Internet come mercato globaleIl commercio attraverso la reteÈ assai probabile che, nell'immediato futuro, ciò che darà nuovo fortissimo impulso alla diffusione di Internet sarà la possibilità di acquistare beni e servizi per via telematica. Fino ad oggi Internet è stata prevalentemente uno strumento di comunicazione, ed ecco perché un'applicazione tutt'altro che 'spettacolare' - la posta elettronica - è responsabile di una percentuale assai consistente del traffico in rete. Ma non appena le grandi banche, i circuiti delle carte di credito e i governi avranno trovato un accordo - e la cosa sembra molto prossima, questione di mesi - nascerà un mercato globale, con regole tutte da scoprire. Nel mondo virtuale di Internet le distanze si annullano, è possibile raggiungere un esercizio commerciale che si trova al di là dell'oceano in pochi secondi, con un semplice click del mouse. Nel momento in cui sarà sufficiente solo un altro click per ordinare un prodotto, e vederselo recapitare per corriere nel giro di un paio di giorni, succederà qualcosa che modificherà lo stile di vita di molti di noi. Dove, inaspettatamente, questo mercato globale potrebbe avere più infuenza è nei paesi in via di sviluppo. Se l'economia delle regioni del mondo nelle quali la manodopera ha costi ridottissimi venisse in un istante trapiantata in quella occidentale, e con Internet è possibile, interi meccanismi produttivi si rivoluzionerebbero. Quale moneta per InternetUno dei temi cruciali che dovranno essere risolti, riguarda la moneta elettronica. Al di là delle questioni relative alla sicurezza delle transazioni, ovvero alla certezza che il nostro denaro virtuale non possa essere facilmente rubato con una intercettazione (problema praticamente già risolto in modo soddisfacente con prodotti come il 'secure hypertext transfer protocol' della Netscape), ci sono dubbi in merito a quale forma debba avere il denaro elettronico, a come fare perché il costo delle transazioni sia ridotto, così da consentire l'acquisto di prodotti economici, come un giornale (elettronico, ma anche cartaceo), e infine ci sono dubbi in merito a come fare perché anche chi non possiede un conto bancario (ovvero, buona parte della popolazione) possa vendere e acquistare in modo semplice, così come oggi avviene con la moneta contante. La moneta elettronica, inoltre, dovrà proteggere la privacy del cittadino, impedendo che qualcuno possa facilmente tenere sotto controllo i suoi acquisti (e cioè i suoi gusti, il suo ceto sociale, ecc.), ma d'altro canto, non deve divenire un facile strumento per il riciclaggio del 'denaro sporco' e per l'esportazione illegale di valuta. Insomma, come si vede, una questione estremamente complessa, che tocca diverse tipologie di problemi, ma che per altri versi apre a traffici di migliaia di miliardi, traffici che inducono banche e circuiti per le carte di credito in particolare, a muoversi con rapidità ed energia. Allo stato attuale delle cose, qualcosa che si avvicina ad essere una soluzione si chiama Digicash, una forma di moneta elettronica inventata dall'olandese David Chaum. Il funzionamento della Digicash è semplice: ci si collega al sito Digicash (http://www.digicash.com), si preleva una sorta di portafogli elettronico, ovvero un programma gratuito realizzato allo scopo, lo si configura con i propri dati, quindi attraverso una banca 'reale' convenzionata (al momento si possono fare degli esperimenti d'uso attraverso la banca californiana Mark Twain, http://www.marktwain.com), si effettua un versamento. Ovviamente il versamento può essere fatto anche senza possedere un conto, attraverso assegni, bonifici o contanti. In cambio si ottengono monete elettroniche che vengono memorizzate, con opportune misure di sicurezza, sul proprio computer. A questo punto è possibile collegarsi ai negozi convenzionati, pagare con le monete elettroniche e farsi spedire la merce. I negozi poi, periodicamente, incasseranno dalla banca l'equivalente in valuta reale, o potranno a loro volta fare acquisti, con le monete elettroniche, presso altri negozi, o grossisti, ecc. Naturalmente ci sono delle procedure tali per cui non è possibile duplicare una moneta elettronica. Ulteriori informazioni su queste ipotesi di valuta virtuale sono disponibili sul sito http://www.digicash.com. Pubblicità e marketingInternet è, a tutt'oggi, lo strumento più efficace che il genere umano abbia inventato per trasmettere e ricevere informazioni. Anche la comunicazione pubblicitaria, o per meglio dire: la comuncazione produttore - consumatore, può trarne vantaggio. Ciò che attualmente si vede in rete è molto spesso solo una riproduzione più o meno ben confezionata di pubblicità tradizionali (d'impatto, veloci, 'superficiali'); è possibile tuttavia che in futuro saranno sempre più numerosi i siti che punteranno sul concetto di interattività e di informazione. Internet fa sì che un potenziale cliente che deve decidere per un prodotto o per un altro possa entrare in contatto con il produttore, ottenendo quelle informazioni che gli saranno utili per la scelta definitiva. Immaginiamo il caso di un utente che debba acquistare un monitor. Oggi ha difficoltà a raccogliere in tempi brevi dati sufficienti: può consultare cataloghi (di solito poco aggiornati, o con poche righe di contenuto informativo), può chiedere ad amici o può rivolgersi alle riviste del settore (le quali però non pubblicano recensioni di monitor tutti i mesi e su tutte le marche); in futuro, e in parte già oggi, potrà collegarsi con i siti Internet dei produttori e richiedere direttamente le informazioni necessarie, presumibilmente molto approfondite (perché è facile per il consumatore individuarle e perché è facile per il produttore realizzarle). Ovviamente il produttore non sarà la fonte più attendibile, ma un utente smaliziato saprà (dovrà!) distinguere i dati tecnici oggettivi, difficilmente mistificabili, o quanto meno avrà la possibilità di farlo. Per non parlare, prescindendo dal lato pubblicitario, della 'controinformazione' costituita dalle riviste elettroniche (alcune delle quali già attive, anche in Italia) e dai loro archivi di recensioni, quelli sì immediatamente accessibili con veloci consultazioni. La pubblicità è apparentemente un corollario irrununciabile del sistema capitalistico, è possibile che in alcune sue forme, specie quando il contenuto informativo è prevalente, possa essere un vantaggio anche per l'utente. |