tratta di una tecnologia sulla quale ci soffermeremo ampiamente in seguito) permette di visualizzare pagine dall'aspetto grafico professionale, i controlli Active X, con tutte le riserve che si possono avere sul loro impiego (anche su questo tema torneremo in seguito), rendono possibili livelli di interazione con Internet impensabili fino a pochi mesi fa. Ma è Internet Explorer 4.0 che ci fa entrare decisamente nella 'nuova generazione' dei browser Web. L'integrazione tra sistema operativo e browser è, per chi utilizza Windows 95 o Windows NT, il vero punto di forza del programma; e l'imminente distribuzione di una nuova versione del sistema operativo, Windows 98052, della quale Explorer 4 costituirà parte integrante - prefigura una situazione in cui il concetto stesso di browser come programma indipendente potrà essere messo in discussione. In questa sezione, cercheremo di fornire informazioni di base sul funzionamento sia di Explorer 3 sia di Explorer 4.
Conviene forse partire da quella che è la differenza di fondo fra i due programmi. Explorer 3 è fondamentalmente un browser: un programma nato cioè con lo scopo specifico di sfogliare le pagine World Wide Web, in maniera non dissimile da Netscape. Explorer 4, al contrario, è una sorta di estensione 'orientata a Internet' del sistema operativo: le risorse Internet vengono a integrarsi pienamente con quelle locali, le interfacce usate per la navigazione locale e per quella in rete sono le stesse. Non a caso, l'installazione di Explorer 4 porta dei cambiamenti ben visibili anche quando il collegamento a Internet non è attivo. Perfino le tradizionali finestre di Windows diventano 'navigabili', mentre le icone collegate ai file del nostro disco rigido possono essere trattate in maniera analoga a dei link ipertestuali. Il desktop di Windows 95 si trasforma in 'active desktop': possiamo usare come suo sfondo una pagina HTML, con tanto di link attivi, icone animate, eventuali programmi e script Java e Active X (figura 63). Inoltre, i meccanismi di information push - e cioè la ricezione automatica di 'canali informativi' via rete, ivi compreso il monitoraggio, completamente gestito dal programma, dei siti che ci interessano di più - trasformano il sistema in una vera e propria stazione osservativa potenzialmente autosufficiente.
Se ci si ferma alla pura navigazione Web, le differenze fra Explorer 3 ed Explorer 4 sono meno marcate. Le barre superiori dei due programmi sono analoghe (figura 64), anche se come vedremo cambia il contenuto di alcuni menu. Si noti che le dimensioni e la collocazione delle barre dei pulsanti, dell'indirizzo e dei collegamenti sono personalizzabili, e possono quindi non corrispondere pienamente a quanto riportato in figura.
L'uso dei pulsanti è estremamente intuitivo, e corrisponde a grandi linee a quanto già visto nel caso di Netscape. Ricordiamo che per 'avviare' il nostro browser basta digitare l'indirizzo (URL) di una risorsa Internet nell'apposita casella bianca, e premere il tasto 'Invio'. La barra dei collegamenti, personalizzabile, comprende una serie di bottoni che rimandano direttamente a siti di uso particolarmente frequente. Ma naturalmente il controllo completo del programma si ottiene attraverso i menu, che è quindi bene analizzare un po' più in dettaglio. Iniziamo da Explorer 3. Il menu 'File' permette, nell'ordine, di aprire una nuova finestra (in modo da navigare contemporaneamente su due o più siti diversi), di aprire un documento (si tratterà di norma o di una URL, o di una pagina HTML presente sul nostro disco rigido), di salvarlo, di creare un messaggio di posta elettronica, di inviare la pagina attraverso una delle risorse di sistema (ad esempio via fax, o al floppy, o come messaggio di posta elettronica), di creare un collegamento alla pagina (sarà posizionato sul desktop), di consultare una scheda con le proprietà del documento visualizzato (data di creazione, ecc.), e infine di chiudere la finestra attiva. Il menu 'Modifica' consente le tradizionali operazioni di editing, permette di effettuare ricerche di un termine o una stringa di testo all'interno del documento visualizzato, e rende inoltre possibile, mediante l'editor integrato FrontPage Express o attraverso la sua versione commerciale FrontPage 98 (ne