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![]() 15 maggio 1996 |
![]() 17 settembre 1996 |
![]() 6 aprile 1997 |
Netscape Navigator è stato il primo erede di Mosaic nella famiglia dei browser con interfaccia grafica, ed è il più diffuso strumento di navigazione attualmente esistente. Abbiamo già avuto modo di presentare molte delle sue caratteristiche nei precedenti capitoli di questo manuale, dunque in questo paragrafo ci limiteremo a vederne le funzionalità specifiche in quanto browser.
Dal progenitore Netscape ha ereditato l'architettura fondamentale dell'interfaccia, e le funzionalità di base. Ma le innovazioni che nel corso dei tre anni di vita sono state introdotte dal gruppo di programmatori della giovane azienda californiana sono veramente notevoli (sebbene molte di esse siano state in seguito introdotte in gran parte dei prodotti concorrenti).
La più importante caratteristica di Netscape è senza dubbio la grande quantità di estensioni via via introdotte rispetto alle versioni standard dello HTML. Queste estensioni permettono agli sviluppatori di pagine Web di ottenere degli effetti 'editoriali' molto avanzati, dando loro un grande controllo sul modo in cui il browser visualizza la pagina. La figura seguente mostra ad esempio una fra le più notevoli e utili di queste innovazioni, alla quale pure si è già avuto occasione di far cenno: i frame. Essi danno la possibilità di suddividere la finestra principale del programma in più aree, ognuna contenente un diverso documento. Questa tecnica permette ad esempio di mostrare un indice strutturato di un documento, o di un intero sito, in una area di dimensioni prefissate, e i contenuti in una area di dimensioni variabili.
figura A: Netscape e i frame
Netscape è stato il primo browser ad introdurre i colori e le immagini di sfondo, e a consentire un preciso posizionamento della grafica nella pagina. L'entusiasmo nell'introdurre nuovi marcatori HTML ha avuto degli effetti senz'altro deprecabili sulla consistenza e sulla universalità del linguaggio, che dovrebbe essere uno standard condiviso. Va detto però che la maggior parte delle estensioni introdotte dalla Netscape è stata progressivamente introdotta nelle specifiche 'ufficiali' di HTML, soprattutto nel passaggio dalla versione 2 alla 3, ed ora alla 3.2. Per approfondire questo argomento e le probabili evoluzioni di questa 'corsa all'innovazione' rimandiamo al paragrafo dedicato ai fogli di stile.
Altre caratteristiche innovative di questo software le incontreremo nei prossimi paragrafi. Per ora diamo uno sguardo alla sua interfaccia utente. Netscape è un software multipiattaforma: ne esistono versioni per Windows, Macintosh, e per gran parte delle varietà di Unix. Sono tutte sostanzialmente uniformi, e divergono solo per quei dettagli di configurazione strettamente legati al sistema operativo. Esiste anche una versione italiana del programma, anche se i ritmi di uscita delle versioni italiane seguono sempre di qualche mese quelli delle corrispondenti versioni in inglese (per informazioni, comunque, la home page italiana di Netscape è raggiungibile alla URL http://www.netscape.com/it)
Analizzeremo da vicino Netscape 4.0 Communicator per Windows 95, la più avanzata versione disponibile del programma; noteremo comunque i casi in cui il funzionamento di questa versione differisce da quello della versione 3 di Netscape Navigator, al momento probabilmente la più diffusa fra i navigatori in rete.
La finestra principale di Netscape è caratterizzata dalla presenza di due ordini di pulsanti, separati dalla tradizionale barra che mostra la URL della pagina attiva. La prima serie di pulsanti - che nel passaggio dalla versione 3 alla 4 hanno cambiato aspetto - contiene i comandi fondamentali per la navigazione. Nell'ordine da sinistra:
figura B: la barra dei pulsanti
Per completezza, diamo un'occhiata al contenuto di questa fondamentale barra di pulsanti anche nella versione precedente di Netscape, la 3. In questo caso, nell'ordine, trovavamo i seguenti pulsanti, associati alle funzioni di seguito indicate:
figura C: la vecchia barra dei pulsanti
Torniamo ora a Netscape 4. La seconda barra, subito sotto quella dei pulsanti, permette di accedere ai Bookmark, e specificare l'indirizzo o URL della pagina che vogliamo visualizzare. La prima funzione è svolta dal pulsante 'Bookmarks' posto sulla sinistra: se premuto, si arriva a un menu a tendina che permette di aggiungere o modificare i bookmark inseriti, e ne fornisce l'elenco verticale. Si tratta di una funzione sulla quale torneremo fra breve.