parleremo in seguito), aprire una copia locale del documento sulla quale apportare modifiche (ovviamente, le modifiche da noi apportate riguarderanno solo la copia locale: per 'pubblicarle' in rete occorre disporre dell'accesso in scrittura sul server che ospita la pagina). Il menu 'Visualizza' permette di decidere quali barre visualizzare, di variare 'al volo' le dimensioni dei caratteri standard usati, di aprire una finestra per dare un'occhiata al file HTML 'non interpretato' (può essere utile, ad esempio, se stiamo imparando a usare HTML e vogliamo vedere come sono stati ottenuti determinati effetti), e di modificare le opzioni generali del programma. Quest'ultima possibilità è evidentemente di grande importanza: la voce 'Opzioni' del menu porta a una finestra con sei 'schede', e consigliamo di esplorarne sistematicamente le diverse voci. In questa sede ci limitiamo a notare che la scheda 'Connessione' permette di impostare Explorer in modo da avviare automaticamente la connessione alla rete non appena lanciato (per farlo occorre barrare la casella 'Connetti a Internet quando necessario'), e consente di configurare i Proxy server (in maniera non troppo dissimile da quanto già visto per Netscape); che la scheda 'Esplorazione' permette di impostare la pagina aperta automaticamente all'avvio del programma (può essere una qualunque pagina in rete o sul nostro disco rigido); che la scheda 'Programmi' permette di impostare i programmi da usare per la posta elettronica e la lettura dei newsgroup, nonché di associare determinati tipi di file prelevati in rete ai programmi in grado di gestirli (è quanto Netscape fa attraverso le helper applications); che la scheda 'Protezione' permette di impostare restrizioni di accesso a siti con contenuto 'discutibile' e di controllare l'uso di Java e Active X (si tratta di argomenti sui quali torneremo in dettaglio in seguito). Quanto al menu 'Vai', esso permette di muoversi avanti e indietro fra le pagine visualizzate e di tornare alla home page (operazioni, tuttavia, che faremo di solito attraverso gli appositi pulsanti), di aprire due pagine sul sito Microsoft, una per la ricerca e una contenente segnalazioni di siti Web considerati di particolare interesse, e di passare ai moduli di gestione della posta elettronica e dei newsgroup. Permette inoltre di esplorare la 'cronologia' delle ultime pagine visitate, e, volendo, di tornarvi (dato che le pagine già visualizzate saranno di norma presenti nella memoria tampone del programma, questa operazione sarà quasi sempre assai rapida). Come si è già accennato, quelli che Netscape chiama 'Bookmark' sono chiamati da Explorer 'Preferiti' ('Favorites' nella versione inglese). Il menu 'Preferiti' consente di gestirli, permettendoci di creare un elenco, eventualmente strutturato (nel caso di Explorer, attraverso l'abituale struttura in cartelle e sottocartelle tipica di Windows 95), dei siti di accesso più frequente. Il menu '?' porta infine, al solito, al prezioso help in linea. Quali sono le innovazioni introdotte da Explorer 4? Innanzitutto, il menu 'File' consente di aprire (voce 'Nuovo'), oltre a una nuova finestra, a un nuovo messaggio di posta elettronica e al modulo per la lettura dei newsgroup, anche la rubrica degli indirizzi ('Nuovo contatto') e, attraverso l'opzione 'Chiamata via Internet', il programma Net Meeting, destinato a rendere possibili, fra l'altro, telefonate e videoconferenze attraverso la rete: un argomento sul quale avremo occasione di tornare. Anche nelle schede di 'Opzioni Internet' raggiungibili attraverso il menu 'Visualizza' troviamo numerose novità. Nella scheda 'Protezione' troviamo un modulo che permette di scegliere il livello di protezione da adottare durante la navigazione (possiamo ad esempio scegliere il massimo livello, ed avere la certezza di non andare incontro a inconvenienti, anche se in questa modalità alcuni siti, anche non pericolosi, non saranno pienamente navigabili; oppure possiamo personalizzare i livelli di protezione sia a seconda dell'applicazione, sia a seconda dell'ambiente: rete locale, Internet, ecc.). Completamente rinnovata è poi la scheda 'Avanzate', che permette, attraverso un menu a discesa, l'impostazione di un gran numero di opzioni per il 'controllo fine' del programma.