figura D: la barra di Netscape con i bookmark e lo spazio
per la URL
La seconda funzione è invece svolta dal riquadro di campo che segue l'indicazione 'Netsite:' o 'Location': Qui potremo inserire l'indirizzo Internet della nostra pagina di destinazione. Se si tratta di una pagina del World Wide Web, potremo omettere l'indicazione iniziale del protocollo (ovvero la scritta 'http://'): il programma la inserirà per noi. Lo stesso vale per indirizzi telnet, FTP o gopher 'canonici' (che inizino cioè rispettivamente per 'telnet.', 'ftp.' o 'gopher.').
La piccola icona che precede il campo dell'indirizzo funziona da 'appiglio' per trascinare e depositare (drag and drop) un rimando alla pagina visualizzata sia all'interno del menu dei Bookmark, sia sullo schermo principale (desktop) di Windows 95, sia in una qualsiasi directory a nostra scelta fra quelle accessibili al sistema, o addirittura, come link, in una pagina HTML che si stia realizzando con Netscape Composer. Quando il puntatore del mouse 'sorvola' questa icona si trasforma in una mano pronta ad afferrare: premendo e tenendo premuto il tasto sinistro del mouse l'oggetto afferrato sarà 'trascinato' fino al momento in cui rilasciamo il tasto.
Da segnalare anche i sottilissimi pulsanti verticali che si trovano all'inizio di tutte e tre le barre, con alla base una minuscola freccia blu: ognuno di essi serve a eliminare dallo schermo la relativa barra, inserendo al suo posto solo un pulsante orizzontale, altrettanto sottile, che potrà essere premuto per farla riapparire. Si tratta di uno strumento utile nei casi in cui volessimo concentrarci sul contenuto informativo di una pagina, visualizzandone a schermo la porzione più ampia possibile ed eliminando quindi ogni 'sovrappiù' nell'interfaccia.
La terza barra, completamente riorganizzabile secondo le nostre necessità, contiene pulsanti che rimandano ai bookmark che riteniamo di usare più frequentemente. È un po' l'equivalente informatico dei tasti dei 'numeri utili' disponibili su alcuni telefoni particolarmente avanzati, attraverso i quali comporre automaticamente un numero telefonico. Nel nostro caso, permettono di 'chiamare' automaticamente una determinata pagina Internet. Nella sua impostazione standard, questa barra permette di raggiungere delle pagine realizzate dalla Netscape, con indirizzi ritenuti particolarmente interessanti, o perché nuovi o perché originali e ricchi di contenuto multimediale. Potremo però personalizzarla aggiungendo facilmente, ad esempio, i motori di ricerca che usiamo più di frequente: nel caso riportato in figura, Hotbot e Yahoo!, dei quali parleremo ampiamente in seguito.
Per aggiungere o levare pulsanti a questa barra, basterà inserirli o toglierli dalla cartella 'Toolbar folder', accessibile attraverso il pulsante 'Bookmarks' già menzionato.
figura E: la 'Toolbar' di Netscape 4
Ma soffermiamoci un po' più ampiamente sulla lista personale dei segnalibri, i 'Bookmark'. Come già accennato, Netscape consente di raggruppare le varie voci della lista in menu e sottomenu a cascata. Sia l'elenco che gli strumenti di gestione dei bookmark sono accessibili attraverso il pulsante già ricordato, presente nella barra della URL (in Netscape 3, i bookmark erano accessibili attraverso un apposito menu). Il comando 'Add Bookmark' aggiunge il titolo e l'indirizzo della pagina corrente all'elenco; il 'comando 'Edit Bookmarks' invece attiva la finestra di gestione della lista, che presenta la classica struttura ad albero con voci e raccoglitori.