Uno dei cambiamenti più radicali introdotti da Explorer 4 riguarda il menu 'Preferiti': non più solo i Bookmark, ma due nuove voci: 'Sottoscrizioni' e 'Canali'. Si tratta degli strumenti destinati alla 'ricezione automatica' di informazione dalla rete: torneremo sull'argomento al momento di parlare dell'information push, una delle maggiori novità (come vedremo, per qualche verso discussa e discutibile) del 1997 in rete. Per quanto riguarda la barra dei bottoni, vale la pena segnalare il gruppo di comandi 'Cerca', 'Preferiti', 'Cronologia' e 'Canali', che offrono una comoda interfaccia che divide lo schermo in due sezioni verticali. Ad esempio, per quanto concerne il bottone 'Cerca', Explorer 4 a sinistra colloca la lista delle risorse reperite, a destra la singola risorsa di volta in volta selezionata. È così possibile 'esplorare' uno dopo l'altro i link ottenuti come risultato di una ricerca. In modo analogo, il bottone 'Preferiti' colloca alla sinistra i nostri indirizzi selezionati, e a destra, una per una, le relative schermate. 'Cronologia', invece, visualizza lo storico delle nostre navigazioni, permettendoci di tornare in modo molto semplice e intuitivo a una pagina visitata pochi istanti prima o anche molte settimane prima. 'Canali', infine, visualizza l'elenco dei canali cui siamo abbonati (nella versione in italiano di Eplorer troviamo, fra gli altri, RAI, la Repubblica, Il Sole 24 Ore, ecc.). Come si accennava, comunque, il vero punto di forza di Explorer 4 è l'integrazione con il sistema operativo. È così possibile navigare in rete partendo direttamente dal programma di gestione risorse (figura 62), come pure (figura 65) accedere direttamente dall'interno del browser a tutte le altre risorse del sistema. Inoltre, la barra degli indirizzi può, volendo, essere direttamente 'depositata' su quella delle applicazioni, accanto al menu 'Avvio': per farlo, basta fare click col tasto destro del mouse sulla barra delle applicazioni, e scegliere all'interno del menu 'Barre degli strumenti' la voce 'Indirizzo'. Altri browser graficiI browser grafici di cui abbiamo parlato sono gli esemplari più rappresentativi di una classe di strumenti che va allargandosi a un ritmo molto consistente. Se intendete vederne degli altri vi consigliamo di visitare la pagina dedicata ai browser da un catalogo dei siti World Wide Web come Yahoo!053, o da un deposito di programmi come TUCOWS (http://www.tucows.com). Si tratta di elenchi di link dai quali potrete raggiungere le home page dei vari programmi, ed eventualmente scaricarli e provarli. La maggior parte sono freeware o shareware, e offrono le medesime funzionalità di base viste finora, anche se in genere le funzionalità avanzate sono molto meno sviluppate di quelle offerte da Netscape o da Internet Explorer. Una menzione merita, per chi ha accesso a macchine Unix (compreso Linux, la versione di Unix per processori Intel distribuita gratuitamente su Internet), Arena sviluppato al CERN di Ginevra. Questo programma viene usato per testare le caratteristiche delle quali si propone l'inserimento nelle nuove versioni standard di HTML, il linguaggio per la creazione di documenti su World Wide Web. Si tratta di un browser assolutamente inutilizzabile a regime, poiché in costante revisione, ma che presenta, allo stato sperimentale, alcune interessanti novità previste nel futuro standard: Arena è così stato ad esempio il primo browser a sperimentare l'estensione del meccanismo di costruzione dei link, e l'introduzione dei fogli di stile CSS. Per approfondimenti su quest'ultimo argomento, rimandiamo al capitolo dedicato al futuro di Internet. Ricordiamo inoltre i tre browser citati nell'introduzione: Mosaic, il progenitore di tutti i browser, Opera, adatto a chi non utilizza un computer molto recente, e Amaya, realizzato dal W3C (World Wide Web Consortium). Il nuovo volto di World Wide WebWorld Wide Web ha cambiato il volto di Internet. Ma il lettore non deve pensare che lo sviluppo della rete sia culminato con il Web, e che la fase innovativa sia ormai terminata. Al contrario, il mondo virtuale di Internet è ancora caratterizzato da trasformazioni e da innovazioni: osservando la rete si assiste dunque ad una sorta di 'rivoluzione tecnologica permanente'. Si può dire che le tecnologie che abbiamo visto fino ad ora rappresentino il 'grado zero' di World Wide Web. Su questo livello di base si sono innestate un insieme di tecnologie che ne stanno cambiando il volto originario, trasformando il modo in cui la comunità degli utenti interagisce con la rete e attraverso la rete. Gli elementi caratterizzanti di queste tecnologie avanzate sono l'interattività, la multimedialità e la facilità di uso. Nelle pagine seguenti cercheremo di esplorare quelle zone di frontiera del ciberspazio che ci sembrano, allo stato attuale, più interessanti. In rapida sintesi i temi che tratteremo sono i seguenti:
Si tratta di tecnologie che, ancorché innovative, sono da considerarsi realtà ormai consolidate nel panorama della rete. Abbiamo riservato invece una sezione a parte alla discussione delle tendenze evolutive che si possono prevedere per il futuro prossimo, e delle tecnologie che sono ancora in fase sperimentale. In tale sezione ci occuperemo anche di information push, la 'spedizione automatica' di informazione attraverso 'canali trasmittenti', che secondo alcuni potrà ridisegnare, entro un anno o due, il volto di Internet. I plug-inLa tecnologia dei plug-in è stata introdotta da Netscape, a partire dalla versione 2.0, al fine di aumentare le capacità di visualizzazione ed elaborazione dei browser. Successivamente è stata accolta anche da Microsoft, sebbene l'azienda di Redmond abbia sviluppato una sua piattaforma per arricchire il contenuto delle pagine Web, ActiveX. Ma vediamo meglio cosa sono i plug-in. Normalmente i browser Web sono in grado di visualizzare direttamente un ristretto numero di formati digitali di informazioni: HTML per i testi, GIF e JPEG per le immagini. Rimangono esclusi dunque moltissimi formati di file multimediali correntemente usati nelle applicazioni locali e molti altri sviluppati appositamente per la rete. Il problema è stato inizialmente affrontato attraverso i programmi di supporto. Si trattava di programmi esterni al browser, dotati di una loro finestra e di interfacce utente proprietarie. Un plug-in invece è un modulo software che si integra pienamente con il browser stesso, e ne estende le funzionalità, come se facesse parte del programma originale. Una volta installato un plug-in che gestisce un dato formato, il browser è in grado di visualizzare nella sua finestra i dati codificati in quel formato. In generale un plug-in può integrare nel browser con cui interagisce anche nuovi comandi e capacità elaborative, il tutto in una unica interfaccia utente. La maggior parte di questi moduli aggiuntivi sono sviluppati da aziende diverse da quelle che producono i browser, dunque vanno scaricati dall'utente ed installati. L'installazione di un plug-in è del tutto identica a quella di qualsiasi applicazione, e normalmente viene eseguita da appositi programmi, che automaticamente aggiornano anche la tabella dei MIME type. Se una pagina contiene un riferimento ad un plug-in non installato sul disco rigido, il browser avverte l'utente, e gli dà l'opportunità di scaricare immediatamente il software necessario. Naturalmente si deve tenere presente che i plug-in sono dipendenti dal browser e dalla piattaforma: un modulo che è stato compilato per Windows non potrà funzionare su Macintosh, e viceversa. Netscape, tramite il comando 'About Plug-ins' nel menu 'Help', permette anche di vedere l'elenco dei moduli installati. I plug-in possono funzionare in tre modalità: annidata, a pieno schermo, o nascosta. Un plug-in in modalità annidata è in grado di funzionare all'interno di una pagina Web, come avviene per le normali immagini054. Ad esempio, utilizzando un plug-in come InterVu, un visualizzatore di file in formato MPEG, un video digitale può essere riprodotto direttamente all'interno della finestra della pagina Web (figura 66)055. Come potete vedere il plug-in fornisce anche i consueti comandi di gestione video: stop, pausa, riavvolgimento, ecc.
Un plug-in a pieno schermo invece assume totalmente il controllo della finestra del browser, aggiungendo eventualmente pulsanti e barre di controllo. Un plug-in nascosto, infine, svolge la sua funzione in background. Plug-in di questo tipo sono utilizzati ad esempio per riprodurre file audio, o suoni dal vivo in modo sincrono. L'elenco dei plug-in realizzati è molto lungo056: ci sono visualizzatori per i vari formati video (MPEG e Quicktime), audio (MIDI, Wav), di grafica vettoriale (CGM, Corel Draw, AutoCAD); ci sono plug-in che permettono di visualizzare applicazioni multimediali ed interattive prodotte con software come Macromedia Director (il modulo si chiama Shockwave), Page Maker, Toolbook; ci sono infine dei plug-in che permettono di integrare all'interno delle pagine Web intere applicazioni come fogli di calcolo, o di sfruttare le tecnologie di interazione tra applicazioni come il famoso Object linking and Embedding (OLE) di Windows. In questa sede, per ovvi motivi di spazio, è impossibile vedere le funzionalità e le caratteristiche specifiche di ognuno. Abbiamo dunque scelto di illustrarne solo alcuni fra i più diffusi ed importanti. In linea generale la loro utilizzazione è piuttosto immediata, specie per i visualizzatori di file multimediali. Ricordiamo comunque che tutti i plug-in sono distribuiti con un adeguato corredo di documentazione, alla quale ricorrere per eventuali approfondimenti. L'ipertesto globale: World Wide Web |