figura F: la finestra di gestione dei bookmark
La manipolazione delle varie voci viene effettuata attraverso il trascinamento con il puntatore del mouse. È possibile inserire nuovi raccoglitori tramite la voce 'New Folder' del menu 'File', che fornisce anche i comandi per inserire linee di separazione ('New Separator') o per impostare e salvare la lista dei bookmark. Il menu 'Edit' permette di effettuare le tradizionali operazioni di 'taglia e incolla', e di svolgere ricerche. Il menu 'View' consente invece di ordinare secondo vari criteri i bookmark inseriti, e di decidere in quale raccoglitore debbano essere inseriti nuovi segnalibri che l'utente aggiunge durante le sue navigazioni (basta selezionare una cartella e attivare il comando 'Set to New Bookmarks Folder').
Consideriamo adesso alcune delle funzioni raggiungibili dal menu principale del programma. Netscape è dotato della possibilità di aprire molte finestre contemporaneamente, attraverso il comando 'New Browser Window' nel menu 'File' (in Netscape 3, la voce era 'New Web Browser'). In questo modo si possono consultare più pagine contemporaneamente, o consultare un documento mentre se ne sta ricevendo un altro. Peraltro Netscape è in grado di effettuare il trasferimento di file (ad esempio da un server FTP) in 'sottofondo' (il termine tecnico è quello di trasferimento in background), senza occupare una finestra Web.
È naturalmente possibile salvare i file HTML, attraverso il classico comando 'Save As' del menu 'File'. Se si vuole salvare un singolo frame, è disponibile il comando 'Save Frame As', sempre dal menu 'File'. Invece le immagini presenti in una pagina si possono salvare posizionandovi sopra il cursore e premendo il tasto destro del mouse (o tenendo premuto per circa un secondo il tasto nei Mac): comparirà un menu contestuale con, tra gli altri, il comando 'Save Image As'. Attraverso questo menu è anche possibile, volendo, trasformare l'immagine visualizzata nello sfondo (wallpaper) di Windows: il comando da usare in questo caso è 'Set As Wallpaper'.
Tornando al menu 'File', va rilevato che esso permette anche di stampare una pagina ('Print'), e, in Netscape 4, di trasferirla automaticamente all'editor (Page Composer) per modificarla (la funzione da usare è in questo caso 'Edit Page', o 'Edit Frame' se intendiamo modificare un singolo frame). Naturalmente le modifiche saranno effettuate su una copia locale della pagina: potremo immetterle in rete, attraverso le normali procedure (e cioè in genere via FTP) o utilizzando l'apposita funzione 'Publish' raggiungibile attraverso il menu 'File' di Netscape Composer, ma solo disponendo dell'autorizzazione all'accesso sul sito che ospita la pagina.
Il menu 'Edit' consente, fra l'altro, di effettuare ricerche nella pagina (ricordiamo che Netscape 4 ha rinunciato a inserire il bottone 'Find' nella barra dei pulsanti, e quindi le ricerche andranno fatte attraverso questo menu, o usando la combinazione di tasti Control-F), e soprattutto di modificare le impostazioni generali del programma (voce 'Preferences'). Si tratta di una funzionalità essenziale, anche perché qualunque utente si troverà, prima o poi, nella necessità di intervenire su queste configurazioni.
La voce 'Preferences' del menu 'Edit' permette di raggiungere una serie di scelte ulteriori. Al momento in cui scriviamo, le versioni disponibili di Netscape 4 non sono ancora definitive, ed è possibile che proprio relativamente alle schede delle preferenze si avranno i cambiamenti maggiori. Rimandiamo quindi, per una trattazione esaustiva di questo punto, agli aggiornamenti in rete di questo manuale. Ma vediamo un po' più da vicino la situazione, almeno allo stato attuale.
L'interfaccia è divisa in due zone: a sinistra, una rappresentazione ad albero delle finestre di configurazione raggiungibili; a destra, la scheda relativa alla finestra selezionata.
figura G: la finestra di configurazione
Fra le scelte disponibili, ricordiamo le seguenti:
Nella versione beta da noi utilizzata, mancano le schede di impostazione delle preferenze relative alle applicazioni di supporto ('Helper Applications') e alla sicurezza. Quelle relative alla posta e ai gruppi di discussione sono invece separate, raggruppate sotto la voce 'Mail and Discussion Preferences'. È probabile, tuttavia, che una volta adottata la gestione ad albero appena considerata, tutte queste configurazioni finiscano per essere integrate nella stessa interfaccia. Nel seguito, faremo quindi riferimento alle funzioni logiche da impostare, più che alle singole schermate di impostazione: una volta afferrati i principi generali di configurazione del programma, non sarà difficile adattare le indicazioni che forniremo alla specifica interfaccia che i programmatori della Netscape decideranno di adottare.
Soffermiamoci allora, per cominciare, proprio sulla finestra di configurazione della memoria tampone appena considerata.
Netscape usa due tipi di memoria tampone o di deposito: una su disco rigido, permanente, ed una in memoria RAM, molto veloce, ma volatile. Naturalmente la scelta della dimensione dipende dalle risorse a disposizione nel computer di ogni singolo utente. In linea generale, a meno di disporre di una grande quantità di RAM, è bene non modificare le impostazioni standard della cache in memoria. Netscape, come Internet Explorer, permette di determinare se e quando verificare che un file memorizzato in cache non abbia subito modifiche sul server remoto. È preferibile lasciare questa impostazione su 'Once per Session'; se invece volessimo poter ripercorrere le nostre navigazioni più recenti anche a computer scollegato dalla rete, dovremo impostare questa funzione su 'Never' (ricordandoci però di riportarla a 'Once per Session' al momento di ricollegarci a Internet).
Merita un cenno anche la scheda principale del ramo 'Advanced': attraverso di essa, infatti, è possibile controllare la ricezione dei cookies, e determinare la password da usare nel caso di un collegamento a un sistema remoto attraverso FTP anonimo. Di cosa si tratta? I 'cookies', o 'biscottini', sono dei piccoli insiemi di dati (in genere, stringhe di pochi caratteri) che possono essere trasmessi dal computer remoto verso il nostro computer, e ritrasmessi indietro dal nostro computer al computer remoto in un momento successivo. Supponiamo di collegarci a un sito destinato alla vendita di qualche tipo di bene. Al momento di collegarci, questo sito controllerà se disponiamo già di un cookie con il nostro codice utente. Se non ne disponiamo, ce ne invierà automaticamente uno, che nelle transazioni successive userà per 'riconoscerci'.
E' facile capire che un meccanismo di questo tipo può rivelarsi in certi casi prezioso - ma può anche presentare problemi non indifferenti di privacy. Può essere usato, ad esempio, per tener conto di quante volte accediamo a un determinato sito, di quali siano le nostre preferenze in fatto di acquisti, e così via. In linea teorica, niente impedisce che cookies possano essere predisposti, in maniera per noi del tutto inavvertibile, anche da programmi che risiedono sul nostro computer (potrebbe trattarsi ad esempio di un sistema per controllare che disponiamo di una versione regolarmente registrata di un programma, e non di una copia pirata). Va detto subito che il controllo di cui disponiamo su queste operazioni di 'andata e ritorno' di dati fra noi e il sistema remoto al quale ci colleghiamo è minimo: proprio attraverso la scheda 'Protocols' possiamo scegliere di essere informati ogni volta che ci viene spedito un cookie (attivando il pulsante 'Warn me before accepting a cookie'), in modo da decidere se accettarlo o no. Ma questo meccanismo di norma ci dice assai poco sulla funzione del cookie che riceviamo; se insomma tra i tanti 'biscottini' che ci arrivano ce ne fosse uno 'avvelenato' - utilizzato cioè con uno scopo per noi non accettabile - sarebbe quasi impossibile rendersene conto. Personalmente, comunque, preferiamo navigare tenendo sotto controllo - se non altro per curiosità - i cookies che ci arrivano.
Quanto ai collegamenti FTP, abbiamo già visto che nel caso di collegamenti anonimi è buona norma fornire come password il nostro indirizzo completo di posta elettronica. Come è facile intuire, il campo 'Send e-mail address as anonymous FTP password' ha proprio questa funzione; normalmente, dunque, andrà tenuto attivo.
figura H: la finestra di configurazione dei proxy
Veniamo ora alla finestra 'Proxies'. In Netscape, la gestione dei proxy server è molto avanzata. Il programma è in grado sia di autoconfigurare i proxy attraverso un particolare protocollo (ma per il momento questa capacità non è fornita da nessun provider italiano), sia di lasciare all'utente la configurazione manuale degli indirizzi (premendo il pulsante 'View' compare una finestra - la potete vedere in figura - nella quale vanno indicati gli indirizzi dei proxy server per i vari servizi di rete). È anche possibile disattivare i proxy, opzione molto utile se l'utente dispone di diversi provider, o nel caso (può capitare) di malfunzionamento dei proxy server.
Chiudiamo questa rassegna ricordando che Netscape integra dei sistemi molto efficienti di sicurezza delle transazioni, basati sulla cifratura dei dati che si scambiano client e server. Affinché una transazione sia sicura, naturalmente, è necessario che il server supporti i medesimi sistemi di cifratura riconosciuti dal browser. Quando si stabilisce un collegamento sicuro, Netscape ce ne informa attraverso un apposito messaggio, mentre nella barra dei pulsanti si attiva il bottone 'Security', normalmente disattivato (in Netscape 3 l'attivazione di un collegamento sicuro era indicata dalla trasformazione dell'icona di una piccola chiave spezzata, normalmente presente in basso a sinistra, in quella di una chiave integra, e dalla comparsa di una riga blu lungo il bordo superiore della finestra del documento).
Durante la visualizzazione di una pagina sicura, attraverso il bottone 'Security' potremo visualizzare in ogni momento una serie di informazioni sul livello di sicurezza della trasmissione di dati, e su chi certifica (e per quanto tempo) tale sicurezza. Tenete presente che i siti americani sono obbligati a un livello di sicurezza discreto ma non ottimo, dato che i relativi codici di cifratura devono essere sempre superabili dalle autorità governative. L'uso di forme di cifratura più strette di quelle consentite dal governo è considerato una forma di... esportazione non autorizzata di armi.
figura I: una serie di informazioni sul livello di
sicurezza della pagina visualizzata dal browser
Il problema della sicurezza è probabilmente l'elemento determinante per lo sviluppo del commercio su Internet, e su di esso si stanno investendo enormi quantità di capitali. Ma si tratta di una tematica sulla quale avremo occasione di tornare in seguito.
Per finire, soffermiamoci brevemente sull'ultimo dei menu raggiungibili dalla finestra principale di Netscape, il menu 'Help'. In questo caso, Netscape 4 presenta una innovazione sostanziale rispetto alle versioni precedenti del programma. Al posto delle schermate di aiuto disponibili solo in rete (e dunque accessibili unicamente a condizione di essere connessi a Internet), troviamo un help locale: i relativi file vengono decompressi sul nostro disco rigido al momento di installare il programma. Attenzione, però: non si tratta di uno dei tradizionali help di Windows, ma di un meccanismo assai più vicino alla rete (non a caso denominato Net help). I file di help sono infatti normali pagine HTML; il tradizionale meccanismo di aiuto contestuale (che ci permette di visualizzare di volta in volta i messaggi di aiuto adatti all'operazione che stiamo compiendo) è garantito dall'associazione fra i pulsanti che richiamano l'help e dei segnalibro presenti all'interno delle pagine di aiuto. In sostanza, una richiesta di help diviene in tutto analoga alla attivazione di un link ipertestuale.
Ciò significa che l'help può integrare (e di fatto integra) materiale di base presente sul nostro disco rigido locale, e materiale di approfondimento e di aggiornamento presente in rete sul sito della Netscape. Il primo genere di materiale sarà disponibile anche a computer disconnesso dalla rete, il secondo sarà accessibile solo dopo aver attivato la connessione.